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Calandrella brachydactyla

Calandrella brachydactyla

La calandrella (Calandrella brachydactyla Leisler, 1814) è un uccello appartenente alla famiglia degli Alaudidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Passeriformes, Sottordine Oscines, Infraordine Passerida, Superfamiglia Sylvioidea, Famiglia Alaudidae e quindi al Genere Calandrella ed alla Specie C. brachydactyla.
Di questa specie vengono descritte 9 sottospecie, che sono:
– Calandrella brachydactyla brachydactyla;
– Calandrella brachydactyla longipennis;
– Calandrella brachydactyla rubiginosa;
– Calandrella brachydactyla hungarica;
– Calandrella brachydactyla hermonensis;
– Calandrella brachydactyla woltersi;
– Calandrella brachydactyla artemisiana;
– Calandrella brachydactyla dukhunensis;
– Calandrella brachydactyla orientalis.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La calandrella è un volatile diffuso in gran parte dell’Europa, tranne che nelle zone più a settentrione, ed in Asia ed Africa. In Europa è ampiamente distribuita nelle regioni meridionali e sud-orientali con le popolazioni più importanti in Spagna, Turchia e Russia.
In Italia è presente in tutta la Penisola anche se in maniera non continua, in particolare nel settore sud-orientale, Sicilia e Sardegna, con una popolazione che è rappresentata in maniera discontinua nell’area padana e con quartieri riproduttivi principali lungo le coste del Tirreno centro-settentrionale e dell’Adriatico meridionale. Importanti aree di nidificazione sono comunque anche presenti in Puglia e, come detto, sulle isole maggiori.
Questa specie, tipicamente mediterranea, trascorre l’inverno in Africa ed il suo habitat preferenziale è rappresentato dagli spazi aperti, come pascoli, campi coltivati, praterie e spiagge.

Descrizione –
La calandrella è un uccello passeriforme caratterizzato da una lunghezza di 13,5-15,3 cm ed un’apertura alare di 27-32 cm ed un dimorfismo sessuale non evidente, tant’è che maschi e femmine non sono distinguibili tra di loro ad un esame sommario.
Gli adulti sono contrassegnati da un colore della parte superiore marrone chiaro – giallo con screziature marrone scuro, con il vertice, nel piumaggio primaverile, con prevalenti tonalità fulve.
La gola e tutte le parti inferiori sono invece di colore bianco sporco.
Tra il petto e la spalla si nota una macchia scura, che diviene più marcata nel piumaggio primaverile, con poche e lievi striature nella zona del petto.
Le zampe ed il becco sono di colore giallo, con le prime che tendono verso un colore arancio nel piumaggio primaverile. I giovani sono del tutto simili agli adulti in abito non primaverile.

Biologia –
La Calandrella brachydactyla nidifica in un periodo alquanto lungo, anche in funzione della sottospecie, che va da marzo fino ad ottobre. Il nido viene costruito sul terreno dalla femmina, in un avvallamento del terreno di solito adiacente ad un elemento un po’ rilevato (cespo,zolla ecc.) ed è tappezzato con laniccio vegetale e ghiaia.
Gli ambienti dove nidifica sono aridi e aperti con vegetazione rada, lungo i litorali o greti sabbiosi e ciottolosi, non spingendosi oltre i 1300 m s.l.m..
La femmina depone 3-5 uova, con 2 covata annue a schiusa asincrona. L’incubazione dura 11-13 giorni e l’involo avviene dopo 12-15 giorni dalla schiusa.

Ruolo Ecologico –
La Calandrella si nutre di semi e, durante le cove, d’insetti e vive in ambienti sabbiosi, in distese semidesertiche, in steppe, in zone brulle, in prati, pascoli, in dune, in litorali bassi e coltivi.
In Italia questo volatile è migratore regolare e nidificante con distribuzione discontinua, svernante irregolare.
I movimenti migratori avvengono tra metà agosto e ottobre (max. settembre-inizio ottobre) e tra fine marzo e maggio (max. aprile-metà maggio).
Dal punto di vista della dinamica della popolazione e della sua distribuzione la specie sta subendo un generale declino in buona parte del suo areale europeo, a causa dei cambiamenti di uso del suolo e in particolare la sostituzione delle pratiche agricole tradizionali ed estensive con coltivazioni fitte e irrigate.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.




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