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Mappa del Consumo di Fertilizzanti nel Mondo

Mappa del Consumo di Fertilizzanti nel Mondo

Ciò che prima veniva provveduto dalla natura (attraverso le tecniche agronomiche) adesso viene quasi completamente sopperito dalla chimica. Ci riferiamo alla tecnica della integrazione della fertilità dei suoli che, sfuggita ad una serie di principi dell’agronomia e delle buone pratiche agricole, ha visto una crescita esponenziale dei fertilizzanti di provenienza chimica.
La produzione mondiale dei principali elementi nutritivi (azoto, fosforo e potassio) è attualmente pari a 190 milioni di tonnellate, di cui poco più di 110 milioni di azoto, 45 di fosforo e 35 di potassio. La disponibilità degli elementi nutritivi è aumentata considerevolmente nel corso del tempo, soprattutto a partire dal nuovo millennio, anche se ha registrato un rallentamento negli ultimi anni.
Tralasciando dati squisitamente statistici e numerici c’è da registrare che l’offerta di elementi nutritivi risulta sostanzialmente concentrata in poche macroaree, fra le quali prevalgono l’Estremo Oriente, il Nord America e il bacino costituito da Europa Orientale e Asia Centrale.
In Asia, il volume di offerta dei Paesi dell’Estremo Oriente è cresciuto ad un tasso medio annuo del 5% e in Medio Oriente del 4,5%, mentre in Europa Centro-occidentale il calo dell’offerta è valutabile nel 2% su base annua e il peso sull’offerta mondiale è passato così dal 12 all’8,5%.

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Da considerare poi che spesso tra Paesi produttori e Paesi consumatori esistono notevoli distanze con ripercussioni notevoli sui trasporti delle materie prime e della produzione di CO2.
Circa i principali Paesi produttori, per azoto e fosforo i primi 4 in ordine di importanza, Cina, Russia, Stati Uniti e India realizzano attorno al 60% dell’offerta complessiva, con la netta prevalenza della Cina, da dove provengono annualmente 35 milioni di tonnellate di azoto e 15 di fosforo. Altri importanti Paesi produttori sono Indonesia, Canada, Ucraina ed Egitto. La produzione di potassio è distribuita più eterogeneamente, con il Canada al primo posto, grazie a volumi pari mediamente a 9 milioni di tonnellate annue, seguito da Russia e Bielorussia che, nel complesso, ne producono circa 10 milioni di tonnellate.
Interessante è poi il confronto tra i volumi di elementi nutritivi consumati e la disponibilità di terra agricola emergono chiaramente le caratteristiche delle diverse tipologie di attività agricola condotte nei diversi continenti: se, difatti, il quantitativo medio di nutritivi impiegati nel mondo è pari a 36,5 kg/ha, in Europa ne sono distribuiti 133 kg/ha, in Asia poco più di 54 kg/ha, in America 35 kg/ha, mentre all’opposto in Africa e Oceania non si superano i 7 kg/ha.
Purtroppo, a causa dell’intensificarsi delle pratiche agricole (a cui non corrisponde un aumento delle produzioni) il commercio internazionale dei fertilizzanti ha evidenziato nel periodo 2003-2012 un andamento tendenzialmente crescente. Nel decennio esaminato, gli scambi di NPK sono aumentati del 15%, superando i 75 milioni di tonnellate nei flussi in uscita e i 72,5 milioni di tonnellate quelli in entrata.
L’analisi di questo scenario identifica una ulteriore preoccupazione per la rinnovabilità di molte di queste materie prime e per l’impossibilità di proseguire in futuro su questi modelli di crescita e di utilizzo delle risorse.

Guido Bissanti




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