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Bactrocera oleae

Bactrocera oleae

La mosca dell’olivo o mosca olearia (Bactrocera oleae Gmelin, 1790), è un insetto della famiglia dei Tephritidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Diptera, Sottordine Brachycera, Coorte Cyclorrhapha, Sezione Schizophora, Sottosezione Acalyptratae, Superfamiglia Tephritoidea, Famiglia Tephritidae, Sottofamiglia Dacinae, Tribù Dacini e quindi al Genere Bactrocera ed alla Specie B. oleae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Bactrocera oleae è presente in tutto il bacino del Mediterraneo ed in Sudafrica, in California (arrivata alla fine degli anni ’90), inoltre è stata avvistata in alcune parti dell’Africa, nelle Isole Canarie, Cina, California, Messico e nel Centro America.

Morfologia –
La Bactrocera oleae presenta un leggero dimorfismo sessuale. L’adulto, che misura circa 5 mm di lunghezza, ha un colore bruno-dorato, con il capo rossiccio e gli occhi verdi metallici; il torace è di color cenere, striato di nero con lo scutello è giallo. Le ali sono trasparenti con riflessi iridescenti, mentre l’addome presenta maculature nere. Le larve, che misurano circa 8 mm di lunghezza, sono apode, con una colorazione bianco-giallognola, con una diminuzione del diametro verso l’estremità cefalica; in esse sono ben visibili le due mandibole nere, ad uncino, sporgenti dal capo. L’uovo della mosca dell’olivo è lungo circa 0,7-1,2 mm, allungato e leggermente appiattito al ventre, inoltre presenta un piccolo tubercolo micropilare biancastro, che serve per la respirazione dell’embrione.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Bactrocera oleae sverna come pupa nel terreno; ma nei climi caldi può svernare anche come adulto o come larva dentro le olive rimaste sull’albero. Gli adulti iniziano a sfarfallare così già all’inizio della primavera. La mosca dell’olivo ovidepone, ordinariamente nei frutticini a partire da giugno fino a luglio. Mediamente ogni femmina depone da 200 a 250 uova, con un solo uovo per frutto, all’interno della polpa. La schiusura delle uova si ha dopo pochi giorni, a seconda delle condizioni climatiche; dopodiché la larva inizia subito a nutrirsi scavando gallerie nel mesocarpo dei frutticini. A maturità, la larva si impupa o nel frutto o nel terreno; gli adulti sfarfallano dopo circa una settimana. Il ciclo completo biologico, nel periodo estivo, è di circa 3 settimane. In tutto si possono avere da 2-3 generazioni nei climi più freschi fino a 6-7 in quelli più miti. L’ovideposizione rallenta solo nei mesi più caldi di luglio-agosto per riprendere alla fine dell’estate e per tutto l’autunno ma con olive presenti sull’albero, ed in condizioni climatiche favorevoli, numero delle generazioni può essere anche maggiore. Per i metodi di contenimento e di lotta biologica vedi la seguente scheda.

Ruolo Ecologico –
Gli adulti della Bactrocera oleae si nutrono di materiali zuccherini, proteici e del succo che fuoriesce dalle olive in seguito alle punture dell’ovideposizione. Le larve si nutrono della polpa dei frutti, dentro i quali, per cibarsi, scavano delle gallerie; al danno dovuto alla rosura si aggiunge quello dovuto da microrganismi che provocano marciumi, con conseguente cascola. Inoltre la Mosca dell’olivo è il vettore della trasmissione della Rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi). I maggiori danni si hanno quando le infestazioni avvengono in tarda estate ed in autunno, perché provocano ingenti perdite di prodotto; l’olio che si ricava da queste olive è di scarsa qualità, con maggiore acidità, con aroma sgradevole per l’odore di muffa. La Bactrocera oleae è l’avversità più grave a carico dell’olivo. L’incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni più umide e più fresche dell’areale di coltivazione, con una notevole variabilità secondo la varietà coltivata, mentre diventa meno marcata nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio. La sua proliferazione è aumentata comunque con l’incremento dei sistemi olivicoli specializzati, con le tecniche di concimazione minerali, con sistemi poco rispettosi dei principi agro ecologici e con l’uso indiscriminato di insetticidi e pesticidi vari.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.




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