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Blanc-Bleu Belga

Blanc-Bleu Belga

La Blanc-Bleu Belga (BBB) o più semplicemente Blu belga è una razza bovina (Bos taurus Linnaeus, 1758) molto diffusa in Belgio, dove detiene il 50% della popolazione bovina, sia in purezza che incrociata, per la produzione di carne.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine, Laurasiatheria, Clade Ungulata, Ordine Artiodactyla, Sottordine Ruminantia, Infraordine Pecora, Famiglia Bovidae, Sottofamiglia Bovinae e quindi al Genere Bos, alla Specie Taurus ed alla Blanc-Bleu Belga.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La Blanc-Bleu Belga è una razza presente soprattutto in Belgio dove rappresenta il 50% dei capi di bestiame bovino (circa 1.083.000 capi). Il suo allevamento avviene soprattutto nella Vallonia dove raggiunge il 65% della consistenza bovina.
La razza è presente inoltre:
– in Francia, dove fu introdotta negli anni 1970 e nel 1989 fu aperto un registro genealogico. Nel 2005, la popolazione era di 136.000 animali. Il 60% di essi è disponibile per l’inseminazione artificiale;
– negli Stati Uniti, dove la razza viene solitamente utilizzato per incroci.
– è stata anche esportato come razza pura in Russia dal 2015 per il miglioramento delle razze locali.

Origini e Storia –
La razza Blanc-Bleu Belga proviene da una popolazione eterogenea di bovini selezionati durante il diciannovesimo secolo. L’obiettivo, allora, era di ottenere animali a duplice attitudine con buon sviluppo della muscolatura. Fu in questo periodo che vennero effettuati degli incroci con tori della razza Shorthorn importati dall’Inghilterra.
All’inizio del XX secolo, la selezione aveva l’obiettivo di standardizzare la popolazione migliorando la produzione di latte e la conformazione della carcassa per il macello.
Durante la prima guerra mondiale questa selezione fu interrotta per riprendere successivamente nel 1919. L’obiettivo era quello di ottenere una razza in grado di produrre 4.000 litri di latte per lattazione al tasso butirrico del 3,5%, pur avendo una muscolatura in grado di dare buone carcasse per la produzione di carne.
Tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 la selezione si è orientata verso la produzione di animali da carne.
Questa razza viene chiamata in francese come Race de la Moyenne et Haute Belgique, o più comunemente come Blanc Bleu Belge. I nomi alternativi per questa razza includono: Blu-bianca, la belga bianca, e la blu pezzata; Belga bianca blu, blu e blu belga.

Morfologia –
La Blanc-Bleu Belga si riconosce per il colore del mantello bianco, bianco-blu (prevalente) e più raramente bianco-nero.
Presenta una pelle fine, arti corti e fini ma forti.
Sono animali di taglia elevata e non alti, con un peso che si aggira, già per i vitelli alla nascita di circa 42 Kg, specie nelle primipare, cosa che provoca qualche problema al parto, comportando il 50% di tagli cesarei.
Per l’aspetto della loro muscolatura possente questa razza è conosciuta come “doppia muscolatura”.
Il fenotipo della doppia muscolatura è una condizione ereditaria risultante da un ingrandimento normale delle fibre muscolari individuali (ipertrofia) piuttosto che dal numero accresciuto di fibre muscolari (iperplasia). L’ingrandimento delle fibre muscolari è dovuto ad una mutazione del gene della miostatina cioè di quella proteina che inibisce lo sviluppo muscolare. Questa particolare caratteristica è condivisa con un’altra razza bovina che è la piemontese. Entrambe le razze, per interferenza della mutazione, hanno inoltre una capacità aumentata nella conversione del loro nutrimento in muscolatura magra, che causa queste particolari tipologie di carne che hanno un ridotto contenuto di grassi.

Attitudine produttiva –
La razza Blanc-Bleu Belga, per queste caratteristiche ha ottime rese per la produzione di carne con eccezionale sviluppo delle masse muscolari.
La resa alla macellazione risulta alquanto elevata con percentuali che oscillano tra il 65 ed il 70%.
Per queste caratteristiche i tori di questa razza vengono impiegati anche per incrocio industriale.
Per quanto riguarda la produzione di latte, oggi è più bassa e vicina alle esigenze della’allattamento dei vitelli.
In generale è, inoltre, una razza robusta che si adatta a molte situazioni e con temperamento mite.
Per quanto riguarda la qualità della carne, pur non presentando particolari differenze nel sapore, ha dimostrato la superiorità dell’arrosto per la sua tenerezza. Questi risultati hanno così incoraggiato l’uso della Blanc-Bleu Belga negli incroci con zebù in Brasile e in Argentina per produrre carne più morbida.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Roberto Parigi Bini, 1983. Le razze bovine, Pàtron editore, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




2 pensieri riguardo “Blanc-Bleu Belga

  • Io credo che per ottenere una muscolatura così “mostruosa” del .b.b.b. è necessario l intervento dell’ uomo,sia nell’ alimentazione che nella somministrazione di integratori specifici,la razza piemontese nn è così “esagerata”
    È gradita una risposta grazie

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    • ecosostenibile

      Buongiorno, come gran parte delle razze queste sono state selezionate dall’uomo per esaltare alcune caratteristiche.
      In natura la selezione opera in modi differenti. Ovviamente, come per altre razze ad attitudine per la produzione di carne era importante selezionare linee genetiche che presentavano queste caratteristiche. A queste bisogna aggiungere i moderni sistemi di allevamento che, attraverso l’uso di mangimi, integratori, ecc. contribuiscono alla esaltazione di alcune caratteristiche. Tuttavia la domanda da farsi è: questo tipo di allevamenti sono sostenibili da un punto di viste energetico, ecologico, economico e sociale? La risposta la possiamo trovare anche in quello che sta succedendo nel settore dell’agricoltura, con tutte le sue sofferenze.

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