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Come coltivare il Trichocereus

Come coltivare il Trichocereus

I Trichocereus sono un genere di piante che appartengono alla famiglia delle Cactaceae ed originarie dell’America meridionale, con maggiore diffusione in Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina.
Queste piante hanno un fusto ricoperto da un gran numero di setole, con portamento colonnare, anche se esistono alcune differenze tra le diverse specie.
I Trichocereus hanno grandi fiori a forma di imbuto, per la maggior parte delle specie rossi o bianchi, i quali si aprono di notte.
Tra le svariate specie che costituiscono questo genere ricordiamo:
– Trichocereus bridgesi;
– Trichocereus camarguensis;
– Trichocereus candicans;
– Trichocereus chilensis;
– Trichocereus deserticola;
– Trichocereus grandiflora;
– Trichocereus huascha;
– Trichocereus macrogonus;
– Trichocereus pachanoi;
– Trichocereus pasacana;
– Trichocereus spachianus;
– Trichocereus scopulicola;
– Trichocereus tarijensis;
– Trichocereus terscheckii.
In questa scheda vedremo come coltivare il Trichocereus considerando che i fiori dei Trichocereus si aprono di notte, spuntando alla sommità del fusto. Una sorta di corona per quelli che sono i re dei giardini rocciosi. Fiori imbutiformi che sbocciano durante la stagione più calda dell’anno, ma che si mostrano in tutta la loro bellezza, elegante e raffinata, solo di notte.
Per quanto riguarda la coltivazione vera e propria si precisa che i Trichocereus sono molto resistenti e si adattano alle più svariate condizioni climatiche.
Se la pianta viene coltivata in vaso bisogna mettere subito in preventivo che, periodicamente questa va rinvasata, avendo l’accortezza di munirsi di guanti resistenti ed impenetrabili alle spine.
L’epoca in cui rinvasare viene suggerita anche dalla pianta. infatti quando il vaso comincia ad essere troppo piccolo si noterà un rallentamento eccessivo nella crescita e le radici che formano spesso un tutt’uno con il terreno.
La primavera è il momento migliore per portare a termine questa operazione.
La scelta del vaso va fatta utilizzandone uno non molto profondo, in quanto le radici di queste piante non vanno in profondità.
Il terreno più adatto deve essere costituito, possibilmente, da un substrato ben drenato e con strati inferiori composti da sabbia e perlite. Se coltivato in piena terra bisogna scegliere una zona con queste caratteristiche (o aggiungendo un substrato simile) possibilmente in aree con presenza di pietre che danno una particolare caratteristica ai giardini rocciosi formati da queste piante.

Il substrato ideale è comunque una miscela di torba, sabbia e argilla.
In riferimento alla temperatura se i Trichocereus devono essere coltivati in piena terra non ci sono particolari problemi: si tratta di piante che sopportano bene le alte temperature estive, così come i freddi inverni con temperature minimi vicine ai 4°C.
Se le piante vengono invece coltivate in vaso si consiglia di mantenere la temperatura dell’ambiente tra i 15 e i 25°C. In inverno possono essere spostati all’aperto su balconi e terrazzi.
È fondamentale, inoltre che queste specie attraversino una fase di riposo invernale a basse temperature.
Per la scelta dell’esposizione è bene quella in pieno sole. Anche dietro un’ampia vetrata, l’importante è che i raggi del sole dal mattino al tramonto riescano ad illuminare perfettamente la pianta. Se la pianta non fiorisce e non si sviluppa con portamento colonnare la causa è la cattiva esposizione alla luce, quindi basterà solo spostare la pianta in una zona illuminata al meglio dai raggi del sole.
Vediamo adesso il regime idrico.
I Trichocereus vanno irrigati costantemente, ma con moderazione. Durante la stagione estiva queste piante richiedono più innaffiature, ognuna delle quali deve essere fatta senza esagerare. Il terreno deve essere asciutto prima di procedere alla nuova irrigazione, in modo tale da non alzare troppo il livello di umidità.
Gli apporti idrici vanno sospesi in inverno quando la pianta è coltivata all’aperto o in ambienti senza riscaldamento. Se invece viene coltivata in ambiente riscaldato basterà solo effettuare delle nebulizzazioni ogni 3 settimane circa.
Per quanto riguarda la moltiplicazione dei Trichocereus questa può avvenire in due modi:
– per seme – in questo caso la semina deve avvenire nel periodo primaverile (nei primi giorni), avendo cura di adagiare i semi in uno specifico composto per cactacee. Il contenitore dovrà essere tenuto in un ambiente umido e all’ombra finché i semi non germoglieranno.
– per pollone – si utilizzando i polloni (parte della pianta che si presenta come un ramo e che si sviluppa direttamente sul tronco o alla base della pianta) prodotti dalla pianta madre. Questi dovranno essere fatti asciugare prima di essere piantati in vaso.
Per la concimazione si ricorda che il concime ideale per i Trichocereus deve essere ricco di potassio e povero di azoto. La fertilizzazione deve avvenire con cadenza mensile nel periodo primaverile e per tutta l’estate (in questo modo si favorirà una bella fioritura), mentre deve essere sospesa in autunno e in inverno.
Per la potatura invece non va fatta alcun intervento.
È interessante, infine, sapere che i Trichocereus, in particolar modo la specie Peruvianus, sono in grado di assorbire le onde elettromagnetiche prodotte dagli accessori che la moderna tecnologia ci ha donato. Quindi, quando coltivata in casa, può essere un valido aiuto per la pulizia dell’aria.
Inoltre i Trichocereus (soprattutto la specie pachanoi) contengono sostanze alcaloidi, cioè con grandi effetti farmacologici anche quando si parla di piccole dosi; non rappresentano però nessun pericolo.




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