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Persicaria maculosa

Persicaria maculosa

Il poligono persicaria o poligono macchiato (Persicaria maculosa (Raf.) S.F. Gray, 1821) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Persicaria,
Specie P. maculosa.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Persicaria dubia (Stein) Fourr. (1869);
– Persicaria maculata (Rafin.) Á. & D. Löv (1956);
– Persicaria mitis Delarbre (1800);
– Persicaria persicaria (L.) Small;
– Persicaria pulicariodea Friche-Joset & Montandon (1856);
– Persicaria ruderalis (Salisb.) C.F. Reed (1982);
– Persicaria ruderalis var. vulgaris (Webb & Moq.) C.F. Reed;
– Persicaria vulgaris Webb & Moquin-Tandon (1846);
– Peutalis persicaria (L.) Rafin. (1837);
– Polygonum acutum Gandoger (1882);
– Polygonum agreste Fries (1839);
– Polygonum albescens Gandoger (1882);
– Polygonum arnassense Gandoger (1882);
– Polygonum benearnense Gandoger (1882);
– Polygonum biforme Wahlenb. (1824);
– Polygonum camptocladum Gandoger (1882);
– Polygonum caniusculum Gandoger (1882);
– Polygonum clophilum Gandoger (1882);
– Polygonum debilius Gandoger (1882);
– Polygonum dolichopodum Ohki;
– Persicaria dolichopoda (Ohki) Ohki ex Nakai;
– Polygonum dubium Stein;
– Polygonum elatiusculum Gandoger (1882);
– Polygonum erythrocladum Gandoger (1882);
– Polygonum fusiforme Greene;
– Polygonum hirtovaginum Gandoger (1882);
– Polygonum humifixum Gandoger (1882);
– Polygonum intermixtum Gandoger (1882);
– Polygonum interruptellum Gandoger (1882);
– Polygonum lacunosum Gandoger (1882);
– Polygonum lamellosum Gandoger (1882);
– Polygonum lapathifolium var. persicaria Fiori;
– Polygonum leucanthemum Gandoger (1882);
– Polygonum longipilum Gandoger (1882);
– Polygonum lugdunense Gandoger (1882);
– Polygonum maculatum Dulac (1867);
– Polygonum maculatum Rafin. (1817);
– Polygonum minus auct. non Huds.;
– Polygonum minus var. subcontinuum (Meisn.) Fern.;
– Polygonum millepunctatum Gandoger (1882);
– Polygonum nisus Gandoger (1882);
– Polygonum obscurum Gandoger (1882);
– Polygonum ochroleucum Gandoger (1882);
– Polygonum oenochroa Gandoger (1875);
– Polygonum orthocladum Gandoger (1882);
– Polygonum ovatolanceolatum Gandoger (1882);
– Polygonum pallidiflorum Gandoger (1882);
– Polygonum pauciflorum Gandoger (1882);
– Polygonum paucifoliatum Gandoger (1882);
– Polygonum persicaria L.;
– Polygonum persicaria var. angustifolium Beckh.;
– Polygonum persicaria var. ruderale (Salisb.) Meisn.;
– Polygonum praelongum Gandoger (1882);
– Polygonum puritanorum Fernald;
– Polygonum ramondianum Gandoger (1882);
– Polygonum rechingeri Sennen (1929);
– Polygonum rhombaeum Gandoger (1882);
– Polygonum rigidulum Gandoger (1882);
– Polygonum rivulare Roth (1821);
– Polygonum rubellifolium Gandoger (1882);
– Polygonum ruderale Salisb. (1796);
– Polygonum rufescens Gandoger (1882);
– Polygonum subcanum Gandoger (1882);
– Polygonum subsimplex Gandoger (1875);
– Polygonum virescens Gandoger (1882).
Inoltre questa specie presenta una elevata variabilità e presenza di ibridi con differenziazioni che ne rendono spesso complessa l’identificazione. Di seguito si riportano alcune varietà e sottospecie.
– Persicaria maculosa subsp. hirsuticaulis (Danser) S. Ekman & Knutsson;
– Persicaria maculosa var. angustifolium Beckh.;
– Persicaria maculosa var. persicaria;
– Persicaria maculosa var. ruderale (Salisb.) Meisn..

Etimologia –
Il termine Persicaria proviene da malus persica pesco: per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.
L’epiteto specifico maculosa viene da mácula macchia: macchiato.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il poligono persicaria è una pianta a distribuzione originariamente eurasiatica divenuta cosmopolita nelle zone temperate del mondo.
In Italia è presente in tutte le regioni, compreso tutto l’arco alpino.
Il suo habitat è quello degli ambienti ruderali e vegetazioni disturbate di giardini, fossati, rive di stagni, discariche, su suoli limoso-argillosi da freschi ad umidi, da neutri a subacidi, ricchi in composti azotati, normalmente dal livello del mare fino a circa 1300 m s.l.m. ed oltre.

