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Fieno greco

Fieno greco

Il Fieno greco (Trigonella foenum-graecum L.) è una pianta della famiglia delle Fabaceae i cui semi vengono utilizzati in cucina come spezie.

Origini e Storia –
Il Fieno greco viene chiamato anche col termine di Trigonella per via della forma triangolare dei semi, mentre l’epiteto specifico “fieno greco” si riferisce all’uso che si faceva nell’antichità, per l’alimentazione del bestiame.
È una pianta conosciuta sin dall’antichità tanto che se ne trova traccia nella Persia e nell’antico Egitto. A nord delle Alpi fu ambientata nei giardini dei monasteri dai monaci benedettini. Citata nel Capitulare de villis di Carlo Magno (del 795 circa).
Questa pianta fu importata dalla Grecia a Roma, dopo che lo stesso Catone, che pure era tanto avverso a ogni importazione di prodotti stranieri, ne aveva raccomandata la semina, per i manifesti pregi dell’erba, quale fieno ingrassante per il bestiame.
Gli Arabi la tenevano in grande pregio e ne consigliavano l’uso a chi voleva avere capelli folti e i polmoni resistenti.
Nel Medioevo si mangiava cotta con fichi, datteri e molto miele per guarire le tossi e gli affanni del respiro.
Era un tempo molto apprezzato in Tunisia dalle giovani donne che, con i semi macinati, zucchero e olio, facevano focacce e le mangiavano nei giorni precedenti le nozze per poter così presentarsi allo sposo più grassocce e con un seno più turgido.
La tradizione popolare italiana lo consiglia per aumentare la produzione di latte nelle puerpere e questa sua azione galattogena è riconosciuta anche in U.S.A. e nei paesi del Terzo Mondo.
In altre parti del mondo il fieno greco viene tuttora utilizzato come alimento: in India, per esempio esso viene inserito nelle spezie fondamentali per la realizzazione del curry e inoltre si consumano anche i germogli e le foglie, sia fresche che essiccate. In America centrale, dai semi della trigonella, si ricava un olio particolarmente adatto per i prodotti da forno e per i gelati. Nei paesi arabi, invece, la tradizione vuole che i semi del fieno greco vengano inseriti nelle diete delle ragazze in vista del matrimonio per renderle più desiderabili per il futuro marito. A questo proposito si potrebbe ricordare che, in alcune popolazioni, la trigonella vanta vere e proprie virtù afrodisiache.

Descrizione –
Il Fieno greco è una pianta che può raggiungere i 60 centimetri di altezza, e le sue foglie formano delle composizioni simili a quelle del trifoglio. I suoi frutti sono dei baccelli, di circa 8 cm, contenenti circa venti semi giallo-bruno e triangolari.
La droga in questione si ricava dai frutti della pianta, i quali vengono essiccati, mondati e battuti, al fine di ottenere l’estratto di semi di fieno greco.

Principi attivi –
Il fieno greco deve il suo largo impiego e diffusione nella storia per via delle sue particolari caratteristiche.
I semi di fieno greco contengono saponine steroidee (diosgenina, yamogenina), fitoestrogeni (vitexina, quercetina, luteolina), alcaloidi (trigonellina, genzianina), vitamine (PP, A, B1 e C), lisina, triptofano, sali minerali (ferro, fosforo) e cumarine. Per il contenuto di fosforo, in particolare, il fieno greco è considerato un integratore naturale.
Inoltre il fieno greco è una buona fonte di sali minerali, che oltre al ferro, contiene manganese, magnesio ed il rame, accompagnati da buone dosi di oli vegetali e proteine.

