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Gardenia jasminoides

Gardenia jasminoides

La Gardenia jasminoides (Gardenia jasminoides J.Ellis) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Rubiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Rubiales,
Famiglia Rubiaceae,
Genere Gardenia ,
Specie G. jasminoides.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Jasminum capense Mill.;
– Gardenia angustifolia G.Lodd.;
– Gardenia augusta Merr.;
– Gardenia augusta f. shanpinensis F.C.Ho;
– Gardenia florida L.;
– Gardenia grandiflora Lour.;
– Gardenia grandiflora Siebold ex Zucc.;
– Gardenia jasminoides f. kueishanensis F.C.Ho;
– Gardenia jasminoides f. longicarpa Z.M.Xie & M.Okada;
– Gardenia longisepala (Masam.) Masam.;
– Gardenia pictorum Hassk.;
– Gardenia radicans Thunb.;
– Genipa florida (L.) Baill.;
– Genipa grandiflora (Lour.) Baill.;
– Genipa radicans (Thunb.) Baill.;
– Mussaenda chinensis Lour.;
– Warneria augusta L..

Etimologia –
Il termine Gardenia del genere è stato dedicato da Linneo al botanico e naturalista scozzese Alexander Garden (1730-1792), che gli inviò numerosi esemplari di vegetali e di animali da lui raccolti nella Carolina del Sud (USA).
L’epiteto specifico jasminoides viene da Jasminum (dall’arabo jsmin fiore bianco: per il colore dei fiori del gelsomino comune) gelsomino e dal greco εἶδος eídos aspetto: simile al gelsomino.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Gardenia jasminoides è una pianta da fiore sempreverde originaria dell’Asia e si trova più comunemente allo stato selvatico in Vietnam, Cina meridionale, Corea, Taiwan, Giappone, Myanmar, India e Bangladesh.
In Cina la specie si trova nelle province di Anhui, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan, Hebei, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Shandong, Sichuan, Taiwan, Yunnan e Zhejiang.
Il suo habitat naturale è la foresta e il sottobosco lungo i torrenti, e su terreno in pendenza e collinare fino ad un’altezza di 1500 m.

Descrizione –
La Gardenia jasminoides è un arbusto sia sempreverde che caducifoglia, a seconda dell’ambiente dove cresce.
La pianta cresce allo stato naturale da 30 cm a 3 metri ed ha rami da cilindrici a piatti che inizialmente sono pelosi e diventano lisci.
Le foglie sono disposte in modo opposto, o raramente in gruppi di tre, lungo i rami. Queste sono subsessili o su piccioli corti lunghi 0,5-1 cm. Le foglie sono lunghe 3-25 cm per 1,5-8 cm di larghezza e possono essere di forma oblungo-lanceolata, obovato-oblunga, obovata, oblanceolata o ellittica. La loro superficie superiore è liscia e lucida, o leggermente pelosa lungo le vene primarie, mentre la superficie inferiore è leggermente pelosa. Ogni foglia ha da 8 a 15 paia di vene secondarie.
I fiori sono solitari e terminali (derivanti dalle estremità degli steli), imbutiformi con corolle semplici, semidoppie o doppie; sono di colore bianco ed hanno una consistenza opaca, in contrasto con le foglie lucide. A poco a poco assumono un colore giallo crema e una superficie cerosa. Possono essere abbastanza grandi, fino a 10 cm di diametro, a forma di imbuto sciolto e di forma doppia.
L’antesi è nel periodo che va dall’estate all’autunno e sono tra i fiori più fortemente profumati.
I frutti sono piccoli e di forma ovale.

