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Riproduzione del Pino domestico

Riproduzione del Pino domestico

Il pino domestico o pino da pinoli (Pīnŭs pīnea L., 1753) è una conifera della famiglia delle Pinacee diffusa nel bacino del Mediterraneo, specialmente sulle coste settentrionali, in particolare lungo le coste italiane, dove forma vasti boschi (pinete).

Habitat idoneo di riproduzione –
Il pino domestico è una pianta originaria delle coste del Mediterraneo, è largamente diffuso in Italia dove è presente dal Lauretum alla sottozona calda del Castanetum.
Questa specie di pino vive nelle zone costiere mediterranee; l’areale originario si trovava probabilmente in Corsica e Sardegna, ma è stato coltivato da quasi 6000 anni per i semi che sono anche diventati merce di scambio. Forma boschi litoranei dette pinete, dove vive in associazione con altre piante della macchia mediterranea. Predilige terreni rocciosi vulcanici a reazione acida, anche scogliere in zone litoranee o interne. Diffuso in terreni vulcanici planiziari e collinari profondi (terreni pozzolanici a Roma e Napoli), ricchi e ben drenanti dove ha un tasso di crescita molto elevato. Non si adatta bene in zone troppo umide e con terreni argillosi e pesanti (rischio di clorosi ferrica e crescita stentata) dove l’apparato radicale non si adatta sufficientemente ed è più soggetto a cadute in seguito a venti forti. Seppur resistente ai geli la sua struttura e il legno tenero dei rami non permettono a questa specie di sorreggere carichi nevosi sulla chioma con rischio di rotture di rami o, nei casi più gravi, con la caduta dell’albero stesso.
In Italia è coltivato ovunque, ad eccezione delle zone montuose e, inoltre, si è naturalizzato in Africa meridionale, dov’è considerato invasivo, e piantato comunemente in California, Australia e Europa occidentale, fino alla Scozia meridionale.

Propagazione –
Il Pīnŭs pīnea è una pianta che vegeta bene nella regione mediterranea, caratterizzata da estati calde e secche e gli inverni freschi e umidi. Non è una pianta molto resistente al freddo, riuscendo a tollerare brevi periodi con temperature fino a circa -10 °C quando è completamente dormiente; inoltre questa specie può tollerare minimi occasionali fino a circa -18 °C.
Le specie di pino in generale richiedono una posizione soleggiata per crescere bene predilige un terreno sabbioso o ghiaioso leggero e ben drenato.
La propagazione avviene per seme. Il seme va posto in vasi singoli in un ambiente non riscaldato non appena è maturo, se ciò è possibile, altrimenti va seminato a fine inverno. Una breve stratificazione di 6 settimane a 4 °C può migliorare la germinazione dei semi immagazzinati.
Le piantine vanno trapiantate in pieno campo il prima possibile in quanto piante più grandi risentono della fase del trapianto. In climi più freddi si consiglia di dare una protezione alle piantine per i primi due anni.
Il trapianto va fatto precocemente in quanto le piante più grandi risentono della rottura dell’apparato radicale.
Gli alberi dovrebbero essere piantati nelle loro posizioni permanenti quando sono piuttosto piccoli, tra 30 e 90 cm ma si consiglia di trapiantarli prima possibile.
Si ricorda che i coni possono impiegare fino a tre anni per maturare e possono rimanere sull’albero per diversi anni senza aprirsi. I semi vengono dispersi dagli uccelli (mangiati anche dai roditori) o possono disperdersi dopo che il fuoco ha bruciato il sottobosco e il suo calore ha aiutato ad aprire i coni.

Ecologia –
Il Il pino domestico ha una chioma inconfondibile, semisferica e di un bel verde scuro. Già messo a dimora ai tempi degli Etruschi e degli antichi Romani (Virgilio lo definì “pinus pulcherrima”), costituisce un elemento di singolare pregio nel paesaggio mediterraneo, che svetti su crinali in posizioni dominanti, che compaia in gruppi di esemplari in parchi e giardini, oppure che sia stato piantato in filari rettilinei (fatto che si riscontra spesso nella campagna toscana in prossimità del mare).
Il pino domestico è una specie eliofila; preferisce i terreni sabbiosi, sciolti, profondi, non calcarei, e temperature medie annue intorno ai 10° C. Vegeta lungo le coste fino a 800 m di altitudine. Forma boschi puri, o si trova in associazione con altre specie come il pino d’Aleppo, il cipresso, la farnia, il leccio.
Il legno, non molto pregiato, è usato in carpenteria e falegnameria. Il pino domestico viene coltivato soprattutto per la produzione dei pinoli, molto usati nell’industria dolciaria e in quella farmaceutica per l’estrazione dell’olio. La corteccia fornisce tannini e coloranti. Il pino domestico produce anche una resina di buona qualità.




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