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Planococcus citri

Planococcus citri

Il Cotonello degli agrumi o Cocciniglia farinosa (Planococcus citri Risso, 1813) è un insetto omottero appartenente alla famiglia dei Pseudococcidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Homoptera, Sezione Sternorrhyncha, Superfamiglia Coccoidea, Famiglia Pseudococcidae e quindi al Genere Planococcus ed alla Specie P. citri.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Planococcus citri è una cocciniglia polifaga che vive a spese di Agrumi, Ornamentali (erbacee ed arboree) all’aperto ma soprattutto in serra, Vite, Fico, ecc.
L’insetto è distribuito in tutte le regioni a clima temperato e nelle serre dei paesi più freddi.

Morfologia –
La femmina adulta dell’insetto misura circa 2,5-3 mm di lunghezza e si presenta di forma appiattita e con il corpo ricoperto da una polvere cerosa; in effetti il colore del corpo è giallognolo oppure roseo, ma è mascherato dalla polvere cerosa. Essa è contornata da 18 raggi cerosi di uguale lunghezza, ad eccezione dei due caudali, più lunghi. L’ovisacco, che contiene le uova di colore giallastro, è fioccoso simile a cotone, informe e più lungo del corpo.
Il maschio è lungo 1 mm, è dotato di ali ed ha il corpo di colore bruno-rossiccio. È munito di due lunghi raggi cerosi e processi genitali ventrali ben sviluppati, ma non digitiformi.
Le neanidi sono lunghe circa 0,5-1 mm a maturità e sono di colore giallognolo.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Planococcus citri sverna, normalmente, allo stadio di neanide di 2a età; tuttavia può svernare anche in altri stadi, riparato tra la vegetazione o tra le screpolature del tronco, o alla base del colletto.
In primavera le femmine iniziano ad ovideporre, occasionalmente per partenogenesi, operazione che avviene in un ovisacco formato da fiocchi di cera; questo ovisacco assume un aspetto cotonoso e può contenere fino a 600 uova.
Le neanidi nate dopo un periodo di incubazione di pochi giorni, si localizzano di solito sotto la rosetta del peduncolo del frutto ed in seguito possono invadere tutto l’epicarpo ed in particolare i punti di contatto tra i frutti, originando colonie sempre più numerose con abbondante produzione di melata.
In questi ammassi si possono localizzare altri fitofagi tra cui le larve del Lepidottero Criptoblabes gnidiella Mill, che danneggiano i fiori e i frutti.
Questo insetto può svolgere un numero variabile di generazioni, influenzate dal clima, cha variano mediamente da 2 a 6.
Nelle regioni meridionali, a seconda delle condizioni ambientali, compie in genere da 4 a 6 generazioni all’anno, con popolazioni che raggiungono la massima densità in autunno. Nell’Italia settentrionale le generazioni si riducono a 2 o 3 mentre nelle serre riscaldate la cocciniglia si moltiplica ininterrottamente.
Queste aggregazioni provocano dei danni che sono diretti ed indiretti:
– quelli diretti sono legati alla sottrazione di linfa;
– gli indiretti: produzione di melata e abbondante secrezione cerosa, con conseguente sviluppo di fumaggini.
In queste condizioni i frutti vengono deprezzati perché imbrattati di melata, ricoperti quindi di fumaggine e di fiocchi di cera; le forti infestazioni inoltre provocano anche caduta dei frutti. L’attacco di Planococcus citri favorisce, inoltre come detto, la presenza di altri insetti tra cui le larve del Lepidottero Ficitide Cryptoblabes gnidiella che trovano rifugio tra gli ammassi cerosi; queste larve danneggiano i fiori e i frutti.

Ruolo Ecologico –
Le popolazioni del Planococcus citri sono favorite da una serie di fattori, molti legati ad errori originari di creazione degli impianti arborei o della gestione in serra e/o di specializzazioni esasperate.
Per ovviare a queste infestazioni bisogna attuare una serie di pratiche agro ecologiche, come limitazioni delle specializzazioni, interruzione di coltivazioni con siepi o altre coltivazioni non soggette, limitazione delle concimazioni azotate, evitare (in serra) condizioni eccessivamente umide e calde.
La tecnica di contenimento del Planococcus citri oltre a seguire attente applicazioni di tecniche agro ecologiche (che vanno dettagliate caso per caso) va eseguita in ogni caso con sistemi di lotta biologica.
Questa consiste nel favorire, attraverso specie ospitanti ed inserimento di biodiversità colturale, le presenza di numerosi nemici naturali quali i Coccinellidi del genere Scymnus, il Chi locorus bipustulatus, il Lindorus lophantae, il Neurottero Sympherobius pygmaeus ed altri.
A questa tecnica che, ripetiamo, va preventivamente pensata in fase di progettazione degli impianti o delle coltivazioni, si può aggiungere quella della diffusione e lancio in pieno campo o in serra di entomofagi come:
– L’Imenottero Encirtide Leptomastix dactylopii e il Coleottero Coccinellide Cryptolaemus montrouzieri. Tra i predatori: Chilocorus bipustulatus (L.), Exochomus quadripustulatus (L.), Lindorus lophantae (Blais.),Scymnus includens (Kir.), Scymnus redtembackeri (Mulsant.), Cryptolaemus montrouzieri (Mulsant.), (Coleoptera: Coccinellidae), Sympherobius pygmaeus (Ram), (Neurottero: Crisopide), Leucopis sp. (Ditteri:Cameidi), (Larve oofaghe). Tra i parassitoidi: Leptomastidea abonormis (Giraul)(endofago), Leptomastix dactylopii (Howard)(endofago), Anagyrus pseudococci (Giraul) (endofago), (Imenotteri:Calcidoidei).
Inoltre è importante l’attuazione di una lotta agronomica che consiste essenzialmente in pratiche colturali che favoriscono l’arieggiamento della chioma e l’eliminazione dei frutti attaccati.
La lotta chimica, pratica purtroppo ancora diffusa, anche se sul momento sembra frenare le infestazioni, nel medio lungo periodo manifesta tutti i suoi limiti scientifici e tecnici andando ad interferire sulla fauna e sull’entomofauna con effetti peggiori del rimedio.
La lotta chimica viene eseguita con soglie di intervento stimate in circa 5-10% di frutti infestati, nel periodo estivo e leggermente superiori nel periodo autunnale. Gli interventi vengono effettuati nei mesi estivi, quando si ha la massima presenza di colonie, avendo cura di impiegare dosi basse specialmente in presenza di alte temperature. I prodotti utilizzati sono:
– Oli bianchi, oppure Oli bianchi attivati con Fosforganici o Piretroidi e, a volte, anche con anticrittogamici per combattere le fumaggini.
In primavera si effettua spesso l’installazione di trappole sessuali per “mirare” l’intervento sulle neanidi giovani, più sensibili, rendendo il trattamento più efficace.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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