Un Mondo Ecosostenibile
ArbustiveSpecie Vegetali

Pinus mugo

Pinus mugo

Il Pino mugo o semplicemente mugo (Pinus mugo Turra, 1764), è una specie cespugliosa aghiforme sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Pinus ed alla Specie P. mugo.

Etimologia –
Il termine Pinus deriva dal nome latino del pino, connesso con il sanscrito pítu resinoso, citato da Plinio, Virgilio e altri. L’epiteto specifico mugo proviene dal francese antico musguét mughetto, a sua volta diminutivo dall’arabo musk muschio, un ruminante dotato di ghiandola odorifera: aromatico, muschioso.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Pino mugo cresce spontaneo sulle montagne, tra i 1500 e i 2700 m, con optimum tra i 1600 e i 2300 m. Lo ritroviamo nelle Alpi Orientali nelle aree rocciose fin dai 400 m.s.l.m., spingendosi poi in alto oltre il limite della vegetazione forestale arborea ed è una specie che ama luce, freddo e suoli detritici parzialmente consolidati, ad esempio alla base di ghiaioni o di conoidi di deiezione dove, in aree con caratteristiche geologiche fragili fornisce un’utile protezione contro valanghe e slavine, frenando lo scivolamento delle masse nevose sui fianchi più inclinati delle valli.
In Europa si trova sui Pirenei (solo nella forma Pinus uncinata), su tutta la fascia alpina, sui Carpazi e sui Tatra e sulla dorsale dalmata fino in Bulgaria.

Descrizione –
Pinus mugo è una conifera arbustiva e cespugliosa a portamento prostrato e contorto, avente rami arcuati ed elastici che si dipartono dalla base. La corteccia è di colore bruno-grigiastra con placche romboidali. Le foglie sono degli aghi riuniti a due, lunghi circa 4 cm, di colore verde scuro.
I coni maschili sono gialli e numerosi mentre quelli femminili sono più piccoli e di colore rosso-viola; questi compaiono tra aprile e maggio a seconda della quota sulla stessa pianta. I frutti hanno forma ovale-conica e sono lunghi 3-5 cm e contengono piccoli semi nerastri provvisti di ala.

Coltivazione –
Pinus mugo è da considerarsi una specie pioniera e stabilizzatrice di terreni sterili, incoerenti e pietrosi, ove, frammentando il manto nevoso invernale, contribuisce anche a proteggere i fondovalle dalle slavine, quindi utilissima ancorché ecologicamente legata alle sole quote montane.
Per la sua coltivazione bisogna ricordarsi che è un arbusto molto resistente in grado di vivere anche in terreni aridi e rocciosi ma che non riesce a sopravvivere se non ha acqua a sufficienza. Non ama molto comunque i terreni eccessivamente alcalino o troppo umido; in tale substrato la pianta inizierà a soffrire per carenze nutrizionali. La messa a dimora deve essere effettuata nel periodo che va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera: può essere trapiantata anche in autunno, ma solo nel periodo più freddo. Scavata la buca l’arbusto va posizionato seguendo la naturale inclinazione delle radici, per evitare che queste vengano danneggiate nel posizionamento. Una volta posizionata la pianta e ricoperta la buca è utile ricoprire la zona attorno al tronco con pacciamatura composta da aghi di pino e corteccia.

Usi e Tradizioni –
Il Pino mugo svolge un importante ruolo ecologico in quanto offre riparo e rifugio a molte specie animali, fra cui il gallo forcello e il crociere e fra gli uccelli, ed il camoscio, fra i mammiferi ungulati, che è pressoché semi-simbiotico con la specie, che si nutre dei germogli ed aghi nelle stagioni più difficili. Per le sue peculiarità ecologiche e per le proprietà officinali è una pianta che va assolutamente protetta.
Da un bosco di pino mugo (mugheto) si può ricavare un olio estratto dai rametti. Il Pino mugo è stato inserito nell’elenco delle piante officinali spontanee soggette alle disposizioni della legge 6 gennaio 1931 n. 99.
La pianta viene inoltre usata come essenza ornamentale in molte zone d’Italia, anche dove il clima è molto differente da quello d’elezione, per l’aspetto aggraziato e le dimensioni ridotte che lo rendono ideale per giardini rocciosi e piccoli giardini in genere.
Un tempo in legno veniva impiegato come legna da ardere, per la produzione di carbone da legna e per l’estrazione della resina.

Modalità di Preparazione –
Dai rametti verdi, non ancora lignificati, del Pino mugo si estrae l’olio essenziale di mugolio. Quest’olio è particolarmente per la sua azione balsamica ed impiegato nella cura delle affezioni respiratorie; si preparano inoltre sciroppi e liquori utilizzando le giovani pigne e i germogli ricchi di resine.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




2 pensieri riguardo “Pinus mugo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *