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Come coltivare la Sternbergia

Come coltivare la Sternbergia

La Sternbergia o Zafferanastro (Sternbergia Waldst. & Kit., 1804) è un genere di piante che appartengono alla famiglia delle Amaryllidaceae. Queste piante sono originarie del bacino del Mediterraneo, che comprendono piante bulbose con fioriture simile al genere Crocus (da cui il termine zafferanastro).
In questa scheda vedremo come coltivare la Sternbergia seguendo le indicazioni più utili sia in piena terra che in vaso.
Si tratta di piante con una fioritura molto gradevole di cui la più conosciuta è la Sternbergia lutea, che è una specie a riposo estivo, con ripresa vegetativa nel periodo autunnale dopo le prime piogge.
Questa specie ha piccoli bulbi piriformi, foglie coriacee nastriformi di colore verde scuro che, per tutto il periodo della fioritura, fungono da corona a piccoli steli cilindrici alti 15 -20 cm, portanti sugli apici bellissimi e persistenti fiori solitari ed eretti, con colorazione giallo-sulfurea, che, in natura vive bene sia nel sottobosco che nei luoghi incolti, secchi e assolati ma teme il gelo prolungato.
La Sternbergia, giunta nel periodo primaverile, entra in dormienza, cosa che si evidenzia col disseccamento delle foglie; a questo punto il bulbo entra in riposo vegetativo per tutta l’estate. Successivamente alla ripresa vegetativa, nel periodo autunnale, dopo le piogge riprende a vegetare e fiorisce per tutto il periodo autunnale.
Per la coltivazione della Sternbergia bisogna scegliere una esposizione alquanto luminosa e con un periodo di insolazione per molte ore al giorno.
Per questo motivo è una pianta che si coltiva meglio al sud anche se non teme il freddo pur se il fogliame è sensibile alle gelate.

Dal punto di vista pedologico si adatta a numerosi substrati ma è preferibile scegliere quelli umidi misti a sabbia e ben drenati.
Per la concimazione, soprattutto se coltivata in giardino, è opportuno miscelare, al momento dell’impianto dei bulbi, della sostanza organica molto matura e umificata insieme al terreno di coltivazione; inoltre per favorire la fioritura, prima della ripresa vegetativa, somministrare ulteriore concime organico con le stesse caratteristiche.
Per le irrigazioni si ricorda che le piante coltivate all’aperto non hanno bisogno di irrigazione in quanto le stesse piogge provvederanno al risveglio vegetativo ed al completamento dello stesso; per quelle coltivate in vaso, ovviamente, ad iniziare dal periodo della ripresa vegetativa dovranno essere innaffiate mantenendo sempre umido il substrato ma senza eccedere. Ci si può regolare con annaffiature ogni 10-15 giorni.
Per quanto riguarda la tecnica di propagazione, la Sternbergia si propaga per seme e per divisione dei bulbilli. La tecnica più utilizzata, che assicura piante identiche a quella madre, è ovviamente quella la propagazione per divisione dei bulbi.
Questa tecnica prevede di separare, nel periodo primaverile, i bulbilli, interrandoli in buche profonde il doppio del loro diametro e della loro altezza; i bulbilli vanno posti ad una distanza di 10 cm l’uno dall’altro, sia sulla fila che tra le file.
La Sternbergia, dal punto di vista fitosanitario è una specie rustica ed alquanto resistente ad infestazioni da parte dei parassiti animali. Come molte bulbose teme comunque i marciumi causati dagli eccessi idrici e la fusariosi o muffa dei bulbi.




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