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2020 – Trattori Agricoli Elettrici in arrivo

2020 – Trattori Agricoli Elettrici in arrivo

Il mondo dell’agricoltura, pur con tutte le sue crisi (culturali e strutturali) è sicuramente il settore che riceverà nei prossimi anni i più grandi impulsi di idee e di innovazioni.
Così l’obiettivo di realizzare attività agricole addirittura ad emissioni positive sarà la sfida su cui si giocherà non solo il comprato agronomico ma anche quello tecnologico abbinato ad esso.
Così sviluppare sistemi sostenibili non inquinanti è la sfida che il settore agricolo deve affrontare per rendere le aziende sempre più virtuose attraverso l’adozione di strumenti green in grado di portare avanti la produzione senza danneggiare l’ecosistema.
Ecco perché da alcuni anni si parla (e si ricerca in campo scientifico) del ruolo fondamentale dei trattori (e dei macchinari) a trazione elettrica.
Questo tipo di macchinari sta segnando un’alternativa ai tradizionali mezzi da lavoro e rivoluzionerà il comparto agricolo, facendolo arrivare ad una totale autonomia energetica nel rispetto dell’ambiente.
La tecnologia è abbastanza semplice nei suoi principi. I veicoli semoventi messi a punto sono forniti di un motore elettrico che sfrutta l’energia accumulata in una o più batterie ricaricabili. Inoltre, durante la frenata il motore del trattore elettrico produce energia trasformandosi in una dinamo e la invia alle batterie che trainano il mezzo: in questo modo non si spreca energia, anzi si crea un circolo attraverso il quale il calore dei freni va ad alimentare il motore. Si ottengono così minori consumi e maggiore autonomia.
Rispetto ai motori a combustione interna che vengono normalmente usati oggi in agricoltura, i motori a batteria hanno un’efficienza energetica notevolmente più elevata. Si passa così dal motore elettrico con un’efficienza del 90% – grazie anche alla riduzione degli attriti interni – al motore diesel che arriva ad un’efficienza del 40% ed al motore a benzina ch scende ad una efficienza addirittura, del 25/28%. I numeri sono inequivocabili.
Dato che questo mondo è in continua evoluzione, si stanno studiando anche dei veicoli in grado di affiancare un impianto fotovoltaico a quello elettrico in modo da consentirne la ricarica anche quando il mezzo è in funzione.
Evidentemente la strada da fare è tanta. Intanto vediamo, ad oggi, quali sono i vantaggi e gli svantaggi del trattore elettrico.
Già da quanto descritto, i vantaggi dell’utilizzo di un trattore elettrico sono palesi. Tra tutti spicca la possibilità di ridurre i consumi energetici in un’ottica di risparmio e salvaguardia dell’ambiente che, a causa delle emissioni prodotte dai vecchi sistemi di produzione, è notevolmente compromesso. Seguendo questa linea, il motore a trazione elettrica permette di:

  • abbassare l’inquinamento acustico;
  • mantenere una buona qualità dell’aria, grazie al fatto che questi mezzi non emettono fumi. Questo punto è importante perché si possono utilizzare i trattori elettrici anche in presenza di serre in un’ottica di cooperazione tra aziende;
  • diminuire il peso dei veicoli;
  • associare questa tecnologia a sistemi fotovoltaici, mini wind e sistemi di cogenerazione.

Per quanto riguarda gli svantaggi, questi sono da ascrivere ad un costo ancora elevato e una minore autonomia rispetto ai veicoli agricoli tradizionali sono, per cui finché non verranno risolti tali questioni  ciò potrebbe giocare a sfavore e potrebbe spingere l’imprenditore agricolo a non adottare i mezzi elettrici per il lavoro nei campi.
Alcuni ricercatori stanno intanto studiando dei “kit” di conversione, per risolvere il problema dell’alto costo dei trattori elettrici.
Ciò porterebbe non tanto  alla realizzazione di veicoli nuovi, ma ad una conversione sostanziale dei mezzi già posseduti dai contadini. In questo modo, oltre ai costi, sarà possibile ridurre anche il tempo di ripresa del lavoro. Questo concetto di riutilizzo è molto caro alla filosofia sostenibile: il mezzo da lavoro ha una seconda possibilità di vita, una possibilità green che potrebbe fungere anche da esempio per una mobilità urbana con una forte propensione all’ecologia.
Ciò porterà quasi sicuramente ad attività, servizi ed officine che si svilupperanno in questo settore ed a nuove “professioni”.
La data quindi del 2020 non è molto lontana ma i progressi che si stanno facendo nella ricerca ed in alcune aziende pilota fanno ben sperare in questo primo traguardo.
Insomma ripensare l’economia in chiave sostenibile rappresenta sicuramente la strada da seguire se vogliamo dare al nostro paese una possibilità di crescita in più.
Per fare questo però la Politica deve uscire dall’illusione dei grandi investimenti e delle grandi realizzazioni. La natura funziona per piccole cellule che aggregandosi formano anche  i più maestosi alberi che si possano ammirare.

Guido Bissanti