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Cassida deflorata

Cassida deflorata

La Cassida del carciofo (Cassida deflorata Suffiran, 1844) è un coleottero appartenente alla famiglia dei Chrysomelidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Infraordine Cucujiformia, Superfamiglia Chrysomeloidea, Famiglia Chrysomelidae e quindi al genere Cassida ed alla Specie deflorata.
Sono sinonimi i termini:
– Cassida deflorata Suffrian, 1844;
– Cassida herbea Lucas, 1849;
– Cassida limbaticollis Fairmaire, 1856;
– Cassida gallica Megerle;
– Cassida sardoa Heyden;
– Cassida scolymi Küster.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Cassida del carciofo è un insetto che si trova in un’area compresa, in Africa, tra Algeria e Marocco, nonché in paesi europei come Francia, Italia, Portogallo e Spagna.
In Italia è presente soprattutto nelle zone centro-meridionali e nelle isole.
Questa specie è un fitofago che si nutre di piante della famiglia delle Asteraceae, tra cui Cardo, Carciofo, Arctium lappa, Carduus tenuiflorus, Cirsium dyris, Jacobaea maritima e Silybum marianum.

Morfologia –
Gli adulti della Cassida deflorata sono lunghi 8-9 mm, di colore verde chiaro.
Gli stadi larvali sono caratteristici per il colore giallastro, maculato di bruno nella parte dorsale, ma soprattutto per i tipici processi spinosi che ornano tutto il loro corpo.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Cassida del carciofo sverna da adulto in vari ricoveri vicini ai coltivi.
Giunti nel periodo primaverile, gli adulti si portano sui campi di carciofo o delle piante di cui si nutrono.
Le larve nascono dalle ovi-deposizioni primaverili degli adulti svernanti. Queste larve maturano nel periodo di maggio ed originano, in estate, i nuovi adulti che dopo un periodo di latenza estivo possono riprendere una certa attività trofica in autunno per poi svernare nel periodo invernale.
L’insetto compie pertanto una sola generazione all’anno.
Gli adulti di questo coleottero danneggiano la vegetazione bucherellandola. Le larve, accentuano il danno nutrendosi del mesofillo fogliare provocandovi la tipica scheletrizzazione in quanto rispettano l’epidermide e le nervature fogliari.

Ruolo Ecologico –
La Cassida del carciofo pur vivendo su diverse Asteracee possono creare particolari danni economici al Cardo e al Carciofo.
Infatti, come detto, adulti e larve compiono erosioni a carico del parenchima fogliare, rispettando l’epidermide opposta e le nervature. Le foglie fortemente attaccate disseccano con conseguenti ripercussioni negative sull’attività vegetativa e sull’accrescimento delle giovani piante.
Il controllo di questa Cassida viene effettuato al manifestarsi delle prime infestazioni da parte degli adulti svernanti o da parte delle larve durante il periodo primaverile. Per diminuire le infestazioni bisogna adottare alcune tecniche di agroecologia, come la diminuzione delle concimazioni azotate (favorendo quelle organiche), la consociazione con altre colture, una rotazione che non faccia ritornare troppo spesso carciofo e cardo nelle stesse aree e l’aumento generale della biodiversità aziendale e del comprensorio.
L’uso dei pesticidi si rivela, alla lunga, un boomerang di difficile risoluzione per l’alterazione generale delle biocenosi e degli equilibri tra vari insetti ed animali che si nutrono di questi insetti, come alcuni uccelli.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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