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Acido Lisergico

Acido Lisergico

L’ Acido Lisergico il cui nome ufficiale nella nomenclatura IUPAC è: acido 7-metil-4,6,6a,7,8,9-esaidro-indolo[4,3-fg] chinolina-9-carbossilico ha formula bruta o molecolare C16H16N2O2.
In natura l’acido lisergico si trova nel micelio di un fungo ascomicete noto come Claviceps purpurea (la “Segale Cornuta”), la cui forma di conservazione, lo sclerozio, ricorda la forma di una piccola clava.
Gli sclerozi sono strutture che hanno la capacità di sopravvivere per diverso tempo come corpi indipendenti dall’organismo che li hanno prodotti. Sia i basidiomiceti, gli ascomiceti, i mixomiceti e soprattutto i funghi parassiti delle piante hanno la capacità di produrli.
Questi sclerozi sono quindi masse di micelio compatto e duro con la forma di piccoli corni che si formano nelle spighette di alcune graminacee, prevalentemente la segale.
Se assunto nell’organismo in dosi elevate, causa una sindrome denominata “ergotismo”, frequente, specialmente in passato, a causa del consumo alimentare di farine fatte con granaglie infettate dalla Claviceps purpurea.

L’acido lisergico è il componente base di numerosi alcaloidi quali l’ergonovina ed è purtroppo noto per il fatto che può essere utilizzato per sintetizzare una potente droga allucinogena: la famosa LSD o LSD25, che chimicamente è la dietilamide dell’acido lisergico.
Un altro composto, l’LSA, che sarebbe l’ammide dell’acido lisergico, conosciuta anche come ergina è un allucinogeno psichedelico che viene estratto dai semi di Ipomea violacea, e di altre Convolvulaceae, fra cui l’Argyreia nervosa e la Rivea corymbosa.
Alcuni derivati di sintesi dell’acido lisergico, precisamente la dietilammide e la monoetilammide, si sono rivelati dotati di notevoli proprietà psicomimetiche, perché la loro somministrazione provoca lo sviluppo di stati analoghi a quelli che si osservano nelle psicosi. La dietilammide (o LSD) è stata sintetizzata nel 1938 da A. Hofmann, che nel 1943 ne individuò i particolari effetti; è attiva nella forma destrogira, a dosi minime, dell’ordine dei milionesimi di g, con effetti neurologici (iperriflessia spinale), neurovegetativi, per azione sull’ipotalamo e sul bulbo (aumento della pressione arteriosa, del respiro e del metabolismo basale; iperglicemia, oliguria ecc.), elettroencefalografici (attività elettrica parossistica a livello delle circonvoluzioni dell’ippocampo e dell’amigdala) e psichici.
L’acido lisergico, estratto dalla Claviceps purpurea presente sulle spighe di segale o frumento, viene studiato attualmente, dalla comunità scientifica, per alcune sue possibili proprietà terapeutiche.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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