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Abies amabilis

Abies amabilis

L’abete amabile (Abies amabilis (Douglas ex Loudon) J. Forbes, 1839) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Abies ed alla Specie A. amabilis.
Sono sinonimi i termini:
– Picea amabilis Douglas ex Loudon;
– Pinus amabilis (Douglas ex Loudon) Parl.;
– Abies grandis var. densifolia Engelm..

Etimologia –
Il termine Abies viene dal latino Abies, nome classico latino (Virgilio, Egloghe) dalla radice sanscrita abh sgorgare, in riferimento alla resina.
L’epiteto Amabilis proviene dal latino e significa amabile, grazioso.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’abete amabile è una specie originaria della regione costiera pacifica dell’America settentrionale, in un areale compreso tra il sud dell’Alaska e la California.
La specie si trova in un vasto areale che va dall’Alaska sud-orientale, attraverso la Columbia Britannica occidentale nel Canada, infine nella parte occidentale di Washington e Oregon e nella parte nord-occidentale della California.
È presente a quote che vanno dal livello del mare ai 1.000 m, nella parte più settentrionale del suo vasto areale, al di sopra dei 1.000 m di quota dall’Oregon verso sud.
Il suo habitat è quello dei suoli ben drenati delle foreste umide e fresche costiere, caratterizzate da clima marittimo con inverno lungo e nevoso.
Si trova in formazioni boschive sia esclusive che miste, in combinazione con altre specie quali:
Abies lasiocarpa, Abies magnifica, Abies procera, Abies grandis, Picea sitchensis, Pseudotsuga menziesii, Tsuga heterophylla, Tsuga mertensiana e Cupressus nootkatensis. Inoltre tra gli arbusti del sottobosco è tipica l’associazione col Vaccinium alaskaense.

Descrizione –
L’ Abies amabilis è una grande albero che può arrivare fino a 75 metri con tronchi del diametro fino a 2,5 metri, con corteccia, di colore grigio chiaro, liscia e con bolle resinose nelle piante giovani che con l’età si spacca in scaglie rossastre.
Il portamento è slanciato e conico che col passar dell’età tende a divenire cilindrico, con la cima piatta.
I rami principali sono corti e rigidi e si dipartono dal tronco ad angolo retto; i rami secondari sono di colore marrone e sono disposti tra loro in maniera opposta.
Ha foglie aghiformi, di colore verde scuro lucido nella parte superiore e di colore bianco argentato in quella inferiore; sono lunghe fino a 2,5 cm, con disposizione verso l’alto e molto dense a ricoprire i ramoscelli.
Ha gemme violacee, di forma tondeggiante, lunghe meno di un cm, con perule che le rivestono corte, pubescenti, triangolari e con apice acuto.
Gli strobili maschili sono inizialmente rossi e poi divengono a maturità giallo-rossastri.
Gli strobili femminili sono di colore grigio-violaceo e poi divengono marroni, di forma cilindrico-ovoidale; sono resinosi, lunghi fino a 10 cm e larghi fino a 5 cm, con scaglie di 2 cm, pubescenti.
Ha semi di colore marrone, lunghi circa 12 mm, con ali rosate o marroni di un cm. A germinazione, i cotiledoni sono 4-7.

Coltivazione –
L’ Abies amabilis è una pianta che va coltivata in suoli ben drenati e con clima freddo anche se tollera esposizioni sia in pieno sole che a mezzombra; e mediamente tollerante delle alte temperature ma si sviluppa meglio a quelle basse. È comunque un abete che ha maggiori esigenze climatiche rispetto ad altri. nei luoghi di origine, oltre ad avere un areale molto vasto, coincidente con molte aree protette, possiede buone capacità di riproduzione.
Il suolo deve avere un pH leggermente acido.
Questa pianta, tranne nei primi tempi dopo l’impianto si accontenta delle acque piovane.
Come per altri abeti non sono necessarie particolari concimazioni se non nella fase di impianto con sostanze organiche da distribuire direttamente nella buca.
Per quanto riguarda la potatura L’ Abies amabilis non ha bisogno di essere potato, salvo rare eccezioni e per fattori fortuiti.

Usi e Tradizioni –
L’abete amabile è utilizzato per il suo legno, chiaro e facilmente lavorabile per la fabbricazione di compensati, impiallacciature, sottofondi e rivestimenti, e nell’industria della cellulosa. Meno impiegata invece come pianta ornamentale in quanto è una specie, come detto, con elevate esigenze climatiche.
Si ricorda che la resina di questa pianta, come per altri abeti, viene usata per le sue virtù balsamiche e tonificanti.
È una pianta moderatamente tossica per gli animali. Gli oli dell’abete possono irritare bocca e stomaco di gatti e cani e possono indurre nausea e vomito.
Gli aghi se ingeriti potrebbero irritare il condotto gastrointestinale e nei casi più gravi provocare perforazioni.
Purtroppo nel corso dei secoli l’eccessivo sfruttamento del suo legno ha portato ad una diminuzione drastica di queste piante. Oggi il suo utilizzo è regolamentato su livelli sostenibili; parassiti e incendi costituiscono dei rischi solamente a livello locale.
In ogni caso l Abies amabilis è classificato come specie a rischio minimo di estinzione nella Lista rossa IUCN.

Modalità di Preparazione –
Oltre a quelli citati non esistono, per questa pianta, particolari utilizzi di tipo alimentare o farmaceutico.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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