Coltivazione –
Questa specie di gardenia è ampiamente usata come pianta da giardino in climi caldi, temperati e subtropicali. Può essere utilizzata come siepe.
La pianta richiede un buon drenaggio e una posizione soleggiata e predilige un terreno acido con un pH compreso tra 5,0 e 6,5.
Essendo una pianta subtropicale, prospera meglio a temperature calde superiori a 5 °C ed in ambienti umidi.
Per questo motivo è piuttosto difficile la sua coltivazione alle latitudini temperate, motivo per cui le gardenie vengono solitamente coltivate come piante d’appartamento o in serra. In luoghi caldi, invece, può essere coltivata all’aperto. In ogni caso, preferisce la luce solare indiretta intensa o l’ombra parziale.
A parte le difficoltà nel creare condizioni adeguate per la vita della pianta, le gardenie devono essere piantate in un terreno acido (è calcifugo). Se il terreno non è abbastanza acido, molti dei suoi nutrienti (soprattutto composti di ferro) non saranno disponibili per la pianta, poiché non si diluiranno in acqua, quindi non saranno assorbiti dalle radici. Se ciò accade, le gardenie iniziano a sviluppare la clorosi, il cui sintomo principale è l’ingiallimento delle foglie.
Per questo motivo, si consiglia di non innaffiare le gardenie con acqua molto dura (contenente sali di carbonato di calcio). Quando si deve annaffiare con questo tipo di acque sia consiglia di aggiungere un po’ di aceto o succo di limone prima di farlo, questo abbasserà il pH dell’acqua, oppure utilizzare un modificatore di pH efficace, come l’acido fosforico o nitrico.
Anche un chelato di ferro può essere aggiunto al terreno per abbassare il pH, ma bisogna fare attenzione poiché un sovradosaggio può uccidere la pianta, come con qualsiasi altro ammendante inorganico del suolo.
Alcuni giardinieri versano l’aceto sul terreno per mantenere efficacemente il pH basso e prevenire la clorosi. Questo può essere eseguito regolarmente o quando sono stati individuati i primi sintomi di clorosi.
Di questa specie esistono molte cultivar, di cui le forme a fiore doppio sono le più popolari. G. ‘Radicans’ è un groundcover a crescita bassa che raggiunge i 15–45 cm e si estende fino a un metro di larghezza, mentre la G. ‘Fortuniana’ e la G. ‘Mystery’ sono cultivar a fiore doppio.
La cultivar G. “Aimee” è una forma a fioritura precoce (primavera). Le cultivar come G. “Shooting Star” e G. “Chuck Hayes” sono più resistenti al freddo. Una cultivar chiamata “Summer Snow” si distingue per i suoi grandi fiori e cresce solo in ambienti climaticamente idonei. La ‘Crown Jewel’ è una varietà nana che è sopravvive per diverse settimane sotto lo zero.
A differenza di altre varietà, la G. ‘Golden Magic’ porta fiori che virano ben presto dal bianco al giallo dorato relativamente presto dopo l’apertura. Questa cultivar cresce fino a 1,5 m di altezza e 1 m di larghezza.

Usi e Tradizioni –
Le piante selvatiche di questa specie variano da 30 cm a 3 m.
La pianta viene coltivata ampiamente nei giardini dei climi temperati e subtropicali e come pianta d’appartamento nelle regioni temperate. È coltivata in Cina da almeno mille anni ed è stata introdotta nei giardini inglesi a metà del XVIII secolo. Molte varietà sono state allevate per l’orticoltura, con forme a crescita bassa, grandi e a fioritura lunga.
I polinesiani delle isole del Pacifico usano i fiori profumati nelle loro collane di fiori, che sono chiamati Ei nelle Isole Cook, Hei nella Polinesia francese e Lei nelle Hawaii.
I fiori di gardenia possono essere mangiati crudi, in salamoia o conservati nel miele .
Il frutto della Gardenia jasminoides è usato nella medicina tradizionale cinese per “drenare il fuoco” e trattare alcune condizioni febbrili, con effetto antinfiammatorio e antipiretico.
Lo Shishihakuhito è un medicinale erboristico cinese composto principalmente da frutta di gardenia, usato per trattare la dermatite atopica poiché inibisce il rilascio di istamina mediata da IgE.
Si ricorda però che nel 2020 è stato pubblicato il caso di una donna che aveva sviluppato uno scolorimento grigio-bluastro della pelle a causa dell’assunzione cronica di estratto di frutta di gardenia.
Dal punto di vista biochimico i frutti di questa pianta contengono gli iridoidi genipina e acido geniposidico.
Anche la crocetina (un composto chimico solitamente ottenuto dal Crocus sativus) può essere ottenuta anche dal frutto di G. jasminoides.
Il frutto contiene anche la crocina che viene utilizzata come colorante giallo in campo alimentare o per i vestiti.

Modalità di Preparazione –
I fiori profumati della gardenia sono usati per profumare il tè; questi a volte vengono anche consumati crudi come prelibatezza, in salamoia o conservati nel miele.
La polpa del frutto viene utilizzata in Cina e Giappone per colorare di giallo alcuni alimenti.
Alcuni estratti sono disponibili in commercio in Giappone dove vengono usati per colorare i bolliti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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