Descrizione –
La Persicaria maculosa pianta annua a portamento arbustivo che raggiunge dimensioni fra 30 e 120 cm.
Presenta una radice fittonante e fusto ipogeo assente.
Il fusto epigeo è ascendente, cilindrico, lucido ed arrossato.
Le foglie sono di forma lanceolate-acuminate, con picciolo molto breve di 1-2 mm e presentano sulla pagina superiore una macchia scura a V rovesciata; ocrea trasparente, pubescente e con dentelli lesini formi.
L’infiorescenza è formata da spighe ascellari brevi, le terminali dense ed erette di 5-8 cm.
I fiori sono di colore bianco-rosei con perianzio di 1-1,5 mm bianco-verdi, 5 elementi tepalini, 6 stami, ovario supero sincarpico a 3 carpelli.
Il frutto è un diclesio con perianzio bianco roseo di 1,5-3 mm e antocarpo (achenio) di 1-2,5 mm, piano-convesso o trigono con le tre facce concave, incluso o appena sporgente.

Coltivazione –
La Persicaria maculosa è una pianta annuale che viene raccolta in natura per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
Questa pianta può essere molto competitiva con altre piante coltivate, in particolare nelle zone umide, e ha la capacità di diffondersi rapidamente una volta introdotta in un’area. L’impatto economico di questa pianta sule coltivazioni è sufficiente perché vari Governi la dichiarino come specie invasiva. Tra l’altro è una pianta non molto appetibile agli animali da pascolo; invece i semi sono molto ricercati dagli uccelli.
La pianta può essere comunque coltivata in terreni soleggiati ad altitudini da 100 a 1.800 metri.
La Persicaria maculosa è una pianta molto resistente al freddo, in grado di tollerare temperature fino a circa -25 °C quando è completamente dormiente. È anche una pianta molto adattabile e può essere trovata in gran parte della zona temperata, estendendosi nelle zone subtropicali e anche ad altitudini da moderate ad elevate nei tropici.
Il substrato può essere sia calcareo che siliceo con pH acido (da 8,5 a 4), con buoni livelli nutrizionali del terreno e medie quantità d’acqua.
La propagazione avviene per seme con semina da effettuare direttamente in pieno campo nel periodo primaverile.
I semi sono dormienti quando vengono eliminati dalla pianta e richiedono un periodo freddo e umido per interrompere la dormienza. La durata della dormienza iniziale del seme varia ampiamente sulle singole piante e tra le popolazioni. I semi germinano normalmente in primavera e quelli che non germinano nella prima stagione entrano in dormienza secondaria.

Usi e Tradizioni –
La Persicaria maculosa è una pianta che ha una certa tradizione di uso sia come pianta alimentare che medicinale in alcune tradizioni popolari.
Le macchie rossastre spesso presenti sulle foglie fecero sì che nella medicina popolare si attribuirono alla pianta proprietà emostatiche non comprovate.
Per uso alimentare si utilizzano le foglie e i giovani germogli, sia crudi che cotti.
Per quanto riguarda il seme non si hanno informazioni specifiche per questa specie, ma il seme della maggior parte, se non di tutte le specie di questo genere è commestibile sia crudo che cotto, ed è potenzialmente una buona fonte di aminoacidi. Purtroppo il seme è piuttosto piccolo e complicato da utilizzare.
Secondo la medicina popolare questa pianta ha diverse proprietà curative fra cui la proprietà vulneraria (guarisce le ferite), vermifuga (elimina i vermi intestinali), rubefacente (richiama il sangue in superficie alleggerendo la pressione interna), emostatica (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia – funzione svolta dalla foglie fresche), astringente (limita la secrezione dei liquidi), e diuretica (facilita il rilascio dell’urina). In generale questa pianta viene usata contro le malattie renali, contro la gotta e lo scorbuto; sembra sia valida anche per il mal di denti.
Per quanto riguarda la composizione biochimica questa pianta contiene una notevole quantità di tannini. Nel dettaglio contiene circa l’1,9% di grassi, il 5,4% di pectina, il 3,2% di zuccheri, il 27,6% di cellulosa, l’1% di tannino.
Tra gli altri usi da questa pianta si ricavano dei coloranti giallo-rossastri soprattutto per la tintura del lino.

Modalità di Preparazione –
Della Persicaria maculosa si utilizzano in cucina le foglie che possono essere usate (trattate opportunamente) al posto del pepe (sono aromatiche molto piccanti); se sono giovani si possono usare come insalata. Ma sembra che possano causare danni al fegato per cui è meglio non usarle; possono inoltre contenere minime quantità di acido ossalico (sostanza nociva). In certe zone vengono considerati eduli anche i semi.
La pianta trova impiego in varie parti come medicinale.
In America gli indiani Cherokee, Chippewa, e Iroquois (popolazione originaria del Nord-Est degli Stati Uniti) usano dei decotti di questa pianta per usi dermatologici (infezioni della pelle), gastrointestinali (diarrea) e urinari, ma anche per usi veterinari.
Dalla pianta si ricavo infusioni che vengono usate come trattamento per i dolori di stomaco e per i calcoli renali.
Le foglie schiacciate sono state usate strofinandole sulle parti interessate per alleviare l’eruzioni provocate di edera velenosa.
Un decotto della pianta, mescolato con farina, è stato usato come cataplasma per alleviare vari dolori.
Infine si riporta che un decotto della pianta è stato usato in pediluvi e bagni nel trattamento dei reumatismi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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