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Atriplex halimus

Atriplex halimus

L’Atriplice alimo o pianta del sale (Atriplex halimus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Caryophyllales,
Famiglia Chenopodiaceae,
Genere Atriplex,
Specie A. halimus.
Sono sinonimi i termini:
– Atriplex domingensis Standl.;
– Atriplex glauca Ten. non L.;
– Atriplex halimioides Tineo;
– Atriplex halimoides Tineo;
– Atriplex halimus f. intermedia (L.Chevall.) Maire;
– Atriplex halimus f. ramosissima (L.Chevall.) Maire;
– Atriplex halimus f. rifea (Sennen & Mauricio) Maire;
– Atriplex halimus f. venosa (L.Chevall.) Maire;
– Atriplex halimus var. argutidens Bornm.;
– Atriplex halimus var. intermedia L.Chevall.;
– Atriplex halimus var. ramosissima L.Chevall.;
– Atriplex halimus var. rifaea Sennen & Mauricio;
– Atriplex halimus var. rifea Sennen & Mauricio;
– Atriplex halimus var. schweinfurthii Boiss.;
– Atriplex halimus var. serrulata (Pau) Alcaraz et al.;
– Atriplex halimus var. serrulata (Pau) F.Alcaraz Ariza, M.Garre & Sánchez-Gómez;
– Atriplex halimus var. venosa L.Chevall.;
– Atriplex kataf Ehrenb.;
– Atriplex kataf Ehrenb. ex Boiss.;
– Atriplex salsuginea Sennen & Pau;
– Atriplex serrulata Pau;
– Chenopodium halimus (L.) Thunb.;
– Obione domingensis (Standl.) S.C.Sand. & G.L.Chu;
– Obione halimus (L.) G.L.Chu;
– Schizotheca halimus (L.) Fourr..
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti varietà e forme:
– Atriplex halimus var. granulata Chevall.;
– Atriplex halimus var. halimus;
– Atriplex halimus var. hastulata Maire;
– Atriplex halimus f. granulata (L.Chevall.) Maire;
– Atriplex halimus f. halimus.

Etimologia –
Il termine Atriplex viene da atriplex, pianta citata da Plinio ripresa dal greco ἄτριπλεξ átriplex atriplice, citata da Dioscoride.
L’epiteto specifico halimus proviene da ἄλιμον alimon, nome greco dell’Atriplice in Dioscoride derivato da ἁλς als sale, per l’habitat in riva al mare.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Atriplice alimo è una pianta con distribuzione mediterraneo-atlantica.
In Italia è presente allo stato spontaneo in Liguria e in tutte le regioni dell’Italia centrale e meridionale salvo che in Umbria.
In Spagna cresce, allo stato spontaneo, a Saragozza, Segovia, Madrid, Murcia, Cuenca, Albacete, Alicante e altre province.
Il suo habitat è quello delle zone con elevata radiazione solare e in terreni sabbiosi. È infatti una pianta con elevata capacità di adattamento a climi molto aridi, terreni salini e marginali. Resiste alla continua esposizione al vento, infatti è molto comune trovarla sulla costa. È inoltre resistente al gelo fino a -10 ⁰C, e cresce in ambienti rupestri, nelle siepi, lungo le strade e in incolti sabbiosi, spesso su suoli salati lungo i litorali, dal livello del mare a 600 m circa.

Descrizione –
L’ Atriplex halimus è un arbusto perenne alto da 2 a 3 metri con fusti molto ramificati e aggrovigliati, lisci, alquanto screpolati, di colore cinereo o grigiastro.
Le foglie sono biancastre e rugose, a disposizione alternata, di forma ovato-lanceolate, subrombiche, con margine intero e alquanto ondulato. Le nervature principali marcate sul lato inferiore e lunghe fino a quattro centimetri.
I fiori sono monoici di colore giallastro-verdastro impollinati dal vento, poco appariscenti, pentameri e raggruppati in densi grappoli a forma di spiga.
L’antesi è in estate – autunno, a seconda della latitudine, tra luglio e ottobre.
I frutti sono monospermici; sono diclesi di 6-8 mm, di forma da reniformi a suborbicolari, interi o dentati, ottusi o acuti, con dorso liscio, spesso disposti orizzontalmente.
I semi sono del diametro di 0,9-1,1 mm, orbicolari, compressi lateralmente, marroni.

