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Come propagare il Noce

Come propagare il Noce

Il noce o noce bianco o anche noce reale (Juglans regia L., 1753) è una specie arborea della famiglia delle Juglandaceae.
Il noce può essere propagato sia per seme che per innesto, così come tutte le specie a frutto secco.
La propagazione per seme è più adatta per dare pianta da ottimo legname; la propagazione tramite innesto per piante per la produzione di frutti abbondanti e migliori.
Se si vogliono ottenere piantine, tramite seme, bisogna usare noci stratificate nel periodo invernale e piantate in febbraio in solchi profondi 15-30 cm e distanti fra loro 70 cm in un vivaio.
La procedura prevede che le noci siano disposte nel solco con la punta in basso, coprendole con più o meno terreno secondo la tenacità del terreno: minor strato di terreno con terreni più argillosi, maggiore con terreni sabbiosi e leggeri.
Si consiglia di mettere, sotto ciascuna noce, un piccolo rottame di stoviglia, o di tegola, in modo da impedire al fittone, che si formerà, di approfondirsi direttamente nel terreno; in questo modo si agevolerà la ramificazione delle al colletto: questa precauzione serve a conservar meglio le radici della pianta quando dal vivaio vien trasportata nel campo.
Per quanto riguarda le cure dei primi anni, dopo il periodo invernale, del terzo anno, e ad egual distanza fra pianta e pianta, si fa un taglio nel terreno tramite una vanga, allo scopo di far ramificare maggiormente le radici più prossime al colletto; questo al fine di avere pianticelle di più sicura riuscita. Nel quinto e sesto anno la pianta continua la crescita e formazione del tronco; quando avrà raggiunto un altezza di 3 a 4 metri, ed una circonferenza di circa 15 cm, si possono piantare nel campo. Se invece si vogliono seminare le piante nello stesso posto che avranno da adulte, bisogna predisporre, nel periodo autunnale, una buca di un metro quadrato, in essa vi si porrà buona terra mista a calce, cenere e concime organico, ed alla profondità di 60 cm vi si pianterà una o due noci colla punta in basso, coperte della propria corteccia verde, e senza sottoporre al disotto di esse nulla; questo perché, in questo caso il fittone che si forma non viene rotto durante la fase di trasporto e trapianto.

Dopo il primo anno, se si sono seminate due noci, si leva quella meno vigorosa, nel caso che ambedue le noci abbiano germogliato.
Per quanto riguarda l’innesto, il noce può innestarsi ad occhio, ma riesce meglio con l’innesto a cannello, fatto al piede delle giovani piante di due anni, od anche in testa quando il tronco ha raggiunto una circonferenza di 10 cm. In quest’ultimo caso le piante possono trasportarsi anche l’anno seguente l’innesto.
Le piante che sono invece adulte possono innestarsi sui giovani rami che casualmente sono presenti sul tronco od al principio delle diramazioni, oppure procurando lo sviluppo di questi rami col taglio di alcune di esse.
Le ferite formate col taglio vanno ricoperte con mastice o con argilla e sterco vaccino.
Si ricorda, inoltre che, due o tre anni dopo l’impianto in pieno campo il noce non esige quasi più alcuna cura, in quanto soffre molto il taglio, ed una volta formato, l’albero ama disporsi secondo le sue esigenze.
In ogni caso, anche se il noce non ama le potature ha bisogno, ogni anno di essere pilito dalle parti secche, dai rami danneggiati o rotti, ed anche da quelli che crescono troppo vicino a terra, avvertendo che questi non vanno tagliati alla loro inserzione col tronco, ma lasciandone una piccola porzione.
Per quanto riguarda le varietà di interesse generale, le più conosciute sono:
– Sorrento: è la varietà più diffusa in Italia, di vigore elevato, portamento assurgente, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti medi, di forma ovale, di buona qualità; la maturazione è medio-tardiva (fine settembre al Sud);
– Franquette: di vigore elevato, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti grossi, di forma ovale, di ottima qualità; è consigliabile al Centro-Nord e al Sud nelle zone più fredde per il suo fabbisogno di freddo;
– Hartley: di vigore medio, ad una sola destinazione (da frutto), produce frutti grossi, di forma subovale, di buona qualità, è adatta bene sia al Nord che al Sud.
– Altre interessanti sono: Malizia, selezione di Sorrento, Feltrina, Bleggiana, Cerreto e Midland.
Tra i portainnesti si ricordano: franchi di varietà locali ed il selvatico; poco usato il J.Nigra, talvolta con fenomeni di disaffinità dopo una trentina d’anni, sensibile al virus CLRV, che induce rottura nel punto d’innesto; infine il Paradox, ibrido di prima generazione di J.hindsii x J.regia.
Si ricorda che tutti i portainnesti da seme hanno il problema della difformità.




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