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Naloxone

Naloxone

Il naloxone, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: (5 R 9 R, 13 S, 14 S )-17-allile-3 ,14-diidrossi-4 ,5-epossimorfinan-6-one, è un alcaloide di sintesi.
Il naloxone ha formula bruta o molecolare: C19H21NO4 ed è un farmaco commercializzato con il nome di Narcan edusato per bloccare gli effetti degli oppioidi, in particolare in caso di depressione respiratoria.
Il Naloxone è, di fatto, un farmaco narcotico che agisce invertendo gli effetti di altri narcotici secondo meccanismi non ancora del tutto definiti; si pensa che ne antagonizzi l’effetto competendo con loro per il legame con gli stessi recettori degli oppioidi.
Il Naloxone viene somministrato esclusivamente da personale medico tramite iniezioni intramuscolari, sottopelle o direttamente in vena.
Se il naloxone è somministrato per via endovenosa, funziona entro un periodo di due minuti, mentre per via intramuscolare funziona entro cinque minuti; può, comunque, essere inalato.
Gli effetti del naloxone durano da mezz’ora a un’ora circa e possono essere necessarie dosi multiple, in quanto la durata dell’azione della maggior parte degli oppioidi è maggiore di quella del naloxone.
La somministrazione di naloxone in soggetti dipendenti da oppiacei può causare sintomi di astinenza, tra cui irrequietezza, agitazione, nausea, vomito, accelerazione del battito cardiaco e ipersudorazione.

Per evitare ciò, si somministrano piccole dosi distanziate fino al raggiungimento dell’effetto desiderato. Inoltre può peggiorare i problemi cardiaci dei pazienti che presentano malattie cardiache o che assumono farmaci che influenzano negativamente il cuore.
Dopo la somministrazione di questo farmaco è bene consultare subito un medico in caso di:
– rash;
– Orticaria;
– Prurito;
– difficoltà respiratorie;
– senso di oppressione al petto;
– gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua.
Inoltre è bene seguire alcune avvertenze per cui è importante informare il medico nel caso:
– di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualsiasi altro farmaco o alimento;
– di altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno assumendo;
– in cui si soffra (o si abbia sofferto) di malattie cardiache, convulsioni, traumi cranici o tumori al cervello, dipendenza da droghe o da alcol;
– di gravidanza o allattamento al seno.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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