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Aronia melanocarpa

Aronia melanocarpa

L’Aronia nera (Aronia melanocarpa (Michx.) Elliott 1821) è una specie arbustiva appartenente alla famiglie delle Rosaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Rosales, Famiglia Rosaceae, Sottofamiglia Maloideae e quindi al Genere Aronia ed alla Specie A. melanocarpa.
Sono sinonimi i termini:
– Mespilus arbutifolia var. melanocarpa Michx. 1803;
– Adenorachis melanocarpa (Michx.) Nieuwl.;
– Aronia nigra (Willd.) Britton;
– Photinia melanocarpa (Michx.) K.R.Robertson & J.B.Phipps;
– Pyrus melanocarpa (Michx.) Willd.;
– Sorbus melanocarpa (Michx.) Heynh..

Etimologia –
Il termine Aronia proviene dal greco ἀρωνία aronía, nome di una sorta di nespolo citato da Dioscoride.
L’epiteto specifico melanocarpa è di derivazione dal greco μέλας -ανος mélas –anos, nero e da καρπός carpós, frutto: dai frutti neri.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Aronia melanocarpa è una pianta originaria del Nord America orientale, con una distribuzione che va dal Canada agli Stati Uniti centrali, da Terranova a ovest fino all’Ontario e al Minnesota, a sud fino all’Arkansas, Alabama e Georgia.
Questa pianta è stata, inoltre, introdotta ed è coltivata in Europa.

Descrizione –
L’Aronia nera è una pianta arbustiva, a foglia caduca, di medie dimensioni.
Sviluppa numerosi fusti eretti, densamente ramificati, che raggiungono i 90-150 cm di altezza.
Le foglie sono lanceolate, di colore verde brillante, che divengono rossastre o arancioni in autunno, prima di cadere.
Nel periodo primaverile inoltrato produce ampi mazzi di fiori di colore bianco-rosati, con cinque petali.
I frutti che sono piccoli e tondeggianti, simili a mirtilli, penduli, che divengono neri a maturazione.

Coltivazione –
L’Aronia nera è una pianta alquanto rustica che può essere coltivata con esposizione sia a pieno sole che a mezz’ombra.
Richiede terreni possibilmente subacidi e freschi ma non calcarei.
Si tratta di piante che non temono il freddo e possono sopportare temperature molto rigide. Si adattano anche all’utilizzo nelle aiole stradali, poiché tollerano senza problemi l’inquinamento, ed anche l’aria salmastra delle zone marine. Anche se allo stato spontaneo cresce in aree poco illuminate come i sottoboschi, quando impiegate per la produzione di frutti o a scopo ornamentale è preferibile porle sempre in pieno sole. Questo perché in un’area ben calda la fioritura, l’impollinazione e la fruttificazione sono sensibilmente maggiori.
La pianta si avvantaggia delle irrigazioni, soprattutto nel periodo estivo evitando comunque i ristagni.
Per la concimazione si consiglia l’apporto di sostanza organica poco prima della ripresa vegetativa primaverile.
Questi arbusti, inoltre, siccome hanno uno sviluppo denso, per evitare che perdano le foglie nelle zone più interne, é consigliabile potare alla base i fusti vecchi, ogni 3-4 anni.
Per quanto riguarda la moltiplicazione di questa pianta avviene per seme, in autunno, oppure per talea semilegnosa in estate. Le aronie producono numerosi germogli basali, in primavera inoltrata è possibile dividerli dalla pianta madre e porli a dimora singolarmente.
Per la messa a dimora, il periodo migliore per la piantumazione va da ottobre a dicembre, ma è possibile operare anche fino a marzo- aprile, evitando i mesi in cui il terreno risulti ghiacciato e troppo pregno di acqua.
È bene lavorare l’area con largo anticipo, in maniera che il terreno possa rivitalizzarsi. Ingloberemo buone quantità di ammendante organico (possibilmente stallatico sfarinato ben stagionato). Se notassimo un terreno eccessivamente calcareo, sarà bene inglobarvi anche un po’ di torba bionda.
La distanza ideale tra un individuo e l’altro è di circa 1 metro, tra le file, invece, vanno lasciati almeno 3-4 metri.
Per avere una buona produzione bisognerà attendere almeno quattro anni. La piena produzione si ha a partire dal settimo anno dall’impianto e si attesta intorno alle 10 tonnellate per ettaro, circa 2,5 kg per singola pianta.
I frutti necessitano di circa tre mesi per giungere a maturazione. Si può iniziare la raccolta verso ottobre (un po’ prima nel Sud della penisola). Controlliamo che i frutti risultino ben neri o rossi (a seconda della specie) e poi tagliamo tutto il corimbo alla base. Utilizziamo sempre dei guanti perché il colorante rilasciato dai frutti è difficile da rimuovere dalle mani.
Infine, sul fronte dei parassiti, in genere queste piante sono molto resistenti e non vengono colpite da parassiti o da malattie.

