Report del 1° Congresso di Agroecologia del Mediterraneo – AEMED2025
Report del 1° Congresso di Agroecologia del Mediterraneo – AEMED2025
Il 1° Congresso di Agroecologia del Mediterraneo – AEMED2025 – svoltosi ad Agrigento (Italia) dal 9 al 12 giugno è stato un evento fondamentale nella tappa di avvicinamento verso i modelli agroecologici dei sistemi agroalimentari mondiali ed in particolar modo del Mediterraneo.
Durante il Congresso si sono celebrati, inoltre:
– Il 4° Congresso Nazionale AIDA;
– Il 2° Forum Italiano di Agroforestazione AIAF.
L’intero evento è stato incentrato sul tema degli Approcci Agroecologici e Agroforestali per un Futuro Sostenibile.
Il congresso ha riunito circa 500 partecipanti provenienti da Paesi mediterranei e non solo (USA, Sud America, Asia), ed è stato strutturato attorno alle tre anime fondamentali dell’agroecologia: Scienza, Movimento e Pratiche.
Un format innovativo che ha incluso, tra le sue modalità di comunicazione, l’Agroecology Open Space, un’area dove agricoltori, ricercatori e artisti hanno condiviso esperienze, semi, metodi e visioni per la rigenerazione territoriale.
Il 12 giugno, inoltre sono stati annunciati e messi in lavorazione tre documenti condivisi, frutto di un processo partecipativo con contributi da comunità e istituzioni:
– Linee guida scientifiche – orientamenti per ricerca applicata nelle realtà mediterranee.
– Indirizzi tecnici – soluzioni concrete per pratiche agroecologiche, filiere corte e uso sostenibile del suolo.
– Proposte politiche – raccomandazioni al mondo istituzionale per favorire transizioni agroecologiche e valorizzare modelli sostenibili.
Il congresso ha consolidato alleanze tra AIDA, AIAF e il Coordinamento Agroecologia Sicilia, membro di Agroecology Europe. Ha inoltre promosso protocolli come segno tangibile dell’impegno verso un’agroecologia istituzionale in Sicilia e nel Mediterraneo, lanciando un ponte virtuale verso l’Agroecology Europe Forum che si terrà a Malmö dal 2 al 4 ottobre 2025.
Durante il Congresso sono state visitate 5 aziende pilota del territorio della provincia di Agrigento che hanno avviato da tempo un percorso verso agroecologia ed agroforestazione.
Un altro evento di rilievo, sempre all’interno delle giornate del Congresso è stato il
Concerto lirico‑sinfonico al Teatro Pirandello, un momento di festa e riflessione, dove, preceduti da interventi sul temo più complesso del rapporto tra umanità e natura, si è resa percepibile, anche attraverso le armonie della musica, la necessità di un cambio culturale dell’intera società futura, mai come adesso, bisognosa di una nuovo e inclusivo dialogo tra tutti i popoli.
In generale, quindi, il Congresso ha segnato una pietra miliare per l’agroecologia mediterranea. Nei quattro giorni di Agrigento si sono gettate solide basi per:
– promuovere pratiche agroecologiche concrete ed esperienziali;
– affinare strumenti di policy e ricerca;
– costruire reti tra agricoltori, scienziati, artisti e istituzioni;
– celebrare l’agricoltura come bene comune, legato al paesaggio, alla cultura e al futuro.
Nel discorso di chiusura è emerso un messaggio forte: l’agroecologia come filo conduttore tra identità tradizionale e innovazione, con un approccio comunitario e sistemico verso la sostenibilità.
Guido Bissanti