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Abies grandis

Abies grandis

L’abete bianco americano (Abies grandis (Douglas ex D.Don) Lindl.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Abies,
Specie A. grandis.
È basionimo il termine:
– Pinus grandis Douglas ex D.Don.
Sono sinonimi i termini:
– Abies aromatica Raf.;
– Abies excelsior Franco;
– Abies gordoniana Carrière;
– Abies grandis f. johnsonii O.V.Matthews;
– Abies grandis subsp. idahoensis (Silba) Silba;
– Abies grandis var. grandis (Douglas ex D.Don) Lindl.;
– Abies grandis var. idahoensis Silba;
– Abies lasiocarpa Lindl. & Gordon;
– Abies occidentalis Cinovskis;
– Abies parsonii;
– Abies parsonsiana Mast.;
– Picea grandis (Douglas ex D.Don) Loudon;
– Picea parsonsii Godr.;
– Picea parsonsii Gordon.
All’interno di questa specie si riconoscono due varietà, probabilmente meglio trattate a rango di sottospecie sebbene non ancora formalmente pubblicate come tali, e che si differenziano sia per l’areale che per le caratteristiche morfologiche:
– Abies grandis var. grandi;
– Abies grandis var. idahoensis.

Etimologia –
Il termine Abies viene da Abies che è il nome classico latino (Virgilio, Egloghe, dalla radice sanscrita abh sgorgare della resina); secondo un’altra interpretazione deriverebbe dalla parola greca ἄβιος = longevo.
L’epiteto specifico grandis è in riferimento alle grandi dimensioni raggiunte da questa specie.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’abete bianco americano è una conifera originaria delle regioni che si affacciano sulla costa pacifica del Nord America, in particolare tra Canada (British Columbia) e Stati Uniti (California, Idaho, Montana, Oregon e Washington).
Il suo habitat naturale è quello delle quote comprese tra il livello del mare e oltre i 1.800 m, su suoli granitici o basaltici con predilezione per quelli alluvionali. Il clima di riferimento è vario, spaziando dall’umido marittimo, con precipitazioni annue comprese tra 500 e 2.500 mm, al clima più freddo e continentale dell’interno, con inverni nevosi e precipitazioni annue comprese tra 500 e 1.250 mm. Può formare boschi puri soprattutto in Idaho, più comunemente in associazione con Pseudotsuga menziesii, Abies amabilis, Picea sitchensis, Calocedrus decurrens, Thuja plicata, Tsuga hetrophylla e Larix occidentalis, Acer macrophyllum, Alnus rubra e Fraxinus latifolia.

Descrizione –
L’ Abies grandis è una conifera di taglia imponente, con portamento conico e con sommità piatta in età longeva, che raggiunge altezze di 75 m.
Il tronco può raggiungere 150 cm di diametro e la corteccia è liscia e grigia, che con l’età diviene marrone e rugosa con periderma rossastro visibile nei profondi solchi.
I rami principali sono sparsi, ascendenti; i ramoscelli secondari sono opposti, di colore marrone chiaro, pubescenti. Le gemme, resinose, sono di forma rotondeggiante, porpora, marroni o verdi, ad apice arrotondato; le perule che le rivestono sono corte, triangolari, resinose, leggermente pelose, a margine intero e punta affilata.
Le foglie sono aghiformi, di colore verde lucido, lunghe fino a 6 cm, con apice dentellato o lievemente rotondeggiante.
Gli strobili femminili, di color verde chiaro, blu scuro, porpora o grigi, sono cilindrici, lunghi fino a 7 cm e larghi fino a 3,5 cm, sessili, con punta rotondeggiante; le scaglie sono ricoperte di fitta peluria, lunghe 2,5 cm, larghe 2,5 cm.
Gli strobili maschili sono rosso-bluastri, porpora, arancioni, gialli o verdi. I semi, di colore marrone, sono lunghi fino a 8 mm, con ala marrone-rosea di 12 mm. I cotiledoni sono solitamente 5-6.

Coltivazione –
L’Abies grandis è un immenso albero sempreverde a rapida crescita e le grandi dimensioni fanno di questa specie un importante albero da legno, anche se il suo impiego principale è per la polpa. Viene comunemente raccolto in natura e spesso viene anche coltivato. L’albero ha un vasta tipologia di usi tradizionali; da quello alimentare, alla medicina e come fonte di materiali. È anche ampiamente coltivato nei giardini, con molte cultivar sviluppate, ed è considerato un eccellente ‘albero di Natale’.
Questa pianta si trova nella zona temperata dove cresce dal livello del mare fino a oltre 1.800 metri. Vegeta dove il clima è da marittimo umido a umido, con precipitazioni medie annue comprese tra 500 e 2.500 mm, e anche nelle zone interne montane dove gli inverni sono nevosi e freddi e le precipitazioni medie variano da 500 a 1.250 mm.
Questa specie in stato di dormienza tollera molto il freddo, ma può andare soggetta a danni da gelo tardivo per la nuova vegetazione.
Dal punto di vista pedologico preferisce condizioni leggermente acide fino a un pH di circa 5 e suoli umidi ma non impregnato d’acqua. Cresce bene in terreni argillosi pesanti e riesce in terreni sabbiosi poveri.
È, inoltre, una pianta molto tollerante all’ombra, soprattutto da giovane, ma la crescita è più lenta in ombra fitta.
È intollerante all’inquinamento atmosferico e può crescere in posizioni molto esposte; anche se la cima si spezza gli alberi rigettano una o più nuove cime e continuano a crescere senza perdita di vigore. Inoltre preferisce crescere su un pendio esposto a nord.
Gli alberi crescono lentamente per i primi anni, ma poi sono abbastanza veloci con individui che crescono di 60 – 100 cm di altezza e 8 cm di circonferenza all’anno anche quando sono piuttosto grandi.
La nuova vegetazione si ha tra metà primavera e metà estate.
Gli alberi dovrebbero essere piantati in pieno campo quando sono piuttosto piccoli, tra i 30 ei 90 cm di altezza. Gli alberi più grandi attecchiscono e radicano male.
La propagazione è per seme. La semina si effettua a fine inverno in serra o all’aperto all’inizio della primavera. La germinazione è spesso scarsa, di solito richiede circa 6 – 8 settimane. Si consiglia comunque la stratificazione che produce una germinazione più uniforme, quindi è meglio seminare il seme in un semenzaio freddo non appena è maturo in autunno.
Il seme rimane vitale fino a 5 anni se ben conservato.
Le giovani piantine appena formate vanno prima poste in vaso e poi trapiantate, dopo aver trascorso il primo inverno in vivaio, nella primavera successiva.

