Un Mondo Ecosostenibile

Energia

Energia e Sviluppo Sostenibile

Tutta la natura, nella sua accezione più ampia, con tutte le componenti biotiche ed abiotiche è in effetti, in estrema sintesi, un insieme termodinamico, un insieme ove ogni parte, ogni monade, contribuisce ad utilizzare al meglio l’energia disponibile della materia, ad utilizzare la potenzialità della materia.

Questa complessità ed, a prima vista, incomprensibile variabilità, diversità, permette di sfruttare al massimo il “carburante materia”, innalzando al limite possibile il rendimento energetico della stessa.
Questo primo aspetto non può che portare ad una sola considerazione: in questo Grande Disegno, il Progettista si è preoccupato di non sprecare nulla del suo creato tangibile; si è preoccupato di non sottoutilizzare alcun elettrone di esso; “Dio non gioca a dadi col mondo” (A. Einstein).
Per meglio comprendere queste affermazioni possiamo fare degli esempi, che prendono lo spunto da semplici concetti termodinamici, propri della natura, del mondo:
1. Possiamo paragonare l’ambiente come costituito da un insieme di celle elementari (monadi), ognuna delle quali possiede un suo definibile livello energetico in continua evoluzione ed in continuo contatto (interscambio) con altre celle.
2. Ogni monade è a sua volta composta da una serie di componenti (organismi, risorse energetiche, ecc.) che svolgono al suo interno il compito di innalzare complessivamente il rendimento energetico della stessa.
3. Ogni monade è quindi un sistema (insieme) in grado di ricavare il massimo energetico della materia complessiva di cui è composta.
4. In natura lo sviluppo di energia procede quindi con i massimi rendimenti e basse quantità di entropia, cioè di energia di scarto.

Attraverso l’uso della terminologia moderna, possiamo dire che in natura tutto procede col “metodo” dell’energia pulita, dove il concetto di pulito è riferibile ovviamente al rendimento massimo ottenibile, e alla conseguente bassa produzione di sottoprodotti delle reazioni, di scorie.
Appare evidente allora che la produzione di energia è ottenibile o con il metodo “pulito”, messo a punto dai sistemi naturali o con metodi alternativi, che saranno tanto più “sporchi” quanto più si allontaneranno da questi.
Diviene allora abbastanza agevole comprendere come ogni forma di “inquinamento” non sia altro che una imperfetta gestione della materia; una “cattiva” conoscenza della potenzialità della stessa che, per poter meglio rendere, deve essere organizzata come negli insiemi della natura; deve essere sapientemente differenziata ed organizzata.
Possiamo in definitiva scrivere la seguente relazione: dove S è l’entropia prodotta in un ciclo diverso da quello naturale ed s è quella derivante dai sistemi naturali.
Evidentemente S tenderà ad essere sempre maggiore, o al limite, uguale ad s, e l’equazione seguente rappresenterà la capacità di “inquinamento” di un sistema termodinamico, differente da quelli ecosistemici e naturali.

S – s = o > di 0

Chiamiamo questa funzione, per semplicità I.
Questa funzione che definiamo inquinamento rappresenta pertanto il cattivo, o se vogliamo, imperfetto, non ottimale, utilizzo della potenzialità energetica della materia. L’inquinamento rappresenta, pertanto, una funzione delle maggiori entropie prodotte dai sistemi “lontani” da quelli messi a punto dalla natura e derivati quindi dalla sua logica organizzativa.
Abbiamo dato una definizione, se ciò è consentito, oltre che tecnica, metafisica dell’inquinamento. Tanto più l’uomo cercherà di comprendere e quindi imitare la logica della natura tanto più si armonizzerà con la tendenza evolutiva dell’universo, col suo procedere inesorabile.
Tanto più l’uomo comprenderà questo disegno, tanto più sarà vicino, non solo da un punto di vista filosofico, ma anche pratico, al desiderio di Colui che ha creato il mondo. Siamo pertanto arrivati a definire, razionalmente (scusandomi per l’estrema sintesi) i concetti di energia pulita o buona, energia sporca o cattiva; il concetto di inquinamento, come prodotto della cattiva conoscenza ed uso dell’uomo delle cose del Creato.
L’inquinamento fisico come realtà tangibile dell’inquinamento metafisico. La coscienza sporca.

Guido Bissanti