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Reynoutria multiflora

Reynoutria multiflora

Il Poligono multifloro (Reynoutria multiflora (Thunb.) Moldenke) è una specie erbacea rampicante appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Reynoutria,
Specie R. multiflora.
Sono sinonimi i termini:
– Aconogonon hypoleucum (Kudô & Sasaki) Soják;
– Bilderdykia multiflora (Thunb.) Roberty & Vautier;
– Fagopyrum multiflorum (Thunb.) I. Grinţ.;
– Fallopia multiflora (Thunb.) Haraldson;
– Helxine multiflorum (Thunb.) Raf.;
– Pleuropterus cordatus Turcz.;
– Pleuropterus hypoleucus Nakai;
– Pleuropterus multiflorus (Thunb.) Turcz. ex Nakai;
– Polygonum hypoleucum (Nakai) Kudô & Sasaki;
– Polygonum hypoleucum Ohwi;
– Polygonum multiflorum Thunb..

Etimologia –
Il termine Reynoutria del genere è stato dedicato al nobile fiammingo Karel van Sint-Omaars (1533-1569), botanico e umanista, signore di Dranouter (francesizzato in de Reynoutre).
L’epiteto specifico multiflora viene da multus molto e da flos floris fiore: con molti fiori.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Poligono multifloro è una pianta originaria della Cina centrale e meridionale e peresente in un areale più vasto che comprende: l’Asia dell’est, Vietnam e Thailandia.
Il suo habitat è quello dei pendii montuosi, fessure rocciose, boschi e valli, lungo gli argini dei torrenti ad altitudini, in Cina, da 200 a 3.000 metri.

Descrizione –
La Reynoutria multiflora è una pianta erbacea rampicante e perenne che cresce fino a 2-4 m di altezza a partire da un tubero legnoso.
Le foglie sono lunghe 3-7 cm e larghe 2-5 cm, con forma lanceolata larga e con margine intero.
I fiori hanno un diametro di 6-7 mm; sono di colore bianco o bianco-verdastro, prodotti su pannocchie corte e dense lunghe fino a 10-20 cm.
L’antesi è tra l’estate e l’autunno.
Il frutto è un diclesio, con l’achenio di 2,5-3 mm, ovoide, trigono, bruno-nerastro, liscio e lucido, incluso nel perianzio fruttifero accrescente e persistente.

Coltivazione –
La Reynoutria multiflora è una pianta rampicante perenne che è considerata una dei più importanti tonici erboristici cinesi ed è ampiamente usata come medicinale.
È una pianta di zone da temperate a subtropicali, sebbene entri nei tropici nel sud della Cina e sia coltivata in alcune parti dell’Indocina. La pianta è resistente ad almeno -15 °C quando è in stato di dormienza.
Per la sua coltivazione si consiglia un terreno non troppo fertile che trattenga l’umidità, in posizione soleggiata o all’ombra parziale.
Si propaga tramite seme che possiede una percentuale elevata di germinazione. Si consiglia di seminare in contenitori e, quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, piantare in vasi individuali. Il trapianto in pieno campo va effettuato quando le piante sono perfettamente formate.
Si può propagare anche per divisione; le divisioni più grandi possono essere piantate direttamente nelle loro posizioni permanenti mentre quelle più piccole vanno poste in vasi, dove verranno fatte crescere per poi trapiantarle quando sono ben radicate.
Si possono preparare anche delle talee di gambo lunghe 30 – 40 cm.

Usi e Tradizioni –
La Reynoutria multiflora è conosciuta in diverso modo: in inglese tuber fleeceflower, come he shou wu in Cina e nell’Asia orientale e vari altri nomi.
Questa pianta è commercializzata sia a livello locale che internazionale, essendo comunemente raccolta in natura o coltivata anche per uso medicinale in Cina, Giappone e Corea. Inoltre la pianta viene talvolta coltivata anche come specie ornamentale.
Per uso commestibile si usano le foglie crude o cotte.
Il seme si consuma sia crudo che cotto ma è piuttosto piccolo e complicato da utilizzare.
Anche la radice si può consumare ma cotta. Ha un sapore amaro per cui dovrebbe essere lavata più volte per far diminuire il sapore amaro ma questo processo rimuove anche molte delle vitamine e dei minerali contenuti dalle radici.
Questa pianta ha rappresentato e rappresenta anche un alimento dei periodi di carestia.
Per uso medicinale è considerata uno dei più importanti tonici erboristici cinesi ed è ampiamente usata in quel paese. Si dice che restituisca vitalità e virilità.
Svolge un’azione soprattutto a favore del fegato e dei sistemi riproduttivo, urinario e circolatorio.
Tuttavia, è necessario prestare attenzione, poiché dosi eccessive possono causare eruzioni cutanee e intorpidimento delle estremità.
Le radici e i fusti sono antibatterici, anticolesterolemici, antispasmodici, astringenti, cardiotonici, demulcenti, depurativi, ipoglicemizzanti, lassativi, sedativi e tonici.
Le radici vengono assunte per via interna nel trattamento dei disturbi mestruali e della menopausa, della stitichezza negli anziani, dei linfonodi ingrossati e dei livelli elevati di colesterolo. Sono molto efficaci nel ridurre i livelli elevati di colesterolo nel sangue e aumentare i livelli di zucchero nel sangue.
Si dice che se i rizomi vengono presi a lungo, i capelli e la barba diventano neri.
Applicate esternamente, le radici sono usate per curare tigna, ferite sanguinanti e piaghe.
Le foglie e le radici tonificano il fegato e i reni, fortificano il sangue, rafforzano i muscoli e prevengono il grigiore precoce dei capelli.
Il gambo è deostruente e sedativo e viene assunto internamente nel trattamento dell’insonnia e della nevrastenia mentre viene applicato esternamente alla tigna.
Gli estratti della pianta hanno mostrato attività antipiretica, antitumorale, ipoglicemizzante e sedativa.
Dal punto di vista biochimico dalla Reynoutria multiflora sono stati isolati più di 100 composti chimici e i componenti principali che sono stati determinati sono: stilbeni, chinoni, flavonoidi e altri.

Modalità di Preparazione –
Del Poligono multifloro si fa un uso sia alimentare che medicinale.
Per uso commestibile si usano le foglie crude o cotte mentre il seme si consuma sia crudo che cotto.
Anche la radice si può consumare ma cotta.
Le foglie vanno raccolte soprattutto se tenere.
Le radici vengono raccolte in autunno, preferibilmente da piante di 3-4 anni, e vengono essiccate per un uso successivo.
Gli steli vengono raccolti alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno e vengono essiccati per un uso successivo.
È necessario prestare attenzione, tuttavia, nell’impiego di questa pianta poiché un consumo eccessivo può portare a epatite indotta da tossicità.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto: http://dryades.units.it/floritaly/index.php?procedure=taxon_page&tipo=all&id=8475

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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