Usi e Tradizioni –
L’ Aronia melanocarpa è una pianta che è stata introdotta nell’Europa dell’Est, in Asia, in Scandinavia e in Russia all’inizio del XX secolo.
Ha suscitato l’interesse di molto vivaisti e botanici al punto che si è da subito iniziata la ricerca per ottenere ibridi adatti sia agli scopi ornamentali sia per massimizzare la produzione dei frutti.
Attualmente viene considerata, in alcuni paesi del Nord Europa, lievemente invasiva e bisogna quindi prestare qualche attenzione nel momento in cui la si introduce nel proprio giardino.
Nei luoghi di origine è conosciuta fin dall’antichità e veniva comunemente usata dai nativi per le sue tante virtù alimentari e curative.
I frutti di questa pianta sono commestibili e molto graditi anche dagli uccelli; possono essere consumati crudi, anche se, generalmente, subiscono delle lavorazione col fine di migliorarne sensibilmente il gusto. Allo stato naturale, infatti, risultano particolarmente acidi. Una volta cotti l’asprezza svanisce lasciando il posto ad un gusto molto dolce.
Ne vengono ricavati succhi, marmellate, salse. Sono inoltre utilizzati per aromatizzare delle tisane, gomme da masticare e gelati. Vengono anche impiegati massicciamente per produrre coloranti naturali (soprattutto il rosa intenso, dato la massiccia presenza di antociani). Sono però particolarmente ricchi in vitamine (quali la C, B1 e B2, oltre alla provitamina A), in fibre e in flavonoidi e quindi considerati un autentico toccasana per la salute del cuore, per ridurre la glicemia nei diabetici e come antiossidanti per la lotta all’invecchiamento.
Negli Stati Uniti, secondo lo United States Department of Agriculture, l’Aronia melanocarpa è uno degli alimenti con le più alte proprietà antiossidanti.
Del resto gli studi scientifici certificano che il frutto di questa pianta è ricco di queste sostanze, essenziali per tenere a bada l’azione dei radicali liberi, quindi per contrastare l’invecchiamento cellulare e le patologie correlate.
Il viola così scuro delle bacche è dovuto proprio all’elevatissima concentrazione di antociani, pari a circa 1480 mg ogni 100 grammi di bacche fresche (il triplo circa dei mirtilli). L’ ORAC (Oxigen Radical Assorbence Capacity) dell’aronia melanocarpa è pari a 16.062 micromol ogni 100 grammi di bacche fresche.
Se le proprietà antiossidanti dell’aronia sono ascrivibili alla grande quantità di sostanze polifenoliche contenute – ovvero di flavonoidi, antociani e tannini – la buona presenza di vitamine C, K, minerali e fibre completa il quadro delle proprietà nutrizionali e benefiche dell’aronia melanocarpa.
Le sostanze polifenoliche oltre a contrastare l’azione dei radicali liberi e i processi degenerativi dovuti all’invecchiamento hanno proprietà antibatteriche, antivirali e antiaterogene (ostacolano cioè il colesterolo e altri fattori alla base di aterosclerosi). La vitamina K è amica delle ossa, la C è molto importante per la formazione del collagene quindi per la pelle. Le fibre stimolano l’attività intestinale.
Il succo di Aronia melanocarpa, contenendo anche acido chinico, contrasta le infezioni del tratto urinario: bere succo di armonia aiuta quindi a purificarlo. Ma bere succo di aronia oltre che avere proprietà antiossidanti e depurative del tratto urinario fa bene anche al cuore, perché rafforza la circolazione del sangue e irrobustisce i vasi sanguigni, prevenendo per questa via coagulazione e altri disturbi cardiovascolari, agendo in definitiva da freno contro possibili malattie ischemiche del cuore.
Più in dettaglio, studi di laboratorio (condotti su suini) hanno mostrato come il succo di aronia rafforzi la crescita delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni e abbia un effetto antiaggregante sui trombociti, proteggendo dunque le arterie coronariche. Più in generale, gli effetti benefici sulla circolazione dell’aronia, specie in caso di capillari che tendono a dilatarsi e rompersi facilmente, sono dovuti alla capacità degli antociani di combattere l’aggregazione piastrinica e la vasodilatazione esercitando un’azione benefica sul microcircolo che se mal funzionante è causa dei disturbi ai capillari così come del gonfiore alle gambe.
Secondo altri studi condotti sull’uomo il succo di aronia riduce il colesterolo totale, compreso “il cattivo” LDL, e gli altri lipidi presenti nel sangue. Studi condotti su maschi adulti hanno mostrato che bere succo di aronia riduce in modo importante la concentrazione del colesterolo totale, di quello LDL e dei trigliceridi mentre aumenta la concentrazione del colesterolo cosiddetto buono (HDL).
Secondo un altro studio l’assunzione giornaliera da parte di un gruppo di uomini di 200 ml di succo d’aronia per tre mesi è risultata efficace nel tagliare zuccheri e i trigliceridi presenti nel sangue. Assunto a stomaco vuoto il succo dei frutti di aronia nera ha fatto calare i livelli di glucosio in pazienti con diabete (non dipendenti da insulina) suggerendo una possibile applicazione del prezioso frutto per la cura del diabete di tipo 2.
L’aronia ha proprietà benefiche anche per la vista, in quanto gli antociani rafforzano le resistenza dei capillari della retina, migliorano la vista notturna e quella dell’occhio stanco.
Per quanto riguarda le controindicazioni, finora non ne sono state rilevate per il consumo del succo di aronia.

