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Athamanta cretensis

Athamanta cretensis

L’Atamanta comune (Athamanta cretensis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Apiales, Famiglia Apiaceae e quindi al Genere Athamanta ed alla Specie A. cretesi.
Sono sinonimi i termini:
– Athamanta vestina A. Kern.;
– Athamanta cretensis var. vestina (A. Kern.) Bég.;
– Libanotis hirsuta Lam..

Etimologia –
Il termine Athamanta è stato attribuito in onore del personaggio mitologico greco Ἀθάμας Athámas Atamante, figlio di Eolo e re di Tebe o, secondo Paul Fournier, delle pendici del monte Athamas in Tessaglia.
L’epiteto specifico cretesi proviene dall’antico greco Κρήτη Krētē Creta: dell’isola di Creta, cretese.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Atamanta comune è una pianta originaria del su Europa (catene dell’Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia) ed, in Italia, è presente lungo tutto l’arco alpino e sull’Appennino Pavese, ove è molto rara. La distribuzione regionale si estende a tutte le aree montuose del Friuli con substrati calcarei.
Il suo habitat è quello dei pascoli sassosi su substrati calcarei o dolomitici, rupi, ghiaioni, dalla fascia montana superiore a quella alpina, con optimum nella fascia subalpina fino ad altezze di 2300 m.

Descrizione –
L’ Athamanta cretensis è una pianta erbacea peloso-irsuta con residui fogliari basali, di colore grigiastro-vellutata, con fusto eretto-ascendente alto 10-40 cm, semplice o con 1-3 rami, villoso per peli, spesso arricciati, lunghi fino a 1 mm.
Le foglie sono di colore grigio-verde, le radicali 3-4 pennatosette a contorno triangolare, divise in lacinie da poco a densamente villoso-irsute, con picciolo di 1-2 cm; le cauline poche, simili e rapidamente ridotte; segmenti ultimi lar. 1 x 3-6(7) mm.
Le ombrelle sono a 5-15 raggi ± uguali pelosi con (1)2-3(-5) brattee, talvolta caduche con una persistente di aspetto fogliaceo; ombrellette con 4-8 bratteole lineari-lanceolate a margine scarioso, portanti fiori pelosi esternamente; petali bianchi di 1-1,5 mm.
L’antesi è tra giugno ed agosto.
I frutti sono dei diacheni oblungo-ovoidei di 5-7 mm, bruscamente attenuati in alto, densamente irsuto-pubescenti per peli sericei bianchi, a coste filiformi; 2 canali resiniferi (vitte) commessurali per vallecola.

Coltivazione –
L’Atamanta comune è per lo più una specie spontanea tipica dei luoghi ghiaiosi o rupestri dove cresce prevalentemente su suoli calcarei.

Usi e Tradizioni –
L’Atamanta comune è una pianta che, per lo più un tempo veniva utilizzata per fini alimentari o farmaceutici.
Questa pianta vanta infatti proprietà farmaceutiche, con particolare riferimento a quelle diuretiche.
Di questa pianta si utilizzano i fiori, le foglie e, comunque, tutte le pari apicali della pianta, mentre in cucina pare si possa utilizzare anche la radice.

Modalità di Preparazione –
Secondo alcune abitudini popolari si usano in cucina sia la radice che le giovani foglie, anche se le notizie in tal senso sono alquanto sporadiche. Pare, comunque, che siano commestibili.
Con i frutti della pianta si prepara un gradevole liquore.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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