Usi e Tradizioni –
L’ Abies grandis è una conifera che, a causa della soppressione degli incendi, è stato in grado di proliferare in aree precedentemente dominate dall’abete Douglas, dal pino ponderosa e dal larice occidentale relativamente resistenti al fuoco.
I nativi americani usavano sia questa pianta che l’abete bianco, spolverando la corteccia o la pece per curare la tubercolosi o i disturbi della pelle; i Nlaka’pamux usavano la corteccia per coprire le logge e fare canoe, e i rami venivano usati come lettiera.
La corteccia interna dell’ Abies grandis veniva usata da alcune tribù indiane dell’altopiano per curare raffreddori e febbre. La tribù Okanagan-Colville usava la specie come farmaco rinforzante per annullare la sensazione di debolezza.
Il fogliame ha un attraente profumo di agrumi. A volte è usato per le decorazioni natalizie negli Stati Uniti, compresi gli alberi di Natale, anche se i suoi rami rigidi non gli consentono di essere imballato in modo economico. Viene, inoltre, piantato anche come albero ornamentale nei grandi parchi.
Tra gli usi commestibili si ricorda che la corteccia interna viene consumata cotta. Di solito viene essiccata, macinata in polvere e poi usata come addensante in zuppe, ecc. o mescolata con cereali per fare il pane.
Questa si consuma al meglio in primavera, quando è ricca e succosa. È un alimento, comunque, che viene per lo più utilizzato in tempi di carestia.
La gomma del tronco indurita (probabilmente in acqua fredda) e usata come gomma da masticare e può anche essere trasformata in bevanda.
Le punte dei giovani germogli sono usate come sostituto del tè.
Nell’uso medicinale si utilizza la gomma che trasuda dalla corteccia; questa è antisettica, lassativa e tonica. Un decotto è usato per curare i problemi di stomaco.
La gomma si usa esternamente come un unguento e si applica come impacco su tagli e piaghe.
È stata usata anche come lavaggio per gli occhi irritati e infetti e come gargarismi per il mal di gola.
Un decotto della corteccia o del gambo della radice viene utilizzato nel trattamento dei problemi di stomaco e della tubercolosi.
Viene, inoltre, applicato un impiastro alle articolazioni per alleviare i reumatismi o al torace per curare le emorragie polmonari.
Un decotto di foglie è usato come tonico e nel trattamento del raffreddore.
Tra gli altri usi si ricorda che le foglie aromatiche sono usate come repellente per le tarme ed i rami sono stati usati in casa come incenso.
Un olio essenziale ottenuto dall’intera pianta viene utilizzato come ingrediente nelle preparazioni cosmetiche commerciali come agente mascherante.
Dalla corteccia si può ottenere un colorante rosa.
La pece secca e indurita può essere masticata come detergente per i denti.
Una polvere ricavata dalle foglie essiccate e schiacciate veniva usata come borotalco dagli indiani nordamericani.
La corteccia può essere utilizzata come materiale di copertura impermeabile per edifici e canoe.
Il legno è leggero, morbido, a grana grossa, non molto resistente, non molto durevole e viene utilizzato per lavori interni, custodie, ecc. È di scarso valore e viene utilizzato principalmente per la produzione di pasta di legno e combustibile.
Dal punto di vista ecologico questa pianta è molto importante per uccelli ed insetti che la utilizzano come riparo, per nidificare e per animali più grandi, come gli orsi neri, che la utilizzano come riparo.
Sebbene l’ Abies grandis sia stato disboscato in passato e nel presente in molte parti del suo areale, tuttavia questa specie si rigenera bene. Ad oggi il disboscamento della pianta non è un serio problema di conservazione a livello di specie. La pianta è classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).

Modalità di Preparazione –
L’ Abies grandis è una pianta dai molteplici usi.
In campo alimentare si utilizza la corteccia interna che viene consumata cotta ed utilizzata, spesso essiccata e macinata in polvere, come addensante in zuppe, ecc. o mescolata con cereali per fare il pane.
La gomma del tronco indurita (probabilmente in acqua fredda) viene usata come gomma da masticare e può anche essere trasformata in bevanda.
Con le punte dei giovani germogli si prepara un tè.
In campo medicinale si utilizza la gomma; si decotti anche dalla corteccia o dalla radice o preparati impiastri.
Di questa pianta si preparano anche decotti preparati con le foglie che vengono utilizzate anche contro i tarli.
I rami sono stati usati in casa come incenso.
L’olio essenziale viene utilizzato come ingrediente nelle preparazioni cosmetiche commerciali e come agente mascherante.
Dalla corteccia si può ottenere un colorante rosa.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://temperate.theferns.info/image/Abies+grandis#plantimages/7/f/7f5319078a6b0e847464a3d2c0bb4d23bbd022e6.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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