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Everest

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Il monte Everest è la vetta più alta del continente asiatico e della Terra. Ha una elevazione di 8848,86 m s.l.m. ed è situato nella catena dell’Himalaya assieme ad altri ottomila, al confine fra Cina e Nepal, rientrando dunque nelle cosiddette Sette Vette del Pianeta.
La montagna per antonomasia assume differenti nomi anche in funzione di molte tradizioni e vicende storiche.
Il monte è chiamato Chomolungma (madre dell’universo) in tibetano e Zhumulangma (珠穆朗瑪峰 pinyin: Zhūmùlǎngmǎ Fēng) in cinese. Il nome nepalese Sagaramāthā (सगरमाथा, in Sanscrito “dio del cielo”), che ricade nell’omonimo Parco nazionale di Sagaramāthā, fu ideato dallo storico nepalese Baburam Acharya e adottato ufficialmente dal governo del Nepal all’inizio negli anni sessanta.
Nel 1852 venne poi chiamato “Cima XV”. Il nome comunemente usato oggi fu introdotto nel 1865 dall’inglese Andrew Waugh, topografo generale dell’India, in onore del suo predecessore Sir George Everest, che al servizio della corona britannica lavorò per molti anni come responsabile dei geografi britannici in India.
Dal punto di vista morfologico l’Everest ha la forma di una piramide, con tre pareti (nord, est e sud-ovest) e tre creste (nord-est, sud-est e ovest). La linea di confine tra Cina e Nepal passa lungo le creste ovest e sud-est, quindi solo la parete sud-ovest è nepalese.
Le tre pareti sono:
– parete nord (cinese): si affaccia sul ghiacciaio Rongbuk;
– parete est (cinese): si affaccia sul ghiacciaio Kangshung;
– parete sud-ovest (nepalese): si affaccia sul ghiacciaio Khumbu.
Le tre creste sono invece:
– cresta nord-est: divide le pareti nord ed est e inizia dal passo di Rapiu La (6 548 m). A metà cresta si diparte la cresta nord che procede verso settentrione fino al Colle Nord (7 066 m) che la congiunge al Changtse (7 543 m). La cresta nord divide così il ghiacciaio Rongbuk in una parte orientale e in una occidentale;
– cresta sud-est: divide le pareti sud-ovest ed est e inizia dal Colle Sud (7 906 m) che congiunge l’Everest con il Lhotse (8 516 m);
– cresta ovest: divide le pareti nord e sud-ovest e inizia dal passo di Lho La (6 026 m) che congiunge l’Everest con il Khumbutse (6 636 m).
Come accennato il monte Everest ricade integralmente nel Parco nazionale di Sagarmatha che è il parco nazionale più alto del mondo, situato sopra i 3.000 m. Questo parco comprende tre vette più alte di 8.000 m, compreso il Monte Everest. Pertanto, la maggior parte dell’area del parco è molto aspra e ripida, con il suo terreno tagliato da profondi fiumi e ghiacciai. A differenza di altri parchi di pianura, questo parco può essere suddiviso in quattro zone climatiche a causa dell’aumento dell’altitudine.

Flora –
Nell’Everest, con l’andare dell’altitudine le formazioni vegetazionali si fanno sempre più rade fino a scomparire completamente ma a quote inferiori si trovano differenti formazioni vegetazionali per via della notevole differenza di quota.
Le zone climatiche comprendono una zona inferiore boscosa, una zona di macchia alpina, la zona alpina superiore che include il limite superiore di crescita della vegetazione e la zona artica dove nessuna pianta può crescere. I tipi di piante e animali che si trovano nel parco dipendono dall’altitudine.
Nella zona boschiva inferiore crescono betulle, ginepri, pini azzurri, abeti, bambù e rododendri. Al di sopra di questa zona tutta la vegetazione risulta essere nana o arbusti. Con l’aumentare dell’altitudine, la vita delle piante è limitata a licheni e muschi. Le piante cessano di crescere a circa 5.750 m e questa è la linea di neve permanente in Himalaya.
Il Sagarmatha National Park è uno dei posti più belli della terra, soprattutto in estate. Dopo le prime piogge monsoniche di giugno, diversi tipi di piante crescono rapidamente.

Fauna –
Sui versanti del monte Everest, a quote più basse, i pendii diventano verdi e diverse varietà di fiori iniziano a sbocciare e le farfalle di una miriade di specie appaiono in diversi colori.
A causa della presenza di insetti nell’ambiente, nel parco si possono vedere anche molti tipi di uccelli. 118 specie di uccelli e 26 specie di farfalle hanno fatto di questo parco la loro casa.
Alcuni degli animali in via di estinzione che si trovano in questo parco sono cervo muschiato, yak selvatico, panda rosso, leopardo delle nevi e orso nero himalayano. Inoltre, nel parco si trovano molti altri animali come thar himalayani, cervi, scimmie langur, lepri, volpi di montagna, martore e lupi himalayani. Tuttavia, il loro numero non è molto elevato e molti visitatori potrebbero non essere in grado di vederli.
Con l’aumentare dell’altitudine l’ossigeno si assottiglia e gli animali, pertanto, che si trovano qui sono adattati a vivere con meno ossigeno e con una temperatura fredda. Hanno strati spessi per trattenere il calore corporeo. Alcuni di loro hanno arti accorciati per prevenire la perdita di calore corporeo. Gli orsi himalayani vanno in letargo nelle grotte durante l’inverno quando non c’è cibo disponibile.

Guido Bissanti




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