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Quando si pota il Fico

Quando si pota il Fico

Il fico comune (Ficus carica L., 1753) è un albero da frutto della famiglia delle Moraceae originario dell’Asia occidentale, introdotto da tempo immemorabile nell’area mediterranea. In Italia è presente sia in forma specializzata che consociata, soprattutto in Puglia, Campania e Calabria.
Questa specie è presente in due forme botaniche che, in maniera semplificata, possiamo definire come piante maschio e piante femmina, dato che la prima (maschio o caprifico) costituisce l’individuo che produce il polline con frutti non commestibili, mentre la seconda o fico vero (femmina) produce frutti commestibili e semi contenuti nei frutti.
Il fico domestico presenta solo fiori femminili longistili e produce due tipi di frutti:
– fioroni o fichi primaticci: si formano in autunno, maturano nella tarda primavera dell’anno successivo e presentano fiori femminili sterili;
– fichi veri: si formano in primavera, maturano a fine estate dello stesso anno e portano fiori femminili fertili o sterili a seconda della varietà.
In questa pianta la formazione dei frutti può avvenire sia per partenocarpia che mediante fecondazione; in quest’ultimo caso la fecondazione, chiamata “caprificazione”, è assicurata da un piccolo imenottero di circa due millimetri (Blastophaga psenes Linnaeus, 1758).
Nel caprifico, troviamo sia fiori maschili che femminili e, a seconda del periodo, si possono formare:
– mamme (prodotti nel periodo invernale con solo fiori femminili abortiti;
– profichi (prodotti in primavera con fiori femminili abortiti e fiori maschili in prossimità dell’ostiolo);
– mammoni (presentano all’interno fiori femminili sterili e fertili oltre a quelli maschili).
Gli acheni, cioè i veri frutti, sono riuniti in un siconio carnoso. Il comune frutto edule è il siconio delle sole cultivar femminili. La forma è variabile, da sferico appiattita a piriforme-allungata. Il colore della buccia è bianco-verdastro e nero.

Epoca di potatura –
La potatura delle piante di fico deve tenere conto di questa complessità e della fisiologia della specie.
Il periodo è inoltre subordinato al tipo di intervento che dobbiamo effettuare. In generale il periodo migliore è la fine dell’inverno, dopo le ultime gelate, ma vi sono anche altri periodo dell’anno durante i quali è possibile eseguire degli interventi di potatura. È il caso, ad esempio, del periodo a cavallo tra i mesi di settembre e ottobre, che è ideale per eliminare i polloni con l’intento di realizzare delle talee. Le talee, infatti, sono una soluzione perfetta per una rapida propagazione del fico. Nel periodo estivo, invece, si può eseguire la “scacchiatura”, che consiste nell’asportare i germogli superflui che impediscono la crescita ad altri germogli.
Ricordiamo che il fico domestico si propaga sia per talea (utilizzando rami di 2-3 anni), sia tramite pollone radicato. Può essere innestato qualora si voglia cambiare varietà (innesto a gemma o a corona).
Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Cultivar –
Per quanto riguarda le cultivar del caprifico sono qualche decina, mentre quelle del fico domestico sono nell’ordine delle centinaia. Vista la natura sia familiare che di coltivazione del fico molte di queste sono antichissime, coltivate localmente, e spesso poco note ed, inoltre, la classificazione è più complessa in quanto sono molto comuni i casi di sinonimie ed omonimie.
In generale, comunque, le cultivar si classificano secondo:
– numero di fruttificazioni annue: unifere (hanno una sola produzione principale, di “forniti”); bifere (hanno una produzione precoce di “fioroni”, oltre alla principale); trifere, molto poco diffuse (hanno una produzione precoce, quella principale ed una tardiva);
– suscettibilità alla caprificazione: unifere caprificabili (produzione di forniti mediante caprificazione); unifere e bifere non caprificabili (produzione di fioroni e forniti in assenza di caprificazione); bifere intermedie (caprificabili per i forniti e fioroni per via partenocarpica);
– epoca di maturazione: non variabile per i fioroni (metà giugno-luglio); per i forniti (fichi veri) si distinguono cultivar precoci (maturazione entro agosto) e tardive ( maturazione da settembre in poi);
– colore della buccia: fichi bianchi (colore da verde a giallo-verdastro); fichi neri o violetti (con buccia da marrone a rosso violetto o viola-nerastro);
– destinazione della produzione: per il consumo fresco (tutte le cultivar); per l’essiccazione (cultivar caratterizzate da maturazione precoce, con produzione di forniti bianchi, buccia integra, resistente ed elastica, polpa densa e zuccherina).
Inoltre le cultivar hanno spesso una diffusione territoriali, con differenze marcate passando da Paese a Paese:
– In Italia le più rappresentative sono: diversi tipi di fico precoce (Columbri), Brogiotti (sia bianchi che neri), la diffusissima Dottato, oltre a Troiano, Fico Bianco del Cilento, Gentile, ecc. Particolarmente vocati all’essiccazione sono Dottato, Fico Bianco del Cilento, Farà e Taurisano;
– in Francia vengono coltivate soprattutto Blanquette, Bourjassotte (bianco o nero), Dauphine, Col de Dame, ecc.
– in Grecia, altra nazione dove questa pianta è diffusa, la varietà più presente è la Smirne, molto adatta all’essicazione;
– in Portogallo tra gli altri citiamo: Lampeira, Lampa Preta, Pingo de mel Princesa;
– in Spagna sono diffusi vari tipi di Blanca, Negra, Coll de Dama, Napolitana. Quest’ultima, insieme a Pajajero e Martinenca, è adatta all’essiccazione.




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