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La Bromelina

La Bromelina

La Bromelina è un enzima proteolitico isolato dall’ananas e con comportamento simile alla papaina. Il termine di Bromelina si riferisce comunque a due differenti enzimi proteolitici individuati nell’Ananas (Ananas comosus (L.) Merr.), da cui appunto deriva il nome.
È un enzima utilizzato in medicina negli edemi postraumatici, nelle flebiti, negli stati infiammatori in generale e inoltre per intenerire la carne e per produrre idrolizzati di proteina, oltre che nel trattamento di ulcere ed ustioni.
La Bromelina venne estratta per la prima volta dal frutto dell’ananas ma, successivamente, venne individuata una seconda forma (Bromelina del gambo), oggi largamente utilizzata in campo erboristico.
L’estrazione della Bromelina industriale viene fatta dal gambo per due motivi; sia perché è più concentrata rispetto al frutto, sia perché ovviamente l’utilizzo del frutto da parte dell’industria alimentare ne fa innalzare il costo.
Alla Bromelina sono attribuite proprietà proteolitiche, antinfiammatorie dei tessuti molli, analgesiche, antiedematose e fibrinolitiche.

Questo enzima proteolitico presenta inoltre attività mucolitica, immunomodulante e gastroprotettiva e sembra in grado di far rilassare la muscolatura liscia. La Bromelina, inoltre, essendo in grado di far drenare i liquidi, viene inserita in commercio in prodotti dimagranti.
Grazie alla sua attività proteolitica, la Bromelina viene utilizzata anche nell’industria alimentare allo scopo di intenerire le carni in scatola.
Altre attività naturali della Bromelina riguardano un’azione antitrombotica, un’attività ipotensiva e la capacità di solubilizzare le placche arterosclerotiche. È nota anche la sua capacità sinergica nelle terapie antibioticche ed antitumorali.
La Bromelina viene controindicata in pazienti con disfunzioni renali od epatiche, ed è inoltre necessario uno stretto controllo dei pazienti emofiliaci o comunque soggetti a disordini della coagulazione del sangue.
La Bromelina è termolabile per cui una cattiva conservazione può ridurre la sua attività farmacologica.




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