Modalità di Preparazione –
Le bacche e il succo di aronia si prestano a numerosi utilizzi: non solo si possono consumare freschi, da soli oppure insieme a muesli, cereali, yogurt e latte (sia vaccino che bevande sostitutive di origine vegetale); sono anche ottimi ingredienti base per preparare tante gustose ricette. Si possono preparare dei frullati.
Questo frullato si può ottenere mettendo in un frullatore una manciata di bacche di aronia, sbucciate e tagliate a pezzetti una banana e aggiungete un bicchiere di latte di mandorla oppure latte di cocco (in base al gusto personale).
Si può preparare un pane dolce con bacche di aronia.
Per ottenere il vostro pane dolce all’aronia mettete nella ciotola della macchina impastatrice 500 gr di farina e 15 gr di lievito di birra. Scaldate in un pentolino 250 ml di latte, un cucchiaino di sale, 125 gr di zucchero e 50 gr di burro, sempre mescolando. Versate il latte così ottenuto sulla farina a poco a poco e impastate. Aggiungete 240 gr di bacche di aronia essiccate (fatte rinvenire in un po’ di latte) e quando l’impasto si sarà ben amalgamato coprite con un panno e lasciate lievitare per un paio d’ore. Trascorso questo tempo lavorate di nuovo l’impasto e trasferitelo in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato. Fate lievitare ancora per un’oretta e infornate a 200 gradi – in forno già caldo – per 45/50 minuti (controllate periodicamente la cottura).
Infine si possono preparare dei muffin al succo di aronia.
In questo caso si utilizza il succo. Mettete nella ciotola della macchina impastatrice 250 gr di farina. Aggiungete 150 gr di zucchero, 1 uovo, 100 ml di succo di aronia diluito, 50 ml di olio di semi, 1 bustina di lievito, una di vanillina e amalgamate tra loro tutti gli ingredienti. Versate l’impasto nei pirottini, ricoprite con zucchero a granella a piacere e infornate a 180 gradi per 15/20 minuti (anche in questo caso fate la prova stecchino per verificare il livello di cottura).

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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