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Come coltivare l’Argyroderma

Come coltivare l’Argyroderma

Le Argyroderma (Argyroderma N.E.Br., 1922) sono un genere di piante succulente della famiglia Aizoaceae, originarie del Sudafrica.
Questo genere è rappresentato da piante, alte 2-3 centimetri, prive di fusto, formate da due foglie appaiate, carnose e divaricate di colore verde chiaro.
Le foglie sono caratterizzate da una profonda incisione centrale, durante il periodo della ripresa vegetativa, che producono numerosi germogli basali che espandendosi danno origine a tanti piccoli gruppi di piante simili a sassi. Infatti le Argyroderma, come le Lithops, vengono chiamate pietre viventi o sassi viventi.
Una delle specie più conosciute e coltivate è l’Argyroderma pearsonii.
In questa scheda vedremo come coltivare l’Argyroderma seguendo gli accorgimenti più utili.
In generale le Argyroderma necessitano in modo particolare di un terreno molto poroso e drenante, composto da terra concimata, sabbia e ghiaia molto grossolana.
La posizione deve essere di pieno sole, con annaffiature regolari ma solo quando la terra si presenterà asciutta, mentre andranno completamente sospese nel periodo invernale quando dovranno essere mantenute ad una temperatura non inferiore ai 4 °C.
La riproduzione di queste piante avviene per seme, spargendo i semi in un letto di sabbia umida senza interrarli e mantenendo un’aerazione costante in modo da evitare marciumi; andranno poi conservati ad una temperatura di circa 21 °C.
Queste piante fioriscono nel periodo primaverile o autunnale; dalla fessura centrale delle foglie spuntano piccoli fiori simili a quelli del Carpobrotus edulis, con molti petali lineari, di colore porpora o giallo tipici delle Aizoacee.
Nel periodo tra l’inverno e la primavera compaiono due nuove foglie. In estate, invece, quelle vecchie avvizziscono per poi seccare completamente.
Vediamo nel dettaglio la tecnica di coltivazione.

Le Argyroderma, come accennato, preferiscono i luoghi soleggiati ma possono screscere benissimo in quelli semiombreggiati; sono piante che non temono molto il freddo, e tollerano abbastanza bene anche le temperature basse. Evitare comunque di collocare le piantine in luoghi scarsamente soleggiati per molte ore al giorno.
Il terreno dove coltivarle deve essere un misto di sabbia, ghiaia, torba e ben drenato.
Per le annaffiature bisogna ricordarsi che, essendo piante succulente, vanno annaffiate sporadicamente da ottobre a maggio; in estate, invece, fornire un poco di acqua solo se le foglie appaiono avvizzite; in inverno non vanno mai annaffiate.
Per la concimazione ricordarsi che, come altre piante grasse, non necessitano di grandi apporti; comunque durante il periodo della ripresa vegetativa, almeno una volta, è bene distribuire della sostanza organica ben umificata (ottimo l’humus di lombrico) e comunque non ricco in azoto ma ben dotato in potassio.
Vediamo adesso la moltiplicazione.
Le Argyroderma si moltiplicano per seme e per divisione dei cespi ovvero dei germogli laterali.
L’operazione va effettuata nel periodo primaverile o in autunno ogni 2 – 3 anni, quando la pianta non ha più spazio a disposizione se coltivata in vaso. Il nuovo vaso deve essere di qualche cm più largo del precedente e preferibilmente di plastica. Nell’effettuare il rinvaso è bene mantenere le foglie sollevate di alcuni centimetri dal terreno e coprire la superficie libera con della ghia di tessitura media.
Come tutte le succulente, queste piante temono il marciume radicale provocato dal ristagno idrico.
Un altro fattore di disturbo può essere dato da attacchi di cocciniglie che quasi sempre si annidano tra le incisioni fogliari e la cui presenza è rilevabile dalle formazioni di ammassi cerosi bianchi.
Gli attacchi di cocciniglie sono maggiori quando erroneamente si forniscono concimi a base di azoto nitrico che quindi, anche per le necessità fisiologiche di queste piante va evitato sempre.
Per un migliore aspetto estetico di queste piante poi, e per garantire una migliore crescita vegetativa si consiglia di eliminare periodicamente le foglie avvizzite e secche.




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