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Cyclanthera pedata

Cyclanthera pedata

La Ciclantera (Cyclanthera pedata (L.) Schrad.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Violales, Famiglia Cucurbitaceae e quindi al Genere Cyclanthera ed alla Specie C. pedata.
Sono sinonimi i termini:
– Anguria pedatisecta Nees & Mart.;
– Cyclanthera digitata Arn.;
– Cyclanthera edulis Naud.;
– Momordica pedata L..

Etimologia –
Il termine Cyclanthera proviene dal greco κύκλος cýclos cerchio e dal latino botanico anthera antera: con antere rotonde.
L’epiteto specifico pedata viene da pes piede: dotato di base o stelo o picciolo (foglie), cioè piante con una base allargata o con foglie pedate, cioè con base della nervatura della da cui si dipartono tre nervature distinte: la mediana diretta verso l’apice mentre le due laterali si ripiegano ad arco verso il basso, una a destra e l’altra a sinistra, ramificandosi ulteriormente e formando spesso una base fogliare cuoriforme.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Ciclantera è una pianta con origine presumibili nell’area andina dell’America del sud. È distribuita dalla Colombia alla Bolivia ed oggi è coltivata in molte parti dell’America centrale, dove può essere trovata fino a 3.000 metri s.lm..
In Italia è diffusa al nord specialmente nelle valli alpine dove ha trovato un ambiente favorevole alla sua crescita. Questo perché pur essendo una pianta tropicale soffre le estati troppo calde e secche, e il clima delle vallate gli è consono, consentendo la raccolta dei frutti nei mesi di settembre-ottobre.

Descrizione –
La Ciclantera è una pianta annuale, erbace a e rampicante, che produce fusti che possono essere lunghi 4,5 metri o più, forse fino a 12 metri.
Gli steli si arrampicano sul terreno, aggrovigliandosi nella vegetazione circostante e sostenendosi per mezzo di lunghi viticci.
Le foglie sono palmate, con lembo intero o suddiviso in genere in 7 lobi profondi e con i due vicinali al lungo picciolo a loro volta divisi in due lobi.
I fiori sono piccoli di colore biancastro e raggrupatti in rade infiorescenze.
I frutti sono delle bacche indeiscenti (anfisarchi) irregolarmente ovoidale-oblunghi, di 5-15 × 2,5-8 cm, lisci o con spine molli, attenuate all’apice, verde-giallastre, striate. Il mesocarpo è bianco spugnoso e 8-12 semi neri, suboblunghi, appiattiti di 10-12 × 7-8 mm crestati e con margine dentato.

Coltivazione –
La Cyclanthera pedata è una pianta dei tropici che può anche essere coltivato nelle zone subtropicali e nelle zone della zona temperata che hanno una stagione di crescita lunga e calda di 4 mesi o più.
È una pianta che richiede una posizione molto calda, soleggiata e riparata in un terreno ricco e ben drenato.
La propagazione avviene per semina effettuata a metà primavera in un ricco compost in serra calda. Si mettono 2 o 3 semi per buca e poi si lasciano le piantine più vigorose.
Il trapianto viene effettuato dopo l’ultimo gelo previsto e si da alle piante una certa protezione fino a quando non crescono bene.
Questa pianta è considerata un infestante in Florida.
Di questa specie è nota solo la varietà coltivata, e la grande dimensione del suo frutto rispetto a specie selvatiche strettamente correlate suggerisce che è una coltura completamente addomesticata.
La prima raccolta dei frutti può avvenire circa 3 mesi dopo la semina, e può poi proseguire per diversi mesi.

Usi e Tradizioni –
La Cyclanthera pedata, localmente è conosciuta con il suo nome Quechua kaywa o con ortografia spagnola caigua, caihua, caygua, cayua, ciuenlai o achuqcha, scritta anche come achocha, achogcha, achojcha, achokcha, archucha.
Il suo uso risale a molti secoli or sono come testimoniano antiche ceramiche fitomorfe del Perù raffiguranti i frutti. È noto anche come zucca pantofola, pistone della signora, zucca passero (in cinese: 小雀 瓜; pinyin: xiǎoquè GUA), pepino in Colombia, cetriolo ripieno (stuffing cucumber) in inglese.
Il nome tradizionale ciuenlai sembra derivare da una storpiatura del nome del famoso politico cinese Ciù En-lai (Zhou Enlai), e viene inoltre chiamato anche milione, per la abbondanza dei suoi frutti.
I frutti giovani e immaturi vengono consumati crudi o cotti e hanno un sapore simile ai cetrioli sebbene non siano croccanti.
I frutti più vecchi sono cotti, possono essere farciti più o meno allo stesso modo delle zucchine.
Le foglie e i giovani germogli teneri vengono cotti e usati come verdure.
Questa specie trova impiego anche come pianta medicinale.
Un tè a base di semi viene utilizzato nel trattamento della pressione alta.
I semi essiccati e in polvere vengono presi in dosi da 1 grammo come rimedio per i parassiti intestinali. Questo tipo di trattamento è solitamente seguito da un lassativo per assicurarsi che i parassiti vengano rimossi dal corpo.
I semi e/o i frutti sono consigliati per il trattamento dei disturbi gastrointestinali.
I frutti sono diuretici. Sono bolliti nel latte e gargarizzati come trattamento per la tonsillite.
Il succo di frutta è consigliato come trattamento per condizioni come livelli elevati di colesterolo nel sangue, ipertensione, tonsillite, arteriosclerosi, problemi circolatori e diabete.
I frutti e le foglie vengono bolliti in olio d’oliva e utilizzati esternamente come antinfiammatorio e analgesico topico.
Le foglie sono considerate ipoglicemiche e vengono preparate in un decotto per il trattamento del diabete.
La ricerca condotta in Perù ha dimostrato che la pianta può abbassare i livelli di colesterolo nel sangue negli esseri umani con una prova che mostra una riduzione del 18,3% in 12 mesi e altre prove che mostrano riduzioni ancora maggiori.
Le radici vengono utilizzate per pulire i denti.
Il frutto maturo contiene proteine, acido galatturonico, resine, lipoproteine e vari composti steroidei.

Modalità di Preparazione –
Oltre che per gli usi medicinali i giovani frutti di questa pianta vengono consumati crudi, mentre quelli maturi sono cotti.
Il frutto ha un sapore sottile simile al cetriolo, ed ha una grande cavità in cui i semi si sviluppano, e questo può essere riempito con altri alimenti per fare dei ripieni. Questo potrebbe aver ispirato il nome locale spagnolo pepino de rellenar “cetriolo da ripieno”. I giovani germogli e le foglie possono anche essere consumati crudi.
La pianta è utilizzata in alcuni medicinali brevettati ed è venduta su Internet.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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