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Come si coltiva l’Ontano nero

Come si coltiva l’Ontano nero

L’ontano nero o ontano comune (Alnus glutinosa (L.) Gaertn., 1790) è una pianta arborea della famiglia delle Betulaceae originario dell’Europa, Africa settentrionale e Asia occidentale.
Questa pianta è presente in tutta l’Europa, nel Nordafrica, nell’Asia minore, in Siberia e fino all’Asia orientale.
Tende a formare boschi puri o misti nelle zone umide alluvionali e lungo le sponde dei corsi d’acqua, dalla pianura fino ai 1.200 metri circa di quota.
Le sue strutture riproduttive sono rappresentate da fiori maschili disposti a gruppi di 3-5 amenti giallastri, mentre quelli femminili hanno forma ovoidale e sono portati da lunghi peduncoli. I frutti (prima verdi poi bruno-nerastri, legnosi a maturazione, simili a pignette) contengono acheni dotati di una stretta ala; sono persistenti a lungo sulla pianta.

Coltivazione –
L’ontano nero è una pianta che ha bisogno di posizioni soleggiate, possibilmente in zone aperte, lontano dall’ombra di altri alberi. Questa pianta non teme il freddo e neanche il caldo ed ha una crescita abbastanza rapida nei primi anni, raggiungendo rapidamente le dimensioni definitive.
Tuttavia l’ Alnus glutinosa non è un albero molto longevo per cui si deve tenere conto di questa caratteristica nella progettazione di parchi e giardini.
Questa pianta, dal punto di vista pedologico, cresce di preferenza su terreni sassosi, poveri di materiale organico, anche in presenza di acqua stagnante. Soffre invece i terreni con pH acido e suoli soggetti a lunghi periodi di siccità.
Queste piante, inoltre, come anche le leguminose, hanno dimostrato essere in simbiosi con batteri azoto-fissatori, questo le rende utili anche per migliorare la composizione chimica dei terreni in cui vengono poste a dimora.
L’ontano nero si moltiplica prevalentemente per seme, nel periodo primaverile, utilizzando i semi dell’anno precedente, ai quali è opportuno far passare almeno alcuni mesi in luogo freddo (vernalizzazione) per simulare la stagione invernale. In primavera si possono praticare anche talee, che vanno fatte radicare in un miscuglio di terriccio e sabbia in parti uguali, che va mantenuto sempre umido fino a completa radicazione delle talee.

Usi –
Il legno dell’ Alnus glutinosa resiste bene all’acqua ma si altera facilmente all’aria. Viene utilizzato per la produzione di paleria e combustibile.
Sotto l’aspetto tecnologico può fornire legname da impiegare in piccoli lavori di falegnameria, di ebanisteria e per la realizzazione di pavimenti in legno. Il legno appena tagliato si presenta giallo-aranciato, ma con la stagionatura assume un colore rosso-arancio.
In merito alle proprietà meccaniche si presenta come un legno semiduro e omogeneo, di notevole durevolezza in sommersione. Per questo motivo, soprattutto in passato, era largamente impiegato come legname da opera per manufatti sommersi. Il legno di ontano è stato, infatti, notoriamente usato nel corso della storia dell’uomo per allestire la palificazione di sostegno delle palafitte o per realizzare manufatti idraulici; è stato inoltre impiegato per costruire le fondazioni delle costruzioni a Venezia.
Inoltre questa pianta svolge una funzione ecologica nel mantenimento degli ecosistemi fluviali; le formazioni pure o miste a Alnus glutinosa sono utili per il consolidamento delle sponde dei corsi d’acqua e ricoprono perciò un ruolo collaterale di tutela dell’ambiente contro i dissesti idrogeologici.




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