Coltivazione –
L’ Atriplex halimus è una pianta tipica dei piani bioclimatici termo-mediterranei e meso-mediterranei inferiori. È presente nelle graminacee xerofite basofile perenni e annuali: classe Lygeo-Stipetea.
Cresce in luoghi con precipitazioni comprese tra 75-375 mm, anche se può vegetare anche in aree con precipitazioni maggiori. Di solito è accompagnata da altre specie della stessa famiglia come Suaeda fruticosa, Salsola vermiculata, Atriplex glauca, ecc.
È una pianta resistente al freddo, alla salsedine e alla siccità estrema.
Va coltivata in pieno Sole o mezz’ombra, in vaso o piena terra, in suoli ben drenati e asciutti; teme i ristagni idrici in inverno, resiste fino a -10°C; non teme il vento, la salsedine e la siccità, ricaccia anche dopo potature profonde.
Dotata di una crescita rapida e di un portamento eretto, tollera bene potature anche piuttosto importanti. Proprio in virtù di questo sviluppo vigoroso e della sua eccezionale resistenza ai venti salmastri viene spesso utilizzata nei giardini costieri per realizzare ottime siepi frangivento.
Questo arbusto è di facile coltivazione e di poche pretese per quanto riguarda la tipologia di suolo. Data la sua origine costiera si adatta benissimo a terreni sabbiosi e a suoli con alti livelli di salinità, ma può adattarsi bene anche a un suolo calcareo.
Per quanto riguarda la propagazione può essere moltiplicata per taglio. La moltiplicazione dai semi inizia con la semina tra aprile e maggio.

Usi e Tradizioni –
L’ Atriplex halimus, conosciuta con vari nomi come: Atriplice alimo, alimo, pianta del sale, Porcellana di mare e altri ancora è una pianta conosciuta ed utilizzata per vari usi da tempi remoti.
Le foglie sono edibili sia crude che cotte, in quanto dotate di un piacevole gusto sapido. Data la diffusione dell’Atriplex halimus come pianta spontanea nelle zone costiere, in tempi antichi le foglie di questa pianta hanno costituito un’importante fonte di nutrimento: è stata infatti ampiamente impiegata sia come pianta foraggera che come alimento “da carestia”.
Alcune parti possono essere consumate crude (in insalata). Resistendo a grandi siccità, previene la morte del bestiame in condizioni di estrema siccità. Si caratterizza per la sua appetibilità, il suo contenuto di sale e l’assenza di componenti tossici. Come coltura da foraggio, danno rese interessanti in proteine e carboidrati. Tenendo conto della disponibilità di acqua, queste colture danno rese elevate. Riduce la flatulenza e gas e le sue foglie hanno solitamente escrezioni saline che danno loro un tocco ruvido. Inoltre, questa salinità le rende delle piante che bruciano male, e quindi sarebbe interessante introdurle in zone ad alto rischio di incendio.
Sono, inoltre, delle piante interessanti come ornamentali per giardini costieri e basso consumo idrico e può divenire, in certe condizioni, una pianta molto invasiva.
La pianta trova impiego anche in campo medicinale.
I germogli e i rigetti vengono bruciati per ottenere una polvere adatta a combattere l’acidità di stomaco, la pianta è considerata adatta nella produzione della manna.
Tra gli altri usi si ricorda che è un arbusto a crescita lenta, potabile come una siepe essendo in grado di ricacciare anche quando viene tagliata fino al legno vecchio; fornisce un’ottima barriera frangivento; necessita di poche cure e non teme la siccità. Le ceneri della pianta sono adatte nella produzione di saponi poiché ricche di alcali.
Inoltre è una pianta che funge da dissalatore naturale dei terreni e viene usata in progetti di recupero ambientale.

Modalità di Preparazione –
L’ Atriplex halimus è una pianta, oggi poco conosciuta ed utilizzata che, invece, può avere un ampio uso in cucina; si può tritare insieme ad altre spezie o utilizzare in molte ricette per insaporire e salare le pietanze.
Le foglie hanno un ottimo sapore salato, possono essere aggiunte all’insalata o cucinate come gli spinaci. Le foglie mantengono il loro sapore salato anche se coltivate nell’entroterra, lontano dal mare. Le foglie sono disponibili in ogni momento dell’anno, attenuando la raccolta nella fase invernale.
I semi si usano anche per ispessire le minestre o mischiati con i cereali per fare il pane.
Le foglie, oltre che commestibili in insalata, sono ottime come foraggio per gli animali, soprattutto in ambienti aridi con suoli salini.
Viene anche utilizzata come pianta ornamentale nei giardini mediterranei.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/62860977/original.jpeg
https://oxalis.br.fgov.be/images/V/BR0/000/025/361/803/BR0000025361803V.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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