Chrysophyllum cainito
Chrysophyllum cainito
L’albero della cainetta o cainetto (Chrysophyllum cainito L., 1753) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Sapotaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Dilleniidae, Ordine Ebenales, Famiglia Sapotaceae e quindi al Genere Chrysophyllum ed alla Specie C. cainito.
Sono sinonimi i termini:
– Cainito pomiferum Tussac;
– Chrysophyllum bicolor Poir.;
– Chrysophyllum bonplandii Klotzsch ex Miq.;
– Chrysophyllum cainito var. jamaicense Jacq.;
– Chrysophyllum cainito var. martinicense Pierre ex Duss;
– Chrysophyllum cainito var. pomiferum (Tussac) Pierre;
– Chrysophyllum cainito var. portoricense A.DC.;
– Chrysophyllum monopyrenum Sw.;
– Chrysophyllum sericeum Salisb.;
– Cynodendron bicolor (Poir.) Baehni.
Etimologia –
Il termine Chrysophyllum proviene dal greco χρυσόϛ chrysós oro e φύλλον phýllon foglia: molte specie appartenenti a questo genere hanno un tomento di peli dorati sulla pagina inferiore delle foglie.
L’epiteto specifico cainito è il termine usato per questa pianta di provenienza della lingua Arawak parlata dai popoli del Sud America, nel Venezuela orientale, Guyana, Suriname e Guyana francese.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Chrysophyllum cainito è una pianta che cresce nei climi caldo umidi a latitudine inferiore a 25 N e 20 S. l’albero è originario delle Grandi Antille e delle Indie occidentali e si è diffuso nelle pianure dell’America centrale dove ora è coltivato in tutti i tropici, incluso il sud-est asiatico.
Descrizione –
Il Chrysophyllum cainito è un albero che raggiunge 20 m ma può arrivare anche a 30 m di altezza con crescita rapida.
Il tronco raggiunge al massimo 1 m di circonferenza ed è corto con rami che si sviluppano subito in larghezza e danno un aspetto espanso.
Dal legno essuda un lattice.
Ha foglie verdi brillanti molo decorative nella parte superiore e di color oro in quella inferiore; queste sono perenni, con forma ovale e lunghe circa 10 cm e larghe 5 cm.
I fiori sono piccoli e di colore variabili dal giallo al rosa.
I frutti misurano 6–8 cm, sono rotondi e con buccia che può essere di colore viola o verde, a seconda della varietà, che contiene molto lattice e non è commestibile.
I semi sono 5-10, marroni, gelatinosi e duri.
Coltivazione –
L’albero della cainetta o, semplicemente, cainetto viene coltivato per la produzione del suo frutto: la cainetta.
Questa pianta sembra che si adatti anche ad alcuni ambienti subtropicali, infatti produce bene in Florida e nel Nord dell’Argentina.
Invece soffre eccessivamente periodi prolungati di temperature vicine a 0 °C, mentre piante adulte vengono uccise già a -2 °C, il che rende difficile quasi ovunque la sua coltivazione all’aperto alle latitudini del Mediterraneo.
Il cainetto inizia a produrre frutti dal settimo anno ed è autofertile.
Usi e Tradizioni –
Il Chrysophyllum cainito è conosciuto con vari nomi anche in funzione dei Paesi o delle popolazioni che lo coltivano.
Inoltre si divide in due macrovarietà. Quella viola ha scorza più spessa e polpa più soda e scura, quella verde ha scorza fine e polpa più liquida e chiara. In Florida è occasionalmente allevata una cultivar a frutto morato chiamata “Haitian Star Apple”, con semenzali originari di Haiti, che è quella che si trova sporadicamente presente nei mercati di Miami: questa produce frutti di 7 cm, di ottimo sapore e di forma regolarmente sferica.
I frutti sono usati come frutta fresca da dessert; hanno un sapore dolce e viene spesso servito freddo.
Inoltre le infusioni delle foglie sono state utilizzate contro il diabete e i reumatismi articolari.
Il frutto ha proprietà antiossidanti.
La corteccia è considerata un tonico e stimolante e un decotto di corteccia è usato come antitosse.
I semi sono usati in Venezuela come diuretico e febbrifugo.
A Cuba, un decotto di foglie viene utilizzato come rimedio contro il cancro, mentre un decotto di corteccia viene utilizzato come antitosse (sedativo della tosse).
Altri usi del frutto lo vedono impiegato nel trattamento per il diabete.
Come detto esistono alcune varietà che in sintesi si distinguono per il colore del frutto che può essere di tre colori: viola scuro, marrone verdastro e giallo.
Il frutto viola ha una buccia e una consistenza più dense mentre il frutto bruno-verdastro ha una buccia sottile e una polpa più liquida; la varietà gialla è meno comune e difficile da trovare.
Modalità di Preparazione –
Di questa si utilizzano foglie e corteccia per scopi medicinali, soprattutto nella medicina tradizionale dei Paesi di origine.
La polpa dei frutti essendo succosa, dissetante e di aroma delizioso, rende questo frutto uno tra i migliori del tropico americano mangiato fresco o anche servito in dessert freddi.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.