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Come si riproduce il Finocchio marino

Come si riproduce il Finocchio marino

Il finocchio marino o critmo (Crithmum maritimum L.) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle ombrellifere originaria delle regioni europee mediterranee.
Questa pianta, in Italia, è diffusa allo stato naturale, lungo le zone costiere.
Il finocchio marino è una pianta che si può coltivare, soprattutto in piccoli orti, e si propaga facilmente, sia per seme o anche per divisione dei cespi, in primavera, mentre diviene un po’ più difficoltosa quella per talee di punta.
In questa scheda vedremo come riprodurre il Crithmum maritimum mentre per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Propagazione –
Il finocchio marino, come accennato, si può moltiplicare per divisione dei cespi, da effettuarsi in primavera; per semina in terriccio leggero, o per talee di punta. Quest’ultimo metodo ha le minori probabilità di successo in quanto le talee vengono facilmente attaccate da micosi.
Nel dettaglio si evidenzia che la moltiplicazione per seme è quella più utilizzata e che avviene può frequentemente in natura.
La semina viene fatta in maniera diretta e si effettua nel periodo di settembre su un letto di semina ben preparato e affinato; le distanze di impianto sono di 30 cm sia tra le file che sulla fila, con una densità di 10-11 piante/mq. A primavera si avranno già delle piantine che si possono lasciare sviluppare in piena terra, o essere anche prelevate e trapiantate anche in vaso.
Siccome il finocchio marino è una pianta che predilige gli ambienti marini più miti, se ci troviamo in aree con clima più rigido il trapianto in vaso o in zone riparate, come anche nelle fenditure di muri o degli anfratti, è utile per la sopravvivenza della pianta.
Il finocchio marino si può moltiplicare anche per divisione di cespi ottenuti dai rizomi; la messa a dimora dei cespi ottenuti dai rizomi avviene in primavera ed in questa tecnica bisogna avere l’accortezza di prelevare cespi da piante già ben formate e radicate con una porzione di rizoma. Bisogna avere poi cura, un po’ come si fa nella propagazione per seme di accompagnare la pianta nelle prime fasi con irrigazioni frequenti ma senza mai creare ristagni. Questo è anche uno dei motivi per cui questa piante predilige terreni più leggeri e sabbiosi.
Il finocchio marino si potrebbe moltiplicare anche per talea di punta. Diciamo subito che è un metodo che da minor successo in quanto le necessità di umidità per fare attecchire la pianta e la facilità con cui, in queste condizioni, viene attaccata da micosi, rendono meno agevole la moltiplicazione tranne che non si intervenga preventivamente con dei fungicidi specifici. Se vogliamo coltivare però in biologico è meglio evitare questa ultima opzione.

Raccolta e conservazione –
Del finocchio marino si possono utilizzare le foglie tenere che possono essere raccolte durante tutto il periodo vegetativo e consumate fresche. Queste vengono usate per dare sapore a pesci, uova, antipasti e insalate.
Alla pianta sono riconosciute proprietà terapeutiche: le foglie sono ricche di carotenoidi e flavonoidi ed hanno azione stomachica, digestiva e coleretica, stimolando la secrezione gastrica e biliare, favoriscono i processi digestivi e aumentano l’appetito in soggetti inappetenti.




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