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Falco eleonorae

Falco eleonorae

Il falco della Regina (Falco eleonorae Gené, 1839) è un uccello appartenente alla famiglie dei Falconidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Ordine Accipitriformes, Famiglia Falconidae, Sottofamiglia Falconinae e quindi al Genere Falco ed alla Specie F. eleonorae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il falco della Regina è una specie migratrice che alla fine del periodo autunnale compie una lunga migrazione transahariana, seguendo prevalentemente rotte costiere attraverso il canale di Suez, il Mar Rosso e il Corno d’Africa, per giungere sino al Madagascar e alle isole Mascarene, dove sverna. I falchi che provengono dalle zone più occidentali del Mediterraneo (isole Baleari e Sardegna) sorvolano direttamente il deserto del Sahara, arrivando a compiere un viaggio di oltre 10.000 km.
Questa specie nidifica, dalla primavera all’autunno, nelle aree costiere di diverse isole del bacino del Mediterraneo, soprattutto in Grecia (dove si trova l’80% dell’intera popolazione), ma anche in Spagna (isole Baleari), nelle isole della Croazia, e nelle aree costiere di Tunisia (arcipelago della Galite), Algeria e Marocco, spingendosi nell’Atlantico sino alle isole Canarie.
In Madagascar le popolazioni si concentrano nella parte nord-orientale dell’isola, in aree ai margini della foresta umida e nelle aree coltivate a ridosso di essa, formando colonie miste con l’altra specie del falco fuligginoso (Falco concolor).
In Italia esistono delle colonie abbastanza numerose in Sardegna, in particolare sull’Isola di San Pietro e nel golfo di Orosei, e in Sicilia, in particolare a Lampedusa e nelle isole Eolie.
Per quanto riguarda l’habitat, questa specie vive in colonie negli ambienti rocciosi delle isole mediterranee.

Descrizione –
Il Falco eleonorae è un uccello di taglia media con una lunghezza di 36-42 cm ed un’apertura alare di 87-104 cm e con un leggero dimorfismo sessuale dove le femmine sono leggermente più grandi dei maschi (peso medio 335-460 g contro 295-370 g) ed hanno un piumaggio leggermente più scuro. Il piumaggio dei giovani è color ocra, e si scurisce in genere dopo la prima muta.
Sia il maschio che la femmina presentano due diverse colorazioni del piumaggio: la “fase scura” è bruno-nerastro uniforme, mentre nella “fase chiara” la gola e le guance spiccano nettamente rispetto alla parte superiore della testa e ai mustacchi scuri; il petto e il ventre presentano una colorazione di fondo da crema a rossastra con striature bruno-nere, mentre superiormente è bruna o bruno-bluastra.
Le ali sono lunghe e appuntite, il corpo affusolato e la coda piuttosto lunga.
La voce è un caratteristico kek-kek-kek.

Biologia –
Il falco della Regina è una specie migratrice a lungo raggio che nidifica in colonie molto numerose, localizzate su falesie costiere a strapiombo e isolotti disabitati. Rientra nei siti di nidificazione ad inizio primavera, ma la deposizione delle uova avviene soltanto verso la fine di luglio, cioè notevolmente più tardi di ogni altra specie dell’emisfero settentrionale.
Le colonie, se non disturbate, solitamente vengono riutilizzate per molti anni di seguito.
Il nido vien ricavato in cavità naturali della falesia prive di rivestimento.
Ogni covata consiste solitamente di 1-4 uova. L’allevamento dei pulli si protrae solitamente sino a settembre. In ottobre-novembre l’intera popolazione migra verso i siti di svernamento e cioè, attraverso il Mediterraneo e il Mar Rosso, verso l’Africa sud-orientale e una vasta area dell’Oceano Indiano (Madagascar e arcipelago delle Mascarene) dove sverna.

Ruolo Ecologico –
Il falco della Regina è un predatore che, al di fuori del periodo di nidificazione, ha una dieta prevalentemente insettivora, nutrendosi di grossi insetti (ortotteri, in particolare Pamfagidi, coleotteri, odonati, lepidotteri e imenotteri), che cattura in volo portandoli dagli artigli delle zampe al becco.
Nella stagione riproduttiva, dalla schiusa delle uova e sino allo svezzamento dei nidiacei, gli adulti cambiano completamente abitudini alimentari e si cibano quasi esclusivamente di altri uccelli, in particolare di piccoli passeriformi che, a fine estate, migrano dall’Europa all’Africa, passando per il Mediterraneo.
La tecnica di caccia che adottano è molto particolare: questi uccelli si posizionano contro vento a ridosso delle falesie, rimanendo immobili in aria senza battere le ali, disponendosi a varie distanze dalla falesia e ad altezze che vanno a pochi metri sino a 1000 m; in tal modo formano un vero e proprio “muro” di caccia, nel quale incappano i migratori che stremati dal vento e dal viaggio cercano di raggiungere le coste. Una volta individuata la preda si lanciano in picchiata verso di essa ghermendola con gli artigli.
Attualmente la popolazione globale è stata recentemente stimata tra 13.000 e 14.000 coppie nidificanti.
Secondo l’IUCN la popolazione di questa specie è, al momento, a minima preoccupazione anche se le minacce principali sono costituite dalle uccisioni illegali, distruzione dell’habitat per antropizzazione delle coste e disturbo antropico.
Tra le misure di conservazione, il Falco eleonorae è elencato in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). A livello nazionale italiano il Falco della regina è incluso tra le specie particolarmente protette ai sensi della legge n. 157/92, art. 2, e nel 2007 è stato redatto il Piano d’azione nazionale (Spina & Leonardi 2007).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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