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Ulva lactuca

Ulva lactuca

La lattuga di mare (Ulva lactuca L., 1753) è un’alga verde appartenente alla famiglia delle Ulvaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Viridiplantae,
Divisione Chlorophyta,
Classe Ulvophyceae,
Ordine Ulvales,
Famiglia Ulvaceae,
Genere Ulva,
Specie U. lactuca.
Sono sinonimi i termini:
– Phycoseris fasciata (Delile) Mont., 1856;
– Phyllona lactuca (L.) F.H.Wiggers, 1780;
– Ulva fasciata Delile;
– Ulva lactuca f. fasciata (Delile) Hering, 1846;
– Ulva lactuca subsp. fasciata (Delile) Hering, 1846;
– Ulva lactucaefolia S.F.Gray, 1821.
All’interno di questa spcie vengono riconosciute le seguenti varietà:
– Ulva lactuca var. lacinulata (Kütz.) W.R.Taylor, 1960;
– Ulva lactuca var. lactuca;
– Ulva lactuca var. latissima;
– Ulva lactuca var. myriotrema (P.L.Crouan & H.M.Crouan) Bornet, 1843;
– Ulva lactuca var. rigida.

Etimologia –
Il termine Ulva viene dal latino ulva, piante delle Cyperaceae, quindi simile ad un’ulva.
L’epiteto specifico lactuca viene da lattuga, a sua volta proveniente dal latino lac, láctis latte: per l’abbondante lattice bianco presente nelle piante di questo genere: quindi simile alla lattuga.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Ulva lactuca è un’alga verde con distribuzione mondiale; è presente nei mari di: Europa, Nord America (costa occidentale ed orientale), America Centrale, Isole dei Caraibi, Sud America, Africa, Isole dell’Oceano Indiano, Asia sud-occidentale, Cina, Isole del Pacifico, Australia e Nuova Zelanda. È un’alga comune nel Mar Mediterraneo e nei mari freddi o temperati.
Il suo habitat marino è quello delle rocce e su altre alghe del litorale e sublitorale delle coste. Quest’alga è particolarmente prolifica nelle aree in cui i nutrienti sono abbondanti. Las sua proliferazione può denotare la presenza di elevati livelli di nitrati provenienti dall’attività agricola. In questi casi il risultato è che grandi quantità di Ulva lactuca vengono portate a riva sulle spiagge, dove il loro biodegradazione produce metano, acido solfidrico e altri gas.

Descrizione –
La lattuga di mare è un’alga alta fino a 30 centimetri, traslucida, di un acceso colore verde brillante. Presenta un filloide sottile, non molto grande, lamellare, fissato ad un peduncolo di forma elicoidale.
Questa specie è formata da due strati di cellule disposte in modo irregolare. Il cloroplasto è a forma di coppa in alcuni riferimenti ma come piastra parietale in altri con da uno a tre pirenoidi.
La pianta adulta diploide produce zoospore aploidi per meiosi, queste si depositano e crescono per formare piante aploidi maschili e femminili simili alle piante diploidi. Quando queste piante aploidi rilasciano gameti, si uniscono per produrre lo zigote che germina e cresce per produrre la pianta diploide.

Coltivazione –
L’Ulva lactuca è un’alga che cresce nei litorali e sublitorali rocciosi e che in determinate condizioni ambientali può diffondersi su vaste aree.
Un’alta proliferazione di quest’alga è da collegarsi all’eutrofizzazione dei litorali dovuti alla maggior presenza di nitrati, spesso di derivazione agricola o di allevamenti zootecnici.
In queste condizioni il tallo in decomposizione di questa alga produce grandi quantità di idrogeno solforato, un gas tossico che, come l’acido cianidrico, che inibisce la citocromo c ossidasi, inibendo la respirazione cellulare e provocando un’ipossia cellulare critica.
Si sono verificati malori o addirittura morti sia di animali che di persone a seguito di respirazione dei fumi sviluppati dalle alghe in decomposizione.
In condizioni ordinarie l’alga viene raccolta in primavera e in autunno, ovvero durante le stagioni in cui presenta il suo miglior colore che riflette la ricchezza di sostanze nutritive.

Usi e Tradizioni –
L’ Ulva lactuca è un’alga utilizzata in alcune parti del mondo in zuppe e insalate. Nelle Hawai viene chiamata limu pālahala e si mangia in diversi modi: mescolata con altre alghe, salata e servita con pesce crudo, lessata in acqua e servita come zuppa, oppure servita con peperoncino, cipolle, soia salsa e zucchero. Inoltre, in queste zone ha usi tradizionali come fertilizzante e come ornamento per l’hula (danza polinesiana). Quando la U. lactuca è usata per l’ hula viene chiamata limu pāpahapaha.
In Giappone, dove viene chiamata aosa (石蓴), viene consumata come alimento. Anche in Scozia si usa per zuppe e insalate. Viene mangiata cruda, come insalata in Scandinavia, in Danimarca, in Irlanda, ma anche in Indonesia. In Italia viene utilizzata per la preparazione delle zeppolelle di mare o frittelle alle alghe, piatto tipico napoletano.
Come tutte le alghe marine, è molto ricca in sali minerali e oligoelementi. In particolare si caratterizza per la presenza di calcio (3g/100g) e di magnesio (2,8g/100g). Contiene tutti gli 8 aminoacidi essenziali. Presenta un discreto contenuto vitaminico (provitamina A, gruppo B e vitamina C) e di acidi grassi essenziali omega-3 (acido α-linolenico C18:3).
Inoltre contiene polisaccaridi idrosolubili che consistono in molecole solforate di acido uronico, che non possono essere degradate dagli enzimi digestivi. Così come gli amidi delle piante terrestri, gli amidi delle macroalghe verdi consistono in polisaccaridi amilacei e amilopectine, che hanno proprietà simili agli amidi presenti nelle patate, benché in queste ultime il grado di polimerizzazione sia notevolmente inferiore. Gli elementi amilacei di Ulva lactuca si dissolvono facilmente nell’acqua senza diventare appiccicosi.
In campo medico quest’alga (come altre alghe) entra a far parte di integratori alimentari.

Modalità di Preparazione –
La lattuga di mare è un’alga che trova impiego in campo alimentare in varie tradizioni alimentari del mondo e, soprattutto negli ultimi tempi, in campo medico come integratore alimentare.
Viene consumata mescolata con altre alghe, salata e servita con pesce crudo, oppure lessata in acqua e servita come zuppa, oppure servita con peperoncino, cipolle, soia salsa e zucchero.
In Giappone viene consumata come alimento.
In Scozia si usa per preparare zuppe e insalate mentre viene mangiata cruda, come insalata in Scandinavia, in Danimarca, in Irlanda, ma anche in Indonesia. In Italia viene utilizzata per la preparazione delle zeppolelle di mare o frittelle alle alghe, piatto tipico napoletano.
In campo medico quest’alga entra a far parte di integratori alimentari e viene venduta in vari formulati nelle farmacie o negozi specializzati.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/195574084/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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