Proprietà ed Usi –
Pur coltivandolo come alimento per gli animali, l’uomo nel corso del tempo ha imparato a riconoscere le proprietà benefiche del fieno greco.
I semi di questa pianta vengono comunemente e largamente utilizzati in cucina ed hanno un odore caratteristico e per taluni di difficile apprezzabilità. L’odore del fieno greco è infatti del tutto particolare e può risultare sia gradevole che del tutto ripugnante. Proprio per l’intensità della sua fragranza, la coltivazione di questa pianta avviene in primo luogo per l’industria profumiera.
Studi clinici dimostrano la validità dell’uso di questa pianta per la lotta al diabete: il decotto dei semi induce un abbassamento molto rapido del tasso di zuccheri nel sangue.
È riconosciuto il ruolo dei semi come epatoprotettori, in particolare nell’intossicazione da etanolo e nella steatosi epatica associata all’obesità.
È considerato un ottimo ricostituente, in quanto ricco di saponine, che hanno l’effetto di stimolare l’appetito. Come visto è ricco di ferro, quindi è indicato per combattere le anemie, considerando che incrementa la produzione di globuli rossi svolta dal midollo osseo.
Il fieno greco, ha proprietà espettoranti ed emollienti, e viene utilizzato anche per via delle sue virtù antisettiche, mucolitiche ed antinfiammatorie: i suoi usi sono molteplici.
Il fieno greco è poi un alleato della salute della nostra pelle: in caso di acne, brufoli o arrossamenti, può aiutare a riequilibrare le nostre ghiandole linfatiche.
Il fieno greco è una pianta che oltre ad essere nota per le sue proprietà ricostituenti, è utile anche come ipocolesterolemizzante.
Nel dettaglio i fitoestrogeni contenuti nei semi di fieno greco stimolano la crescita del seno e la produzione di latte, che però assume il caratteristico odore della pianta, dovuto all’olio essenziale, dall’aroma solitamente sgradito al lattante.
All’azione sul sistema ormonale va imputato anche l’aumento dell’emopoiesi, ossia della produzione di cellule del sangue, utile contro l’anemia.
Le saponine svolgono invece l’azione ipocolesterolemizzante, grazie alla capacità di questi principi attivi di legarsi col colesterolo ematico e ridurre così il suo assorbimento intestinale.
Le mucillagini hanno proprietà antinfiammatorie e perciò sono indicate in presenza di irritazioni a carico delle mucose del sistema gastroenterico e di quello respiratorio.
Questi principi attivi sono in grado di decongestionare i tessuti di bronchi e polmoni in caso di tosse e di sfiammare la mucose dell’intestino in presenza di colite o stitichezza, data la capacità di aumentare il loro volume a contatto con i liquidi, conferendo alla pianta anche un’azione lassativa di tipo meccanico.
Le fibre idrofile ostacolano l’attività degli enzimi glucidoattivi (amilasi) diminuendo così la disponibilità di glucosio.
La presenza di nutrienti come aminoacidi, vitamine, lipidi e minerali, in questa pianta è utile in caso di deperimento, magrezza, convalescenze e astenia, per l’azione tonico-ricostituente, in quanto influisce beneficamente sul metabolismo, determinando un miglioramento dello stato generale e un risveglio dell’appetito.
Queste sostanze lo rendono un efficace rimedio per far riacquistare il peso perduto dopo periodi di malattia o alimentazione squilibrata, grazie anche all’elevato contenuto calorico.
Inoltre le sostanze steroidee anabolizzanti favoriscono la sintesi proteica e la formazione del tessuto muscolare.
Per quanto riguarda altri impieghi, questa pianta viene ancora utilizzata come foraggio in India; è utilizzata anche come infuso e come aroma nei liquidi organici per sigarette elettroniche.
Infine le possibili controindicazioni all’uso.
Questa pianta officinale è sconsigliata nei diabetici per i suoi effetti ipoglicemizzanti. Se ne sconsiglia l’assunzione in contemporanea con altri farmaci, in quanto il fieno greco potrebbe diminuire l’assorbimento. Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza, durante l’allattamento, e in caso di fibrillazione atriale, assunzione di diuretici o lassativi.

Preparazioni –
Il Fieno greco si può trovare come polvere, estratto secco, preparato per infuso, al quale sono spesso aggiunti altri estratti (come quello di liquirizia) per correggerne il sapore.
Si consiglia però di acquistarlo sotto forma di semi interi e non macinati nei banchi di alimenti etnici nei mercati oppure nei negozi ben forniti.
Le parti del fieno greco che possono essere consumate in cucina sono i semi, le foglie fresche o essiccate e i germogli teneri.
Bisogna tener a mente che i semi di fieno greco vanno cotti e sbriciolati, ma mai macinati prima dell’uso.
La gastronomia internazionale offre diversi modi per usare l’erba officinale e beneficiare di tutte le sue incredibili proprietà.
In india le foglie essiccate con uno spiccato gusto amaro vengono usate per preparare il curry e altre spezie (Panch phoron) e i germogli vengono usati per arricchire le insalate; in Turchia viene usato per produrre una pasta chiamata Cemen; nella cucina persiana le foglie sono l’ingrediente segreto di ghormeh sabzi ed eshkeneh (stufati a base di erbe); nella cucina egiziana i semi vengono aggiunti nell’impasto di una pita-focaccia a base di semi di fieno greco e mais e nella cucina africana diviene parte di una spezia chiamata berberè e ideale per spezzatini di carne.
Esistono anche tradizioni culinarie che sbollentano le foglie di fieno greco e le usano come verdura e tostano i semi per dar vita a un surrogato del caffè.
Generalmente questo particolare ingrediente trova il suo abbinamento ideale con le carni di manzo o di agnello, meglio ancora se aggiunto all’inizio della cottura e soffritto insieme all’aglio o alla cipolla.
Può essere abbinato anche alle verdure come i funghi per preparare primi piatti o risotti oppure piatti a base di altri legumi.
Con il fieno greco si possono preparare anche degli infusi.
In questo caso va posto un cucchiaino in 300 ml di acqua bollente o 1,5 grammi di polvere lasciati macerare per tre ore nell’equivalente di tre tazze di acqua, da assumere in due-tre volte nell’arco della giornata.

Guido Bissanti

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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