Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Galerucella luteola

Galerucella luteola

La Galerucella dell’olmo (Galerucella luteola Muller) è un piccolo coleottero appartenente alla famiglia dei Chrysomelidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Infraordine Cucujiformia, Superfamiglia Chrysomeloidea, Famiglia Chrysomelidae e quindi al Genere Galerucella ed alla Specie G. luteola.
Sono sinonimi i termini: Xanthogaleruca luteola (O.F. Müller, 1766), Galeruca calmariensis Fabricius, Galeruca xanthomelaena Schr. E Pyrrhalta luteola Müller..

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Galerucella luteola è un piccolo Coleottero defogliatore, sia allo stadio adulto che come larva, specifico dell’Olmo. Si tratta di un insetto alquanto comune nella parte occidentale della regione paleartica , dal Portogallo all’Asia centrale. Questa specie è originaria dell’Europa ed è stata accidentalmente introdotta nel Nord America e in Australia . la sua presenza è stata rilevata anche in Argentina.

Morfologia –
La Galerucella dell’olmo si riconosce per avere un corpo di forma stretta ed allungata, di colore giallo ocra tendente al verdiccio ricoperto di radi peli. Il capo è giallastro, con una macchia triangolare e le antenne sono nere. Le elitre hanno ai lati una larga fascia nera longitudinale. La Lunghezza del corpo va da 6 a 8 mm.
Le larve sono di colore verde od olivastro con sul dorso quattro fasce gialle longitudinali e numerose setole; a maturità le larve sono lunghe 9 mm.
Le uova sono ellittiche, di colore giallastro e vengono deposte in gruppi, nella pagina fogliare inferiore e più raramente nella superiore.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Galerucella luteola compie due – tre generazioni all’anno e trascorre l’inverno come adulto riparato, in genere, nel terreno ai piedi della pianta e nelle anfrattuosità della corteccia. Da questi ricoveri gli adulti fuoriescono nel periodo intorno alla prima metà di aprile e raggiungono le foglie, di cui si nutrono bucherellandole. Successivamente si accoppiano ed ovidepongono sulla pagina inferiore, operazione che si protrae per circa un mese e le uova sono sistemate in gruppi di 10-30 elementi. In breve tempo nascono le larve che giungono a maturità entro 15-20 giorni, che sono attive dalla metà di maggio fino a giugno, durante il quale si nutrono delle foglie, di cui lasciano intatte le nervature e l’epidermide superiore. L’impupamento avviene, in genere, nel terreno, sotto foglie o detriti, ma può aver luogo anche entro fori e screpolature della corteccia. Gli adulti cominciano a sfarfallare in giugno, con un picco verso la fine del mese e gli inizi di luglio e danno luogo ad una seconda generazione che si conclude a partire dall’ultima metà di agosto con la comparsa degli individui svernanti. Questi ultimi, dopo un periodo di attività trofica, si portano, a cominciare da circa la metà di settembre, negli ibernacoli.
In condizioni climatiche favorevoli si può avere una terza generazione che è attiva a fine estate.
L’attività di questo insetto determina dei danni dovuti sia agli adulti che mangiano il lembo a settori, ma in modo completo, lasciando la foglia più o meno bucherellata, sia alle larve che si nutrono delle foglie lasciando intatte le nervature e l’epidermide della pagina superiore.
La vegetazione colpita dissecca provocando deperimenti vegetativi gravi, specialmente se l’infestazione si ripete per più anni consecutivi, predisponendo la pianta ad attacchi di fitofagi secondari (Scolitidi) o di malattie come la Grafiosi.

Ruolo Ecologico –
La presenza della Galerucella dell’olmo determina una serie di danni legati ai vari stadi dell’insetto ed all’accavallamento delle generazioni. Il periodo di dannosità è particolarmente lungo, in seguito al sovrapporsi delle due generazioni dovuto al prolungato periodo di ovideposizione, danneggiando la pianta dalla prima metà di aprile fino a settembre quando gli adulti, che vanno ad ibernare, cessano di nutrirsi.
In presenza di questo insetto si può intervenire in ambiente urbano facendo ricorso alla distribuzione di Piretroidi quando il 25% delle foglie risultano danneggiate. Contro le larve giovani si può intervenire con Bacillus thuringiensis var. tenebrionis.
In ogni caso la lotta chimica contro la Galerucella luteola si effettua solo in caso di forti, attacchi, anche per evitare i ben più gravi danni indiretti conseguenti all’infestazione, come l’attacco degli Scolitidi o della Grafiosi.
I trattamenti sono rivolti alle larve; il successo dipende moltissimo dalla tempestività di esecuzione e dalla precocità dell’intervento e specialmente se effettuato sulle giovani larve.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *