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Glossario Ecologico

Margotta

Margotta

La margotta è una tecnica di moltiplicazione delle specie vegetali.
Si tratta di una tecnica di riproduzione agamica (asessuata) delle piante, che viene utilizzata in alternativa alla talea o alla propaggine, che consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre.
La tecnica di propagazione tramite margotta consiste nell’indurre l’emissione di radici da un punto qualunque del ramo senza ancor prima di essere distaccato dalla pianta madre.
Quando la porzione di ramo, indotta all’emissione delle radici, avrà radicato, sarà possibile separare la porzione con le nuove radici e farla crescere in modo autonomo.
La tecnica di propagazione per margotta può essere eseguita con alcune varianti e metodiche differenti vediamole:

Margotta aerea:
– questa tecnica consiste nell’avvolgere, con una tela contenente terra, un ramo. La parte di ramo a contatto con la terra sarà stimolato ad emettere radici avventizie, sia per effetto dell’umidità mantenuta nella terra dentro la tela sia per l’eventuale aggiunta di ormoni radicanti. Successivamente, quando le radici si saranno formate e sviluppate, il ramo viene tagliato al di sotto del legaccio inferiore; a questo punto sia la terra di radicazione che la tela di contenimento verranno asportate, senza danneggiare le giovani radici, e la porzione di ramo con le radici sarà pronta per essere trapiantata, formando una nuova piantina.

Margotta di ceppaia:
– Questa tecnica viene adottata per produrre portainnesti di fruttiferi; è la tecnica più efficiente dal punto di vista del rapporto tra la quantità di materiale prodotto e i costi di produzione (spazio e manodopera). Con questa procedura le piante madri vengono disposte a file (40–50 cm sulla fila) e dopo un anno, prima della ripresa vegetativa, vengono capitozzate all’altezza del colletto: questo sistema stimola l’emissione di numerosi germogli che, raggiunti i 15–20 cm di lunghezza, vengono ricoperti alla base con terra in modo da stimolare l’emissione di radici avventizie.

A fine stagione si ottengono così delle barbatelle pronte da espiantare. L’operazione si può ripetere più volte nel tempo: una margotta di ceppaia ben tenuta può durare anche 15-20 anni.

Margotta ad archetto:
– Ma margotta ad archetto, conosciuta anche come propaggine semplice, viene usata per piante ornamentali (es. gelsomino) e per alcuni fruttiferi. Si origina piegando un giovane ramo di una pianta fino ad interrarlo per poi rivolgerlo verso l’alto sorretto da un paletto. La parte sotterranea emette radici avventizie e quella aerea nuovi germogli formando una nuova piantina. A radicazione avvenuta il ramo di collegamento viene tagliato.
In generale, quindi, la tecnica per stimolare l’emissione di un nuovo apparato radicale, è quella di incidere con un coltello ben affilato e pulito la corteccia asportando un anello di altezza più o meno uguale al diametro del ramo; tolta la corteccia, si sparge sulla parte scortecciata ormone radicante e lo si circonda con terriccio, sfagno, torba, o miscele tipo torba e perlite o torba e pomice. Il tutto va ricoperto da materiale plastico scuro, preferibilmente nero, per la conservazione dell’umidità necessaria e per far sì che avvenga la formazione delle radici il terriccio va mantenuto costantemente umido (per esempio con l’ausilio di una siringa).
Quando la parte di ramo avrà emesso le radici sarà pronto, come detto, per iniziare l’attività biologica come nuova pianta.
Per quanto riguarda il periodo più idoneo per eseguire una margotta è quello tra maggio e giugno, periodo in cui le temperature sono sufficientemente miti e moderate che consentono una più idonea gestione e monitoraggio delle temperature ed umidità ottimali.
Bisogna comunque dire che la tecnica della margotta non è idonea per tutte le specie; alcune specie difficilmente radicano mentre altre si comportano in maniera ottimale.
Tra le piante che radicano rapidamente e in percentuali elevate ricordiamo il melograno, i ficus, l’olivo. Di contro, la maggior parte delle conifere, non radicano con questa tecnica se non in rari casi.




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