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Brevicoryne brassicae

Brevicoryne brassicae

L’Afide ceroso del cavolo (Brevicoryne brassicae L.) è un Rincote Omottero appartenente alla famiglia Aphididae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Homoptera, Sezione Sternorrhyncha, Superfamiglia Aphidoidea, Famiglia Aphididae e quindi al Genere Brevicoryne ed alla Specie B. brassicae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Brevicoryne brassicae è un insetto originario dell’Europa che ora si trova in molte altre aree del mondo, in quanto si adattata sia alle alte che alle basse temperature potendo così essere presente in habitat relativi a diverse condizioni climatiche ed ecologiche.

Morfologia –
L’Afide ceroso del cavolo è un Afide di colore verdognolo coperto da una polverina cerosa bianca che gli conferisce un aspetto da bianco-grigiastro a blu polvere; il capo è scuro e presenta segni dorsali e addominali dorsali scuri. L’insetto misura circa 1,5-2,5 mm di lunghezza, in funzione se la sua forma è attera o alata.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Brevicoryne brassicae sverna, generalmente, come femmina virginopara; solo in condizioni di temperature molto basse sverna come uovo durevole, deposto sul fusto. In funzione delle temperature il suo ciclo può essere continuo per tutto l’anno e raggiungere anche 25-30 generazioni per anno.
Per limitare la sua presenza sugli ospiti i programmi di contenimento e di lotta possono essere di tipo chimico ed agronomico.
La lotta agronomica consiste essenzialmente nella distruzione, dopo la raccolta, dei fusti del Cavolfiore per limitare la proliferazione del fitofago. La lotta chimica, che viene contenuta con l’applicazione degli accorgimenti agronomici indicati, può essere effettuata con trattamenti a base di Estratto di Piretro o Piretroidi, tendendo conto di monitorare la eventuale presenza dei suoi nemici naturali ed evitando, con l’intervento chimico, di distruggere queste popolazioni. Nella lotta chimica è utile anche il ricorso ad alcuni saponi insetticidi che possono essere efficaci nel trattamento delle infestazioni da afidi senza danneggiare i suoi nemici naturali.
Tra i nemici naturali dell’Afide ceroso del cavolo ricordiamo infatti: i Miridi, i Neurotteri Crisopidi, i Ditteri Sirfidi, i Coleotteri Coccinellidi e gli Imenotteri Afididi. Inoltre bisogna testare preventivamente anche la resistenza delle diversa cultivar di cavolfiore al Brevicoryne brassicae.

Ruolo Ecologico –
Le colonie del Brevicoryne brassicae si localizzano sulle foglie, nella pagina inferiore, ed il danno è causato dalle punture trofiche del fitofago. Le foglie attaccate manifestano deformazioni ed ingiallimenti; in caso di infestazioni alle foglie giovani del germoglio la pianta, nel suo insieme, subisce un arresto dello sviluppo. Nell’avanzare della stagione, con il proliferare delle generazioni, questo Afide può attaccare, successivamente, le silique che così disseccano. Il Brevicoryne brassicae è vettore dei virus responsabili del Mosaico e della Maculatura anulare nera. Inoltre questo afide può trovarsi di frequente in associazione con M. persicae e L. erysimi su diverse piante ospiti.
L’Afide ceroso del cavolo è una specie polifaga, si nutre infatti di molte varietà di prodotti, tra cui cavoli , broccoli (soprattutto), cavolini di Bruxelles , cavolfiori e molti altre specie del genere Brassica. Il Brevicoryne brassicae non è stato riscontrato su piante al di fuori della famiglia delle Brassicacee. Questo insetto evita completamente le piante diverse da quelle della famiglia delle Brassicaceae, tanto da poter allevare in consociazione altre specie senza che queste ne siano attaccate.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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