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Carex riparia

Carex riparia

La carice riparia (Carex riparia Curtis, 1783) è una specie palustre appartenente alla famiglia delle Cyperaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Cyperales, Famiglia Cyperaceae e quindi al Genere Carex ed alla Specie C. riparia.

Etimologia –
Il termine Carex proviene dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio), derivato dal greco κείρω keíro io taglio, riferimento al bordo tagliente di molte specie di questo genere.
L’epiteto specifico riparia viene da ripa riva, sponda: che vegeta nei pressi delle sponde dei corsi d’acqua.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La carice riparia è una specie a vasta distribuzione eurasiatica, con sporadiche aree nel Nord Africa. In Italia è presente in quasi tutte le regioni.
Il suo habitat è rappresentato da luoghi umidi dove cresce sulle sponde di canali e corsi d’acqua e sulle rive di stagni e laghetti, al di sotto della fascia montana.
Questa specie può formare grandi agglomerati lungo fiumi a flusso lento, canali, bordi di laghi e boschi umidi. Può risultare la specie dominante nelle paludi, soprattutto se in primavera c’è acqua stagnante , e si trova anche in presenza di erbe alte, accanto a Carex acutiformis, Carex acuta e altre specie simili.

Descrizione –
La Carex riparia è una specie perenne dal portamento eretto, compatto e rizomatosa.
I fusti sono a sezione triangolare di colore grigio-verde scuro.
Ha foglie lineari, di colore verde, larghe 6 – 15 mm e lunghe anche un metro. Nel periodo primaverile produce innumerevoli infiorescenze apicali, formate da 2-3 spighe superiori di sesso maschile, lunghe dai 2 ai 4 cm e 3-4 spighe inferiori di sesso femminile lunghe dai 3 ai 7 cm di color marrone.
Periodo di fioritura va da aprile a giugno.

Coltivazione –
Il Carex riparia è una graminacea palustre che viene impiegata negli impianti di fitodepurazione.
Può essere impiegata anche come pianta ornamentale nelle rive dei laghetti o nelle sponde di fiumi e torrenti, su terreno sempre umido o coperto fino a 20 cm d’acqua in pieno sole o ombra parziale su terreno a pH neutro o leggermente basico; è una pianta leggermente calciofila.
La profondità di impianto consigliata, tra rizoma e pelo dell’acqua va da 0 a -30 cm.
A sviluppo si avrà un’altezza della pianta sopra il livello dell’acqua di circa 120 cm.
Si consiglia, inoltre, di scegliere esposizione in pieno sole o mezz’ombra.
La pianta ha una buona resistenza a temperature molto rigide (fino a -30 °C).
La densità di impianto consigliata è di 5 piante a mq.

Usi e Tradizioni –
Questa specie tende ad ibridarsi, ove presenti, con altre specie di Carex , tra cui il Carex acutiformis strettamente correlato (carice di stagno minore).
Una cultivar variegata viene coltivata come erba ornamentale.
Non si conoscono invece impieghi di tipo alimentare o farmaceutico.

Modalità di Preparazione –
Della carice riparia non sono noti impieghi di natura alimentare o terapeutica.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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