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Lotus corniculatus

Lotus corniculatus

Il ginestrino comune (Lotus corniculatus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Fabacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Phylum Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Loteae e quindi al Genere Lotus ed alla Specie L. corniculatus.

Etimologia –
Il termine Lotus è il nome latino di una varietà di trifoglio citata da Virgilio. L’epiteto specifico corniculatus proviene da corniculus diminutivo di cornus corno: con piccole corna, per la forma dei frutti.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il ginestrino è una specie erbacea con origine probabilmente dal bacino del Mediterraneo dove il genere Lotus è caratterizzato da grande variabilità di forme. Il ginestrino è presente in Europa (dove è presente in tutti i paesi, dall’Islanda alla Grecia, e in Italia in tutte le regioni), in Asia e nel Nord Africa ma oggi è naturalizzato anche in Nord America e in altre parti del mondo.

Descrizione –
Il Lotus corniculatus è una specie erbacea perenne a fusto pieno e ricurvo alla base, alta da 10 a 30 cm ed anche più. L’apparato radicale è fittonante e robusto, ricco di tubercoli.
Ha foglie, composte, divise in tre foglioline romboidali. I fiori sono gialli, riuniti in piccole ombrelle di 2-7 elementi e fioriscono nel periodo che va da maggio ad agosto.
L’impollinazione è entomofila ed è garantita da varie specie di imenotteri. Nonostante si verifichi normalmente la fecondazione incrociata ed esista un meccanismo di autoincompatibilità, è possibile l’autofecondazione. Il numero cromosomico è 2n = 24.
Dalla fecondazione si formano dei legumi, sottili e cilindrici, di colorito brunastro, facilmente deiscente, contenente 10-20 semi tondi.

Coltivazione –
Il ginestrino è una pianta che si adatta bene a condizioni di clima e di terreno anche molto diverse. Questa specie resiste agli eccessi di umidità del terreno meglio della medica e nello stesso tempo è caratterizzato da notevole resistenza al secco, tanto da essere in grado di fornire, anche in condizioni non ottimali, una buona produzione estiva. A limiti termici simili a quelli della medica e tolleranza nei confronti di una certa acidità del terreno, cosa che rende il ginestrino specie adatta ad essere coltivata in terreni organici anche di montagna. I valori ottimali di pH si aggirano intorno a 6,5.
Nella coltivazione il ginestrino è impiegato raramente per l’impianto di prati monoliti, più spesso lo si trova componente di miscugli per prati polititi. La durata del prato in purezza è solitamente di 2-4 anni, ma essa può variare a seconda delle esigenze di avvicendamento.
Caratteristica del ginestrino è quella di avere uno sviluppo molto lento ed è, inoltre, sensibile alla competizione. I quantitativi di seme oscillano tra 10 e 20 Kg/ha a seconda delle condizioni in cui si opera; di norma sono 12-15 Kg/ha per il prato monofita seminato su terreno nudo e 15-20 Kg/ha quando viene bulato nel cereale vernino.
In coltura pura nel primo anno sono possibili 1 taglio (in asciutto) o 2 (in irriguo) con resa media in s.s. per taglio di 2-3 t/ha. Negli anni successivi sono possibili 3-4 sfalci con produzioni complessive di 6-7 t/ha di s.s. negli ambienti di montagna e 10-11 t/ha in ambienti irrigui di pianura.
Una caratteristica del ginestrino è la sua facile disseminazione che, da un lato è un inconveniente perché rende difficile la produzione commerciale del seme, dall’altro è vantaggioso perché contribuisce ad assicurare un certo rinnovamento del popolamento, e quindi la sua lunga durata.
Nell’ambito della specie sono poi individuati tipi diversi:
– tipo nano o da pascolo;
– tipo eretto a foglia stretta;
– tipo eretto a foglia larga (forma tipica).
In Italia troviamo iscritte al Registro delle Varietà 9 tipologie di cui 8 di recente introduzione.

Usi e Tradizioni –
Il ginestrino è una specie foraggera di antico utilizzo; infatti è stato coltivato sin dal XVIII secolo.
Notizie sul valore foraggero del ginestrino si hanno fin dal 1700, ma è solamente tra la fine del ‘800 e i primi del ‘900, che esso inizia ad essere coltivato, dapprima in Inghilterra e poi, gradatamente, nel resto d’Europa.
L’utilizzazione può essere l’affienamento, l’insilamento o il pascolo.
Nei riguardi dell’utilizzazione come pascolo è da annotare prima di tutto che, diversamente dalla medica, il ginestrino non dà luogo a fenomeni di meteorismo. In secondo luogo è opportuno tener presente che anche nel ginestrino sono presenti individui, in percentuale variabile a seconda delle popolazioni, in grado di liberare HCN. Non si è tuttavia a conoscenza di fenomeni di avvelenamento da parte degli animali in seguito al pascolamento anche intenso di seminati di ginestrino.
Il fieno del ginestrino risulta fine e aromatico ed è di norma molto appetito se ottenuto con foraggio falciato appena prima della fioritura.
In Italia sono presenti le seguenti sottospecie:
– Lotus corniculatus subsp. alpinus (DC.) Rothm. Si distingue per essere di dimensioni ridotte con fusto < di 10 cm, 1÷3(5) flora; – Lotus corniculatus L. subsp. corniculatus. Si distingue per capolini generalmente 2÷7 flori, calice con denti subeguali fra loro, lunghi quanto il tubo; – Lotus corniculatus subsp. delortii (F.W. Scultz) O. Bolòs & Vigo . Si distinuge per calice con denti brevi, i superiori e laterali ricurvi; – Lotus corniculatus subsp. preslii (Ten.) P. Fourn. Si distingue per calice con denti lunghi 1,5÷2 volte il tubo. Specie simile è il Lotus pedunculatus Cav. Che si distingue per fusti più dritti, tubulosi ± glabri, foglie e stipole decisamente più grandi, infiorescenza più ricca 5÷12 flora e di dimensioni maggiori, baccelli verdi e disposti a stella. Specie dei prati umidi e torbosi. Costituenti principali contenuti nel ginestrino sono: glicosidi flavonoidici e fenolici, composti cianogenetici, acido cianidrico. È una pianta antispasmodica, sedativa, astringente, antisettica ed emolliente. Viene impiegata in caso d’insonnia, dismenorrea, bronchite. In fitoterapia la pianta è impiegata come tonico cardiaco. Sembrerebbe che le proprietà del Lotus cornuculatus, siano state studiate dal naturalista e matematico Georges-Louis Leclerc (1707÷1788), conte di Buffon, dopo che una sua paziente, usandolo erroneamente in luogo del Meliloto, avrebbe ottenuto un marcato miglioramento del suo nervosismo. Dal Ginestrino è possibile estrarre inoltre un colorante giallo ed è anche una pianta discreta mellifera.

Modalità di Preparazione –
Il Lotus corniculatus è una specie foraggera che non ha comunque utilizzi nel campo alimentare umano mentre molteplici sono le applicazioni di tipo farmaceutico.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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