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Come coltivare la Betulla

Come coltivare la Betulla

La Betulla (Betula, L., 1753) è un genere di piante della famiglia delle Betulacee che comprende oltre 40 specie originarie dell’emisfero boreale. Si tratta di piante eliofile e pioniere che rapidamente occupano aree scoperte dopo gli incendi o il taglio. Possono formare boschi puri o presentarsi in gruppi ed elementi isolati.
In questa scheda vedremo come coltivare la Betulla, considerando che alcune specie vengono coltivate per la qualità e il colore della corteccia, che può impiegare diversi anni a svilupparsi, e per il colore dorato delle foglie in autunno.
Le betulle, nelle prime fasi crescono velocemente, fino a raggiungere dai 7 ai 18 m di altezza, ma restano sempre adatte ai giardini piccoli grazie alla loro tendenza a non espandersi troppo.
In generale la Betulla, può raggiungere, in età adulta i 20-25 m di altezza, e non supera gli 80 anni di vita. Ha rami sottili, le foglie piccole, verde chiaro, che diventano gialle in autunno; la corteccia, liscia e sottile, con l’età diventa bianca, sviluppando caratteristiche striature nere nei punti in cui si desquama.
I fiori della Betulla sono lunghe infiorescenze di colore marrone-giallastro; i semi compaiono in autunno, di colore giallo e sono contornati da una membrana marrone, che permette di farli spostare dal vento anche di molti metri.

Per quanto riguarda l’esposizione le betulle sono piante molto rustiche e la loro collocazione ideale è in pieno sole. Non soffrono le gelate in inverno (sopportano fino a -20 °C), e tollerano bene anche il caldo estivo. Per quanto riguarda i tipi di suolo adatti è una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, ma è bene evitare di coltivarla in suoli troppo calcarei e poco o mal drenati.
Per la messa a dimora della betulla il periodo più adatto è quello del tardo autunno o l’inizio della primavera, in particolar modo se la pianta è a radice nuda.
Per l’impianto bisogna preparare una buca piuttosto larga e profonda di circa 50 cm. È consigliato interrare, insieme alla pianta, anche un tutore robusto e di lunghe dimensioni. Bisogna inoltre ricordarsi che il colletto deve emergere impercettibilmente dal livello del suolo, dopo di che bisogna ricoprire la composta e premere bene. Si consiglia, inoltre, di creare una piccola conca attorno al tronco per poi successivamente irrigare abbondantemente. Si può moltiplicare naturalmente per seme e per talea dei polloni.
Per quanto riguarda irrigazioni e concimazioni, le betulle non hanno bisogno di particolari attenzioni: crescono bene spontaneamente, senza cure eccessive. L’unico intervento che si può ritenere utile è quello di pacciamare bene la base nelle zone con inverni troppo rigidi o durante stagioni di notevole siccità, soprattutto nei primi anni di vita.
Per quanto riguarda le avversità e le malattie fitopatologiche, le betulle sono piante attaccate spesso dagli afidi e cocciniglie: soprattutto nei primi anni si consiglia di rimuoverli meccanicamente, con batuffolo di cotone imbevuto di alcool o ricorrere a trattamenti a base di sapone di Marsiglia, quando le piante iniziano ad avere chiome estese se le infestazioni sono intense.
Si ricorda che dalla corteccia, dalle gemme, linfa e foglie, le betulle sono ben impiegate in erboristeria tramite infusi, decotti e alcuni estratti secchi. Dalle foglie e dalla resina, si ricava un olio molto utile in campo erboristico e medico. La sua proprietà primaria è quella di essere d’aiuto per facilitare gli effetti diuretici e dimagranti, grazie alla presenza dei flavonoidi.
Come per alcune piante bisogna porre attenzione alle reazioni allergiche: individui allergici ai pollini possono soffrire l’utilizzo della linfa di questa pianta. Inoltre, è sconsigliato utilizzarla quando si assumono altri prodotti farmaceutici, per le proprietà diuretiche e antinfiammatorie simili; non consumarla in condizioni di gravidanza o allattamento.




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