Un Mondo Ecosostenibile
ColtivazioniGuide Pratiche

Come si coltiva il Pero selvatico

Come si coltiva il Pero selvatico

Il pero selvatico o perastro (Pyrus pyraster (L.) Burgsd.) è una pianta della famiglia delle Rosacee che insieme a Pyrus caucasica è il progenitore della comune pera coltivata e venduta in Europa (Pyrus communis L.). Tuttavia è spesso difficile distinguere il perastro dal pero comune.
Questa pianta che può anche raggiungere i 150 anni è diffusa in tutti i Paesi europei eccetto quelli baltici e scandinavi.
In Italia è diffuso in tutta la penisola con l’eccezione della Valle d’Aosta, in una fascia altimetrica che va dal piano fino a 1400 metri sul livello del mare, solo o con altri esemplari negli arbusteti, nei boschi di latifoglie o al loro limitare, dal Lauretum al Fagetum, cioè nelle zone fitoclimatiche caratterizzate da una temperatura media annuale che va da 6-12°C a 12-23°C con la temperatura media del mese più freddo che può variare di molto, scendendo però non oltre i -4°C. E’ molto rappresentato sugli Appennini centro meridionali.
Le strutture riproduttive sono dei fiori riuniti in corimbi di 3-9 elementi, con cinque petali bianchi e antenne rosso-violacee. Il frutto è un pomo globoso (3 cm), bruno-giallastro a maturità.

Coltivazione –
Il pero selvatico, per poter essere coltivato, richiede climi temperato-freschi della sua area nativa, dove si trova sia in pianura che in montagna, talvolta raggiungendo anche i 1400 m più a Sud.
Dal punto di vista pedologico vegeta sia in terreni acidi e d’impasto leggero quali i bassi versanti alpini sia nei terreni sub-alcalini più prossimi al Mediterraneo, purché ricchi di sostanza organica. Non cresce bene in suoli asfittici, con ristagno idrico ed eccesso di calcare.
Per quanto riguarda l’esposizione ama il pieno sole, ma senza eccessi in piena estate.
La pianta si propaga sia per seme in primavera o a fine inverno, previa estivazione cioè stratificazione calda (2-4 settimane a 20°C) seguita da stratificazione fredda cioè vernalizzazione (12-16 settimane a 2-5°C), o in alternativa si può tentare la semina autunnale senza bisogno di ricorrere a trattamenti particolari per rimuovere la dormienza dei semi.
Inoltre in passato veniva usato come portainnesto per il Pero, ma le piante che se ne ricavano tendono a essere troppo alte e grandi. L’accrescimento è tuttavia alquanto lento.

Usi –
Il Pero selvatico è una albero o un arbusto di elevato valore ornamentale dalla primavera quando si copre di fiori, all’autunno quando le foglie mutano colore. Persino in inverno la pianta in riposo vegetativo ha un suo fascino. È una importante pianta mellifera.
Questa pianta può far parte di belle siepi informali in compagnia per esempio di Biancospino, Rose botaniche, Sorbo selvatico, Sambuco, Melo ornamentale, ecc. .
Il legno di pero selvatico (al pari di quello domestico) è a grana fine, compatto, rossastro e molto apprezzato in ebanisteria. I frutti vengono ancora raccolti in certe zone e lasciati maturare sulla paglia, come le nespole.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *