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Nelumbo nucifera

Nelumbo nucifera

Il fior di loto asiatico (Nelumbo nucifera Gaertn., 1788) è una specie erbacea acquatica della famiglia delle Nelumbonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Nymphaeales, Famiglia Nelumbonaceae e quindi al Genere Nelumbo ed alla Specie N. nucifera.
Sono sinonimi obsoleti i termini:
– Nelumbo caspica (DC.) Fisch.;
– Nelumbo komarovii Grossh.;
– Nelumbo nelumbo;
– Nelumbo speciosa Willd.:
– Nelumbo speciosum Willd.;
– Nelumbium nelumbo (L.) Druce;
– Nelumbium nuciferum Gaertn.;
– Nelumbium speciosum Willd.

Etimologia –
Il termine Nelumbo è la latinizzazione del nome indigeno cingalese con cui la pianta veniva chiamata nei luoghi d’origine. L’epiteto specifico nucifera proviene da nux, núcis noce nocciola e da fero portare: che produce frutti simili a noci o nocciole.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il fior di loto asiatico è una specie acquatica originaria dell’Asia e dell’Australia dove vive e si riproduce negli habitat caratterizzati da stagni e invasi con acque stagnanti o quasi prive di corrente.

Descrizione –
Nelumbo nucifera è una specie acquatica con sviluppo rapido che cresce in acque ferme con profondità comprese normalmente tra 5-50 cm ma anche oltre.
Le foglie sono grandi fino a 60 cm, con colorazione verde-glauco, peltate, con aspetto ceroso, che emergono per oltre 1 m dal pelo dell’acqua; sono lungamente peduncolate. I fiori possono superare anche i 20 cm di diametro, con colorazioni rosate e un tipico profumo d’anice. I frutti sono molto ornamentali.

Coltivazione –
Per la coltivazione della Nelumbo nucifera vanno scelti degli stagni o piccoli laghetti o in apposite vasche artificiali.
Bisogna scegliere uuna posizione soleggiata e prima di piantare i bulbi di è opportuno porli in un contenitore ampio, riempito parzialmente con terriccio.
Quando i bulbi di nelumbio hanno prodotto almeno 4-5 foglie i contenitori si possono riempire di terra e quindi affondare in un laghetto o in uno stagno.
Se solitamente gli inverni della zona in cui si intende coltivare questo genere di pianta sono molto rigidi è opportuno levare i bulbi dall’acqua, quando le foglie sono seccate, e tenerli al buio in luogo fresco, avvolti nello sfagno fino alla primavera successiva per evitare che le temperature troppo rigide possono comprometterne la salute e la crescita. Possono anche essere conservate in un contenitore in cui si pone della sabbia umida.
Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Pur essendo normalmente associato alla cultura asiatica, in pochi sanno che oltre che in Asia il Fiore di loto è noto sin dai tempi dell’antico Egitto e quindi anche in contesti più vicini alla nostra cultura, ossia nel Mediterraneo. In Egitto questo fiore era particolarmente diffuso e conosciuto poiché fioriva in seguito ai periodi di piena del Nilo. Veniva chiamato “Seshen” ed anche in questa cultura era un fiore sacro, infatti veniva impiegato durante riti religiosi e veniva offerto in dono agli dei. Secondo questa antica civiltà il mondo aveva preso origine proprio da un Fiore di loto divino affiorato dal caos. Era il simbolo del dio sole Ra ed era associato al concetto di rinascita e di vita eterna.
Ma troviamo il Fiore di loto anche nella mitologia greca, in particolare nell’Odissea dove Omero parla appunto di un popolo di “latofagi”, ossia mangiatori Fiori di loto, che accolse Ulisse arrivato per trovare ristoro dopo il suo lungo viaggio. In tale occasione gli viene offerto il frutto della pianta che per il suo effetto narcotico viene associato alla perdita della memoria.
In sostanza, ogni civiltà gli attribuisce significati differenti, anche se in generale sono tutti d’accordo nell’associarlo ad un concetto di “ricostruzione” spirituale.
La Nelumbo nucifera viene usata sia come pianta ornamentale che come pianta per uso alimentare e terapeutico.
In occidente questa pianta viene comunque coltivata come pianta ornamentale per decorare stagni, vasche e laghetti, o coltivata in vasche idroponiche.
Inoltre i particolari frutti, opportunamente essiccati, vengono utilizzati nelle composizioni floreali, per decorare saloni e appartamenti.
Di questa pianta, i fiori, i semi, le foglie giovani e i rizomi sono tutti commestibili. In Asia, i petali vengono mangiati mentre le foglie vengono impiegate anche come piatto per contenere il cibo. Il rizoma (pning in Cinese, ngau in Cantonese, bhe in India e Pakistan, e renkon in Giapponese) è utilizzato come condimento. I petali, le foglie e i rizomi possono essere consumati anche crudi ma per il rischio di trasmissione di parassiti è consigliata la cottura.

Modalità di Preparazione –
Il fior di loto asiatico, come detto, è una pianta di cui tutte le parti sono commestibili e apprezzate da oltre un millennio per le loro proprietà antidiarroiche, febbrifughe e vitaminiche, confermate anche da recenti studi scientifici.
Ecco perché di questa pianta non si butta via niente. I semi seccati vengono mangiati come salatini, cucinati come popcorn e utilizzati in pasticceria.
Dagli stami del fiore si ricava un té profumato, mentre le foglie sono utili, come visto, per avvolgere e contenere gli alimenti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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