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Recurvirostra avosetta

Recurvirostra avosetta

L’avocetta comune (Recurvirostra avosetta Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Recurvirostridae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Charadriiformes, Sottordine Charadrii, Famiglia Recurvirostridae e quindi al Genere Recurvirostra ed alla Specie R. avosetta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’avocetta comune è una specie che vive in gran parte dell’Europa ed in un areale che comprende l’Asia occidentale e centrale fino alla Siberia sud-orientale e alla Manciuria, nel nord-est della Cina. Altre popolazioni di questo volatile si trovano, inoltre, nel Maghreb, in Africa orientale e nella penisola indiana.
Questo uccello sverna in una fascia territoriale che comprende le regioni occidentali di Europa e Africa, fino al Medio Oriente e al subcontinente indiano.
Le popolazioni che effettuano gli spostamenti più lunghi giungono fino al Myanmar e al Sud-est asiatico.
La migrazione di questi uccelli inizia nel periodo che va da agosto a ottobre. In autunno, è possibile osservare questi uccelli nei loro luoghi di transito tradizionali, come l’estuario del Tago, in Portogallo. Il periodo di ritorno coincide invece con i mesi della ripresa delle temperature, tra marzo e maggio.
Le popolazioni che nidificano in Europa si trovano nelle zone umide costiere dell’Europa centro-settentrionale e in quelle dell’ Europa meridionale. L’Italia ospita il 20-25 % della popolazione nidificante nel Mediterraneo con una dislocazione concentrata soprattutto in Sardegna, Emilia-Romagna e Puglia.
L’habitat di questa specie è spesso caratterizzato dalle lagune salate.

Descrizione –
La Recurvirostra avosetta è un volatile che misura 42-45 cm di lunghezza, per un peso di 200-440 g, con il tarso di lunghezza di 85-98 mm nel maschio e 77-105 mm nella femmina. L’apertura alare è di 77-80 cm.
Si riconosce per avere il becco, lungo poco meno di 10 centimetri, incurvato all’insù, caratteristica per cui questo uccello viene chiamato «becco storto» o «becco a sciabola».
Ha un piumaggio, in cui si alternano variamente il bianco e il nero, con la fronte, la cervice ed una fascia che si estende fino alla base del lato posteriore del collo di colore nero. Anche il dorso e le ali sono di colore nero.
Il becco è scuro, mentre tutto il resto del corpo è bianco.
Le lunghe zampe sono invece di un colore ardesia-bluastro e durante il volo sporgono all’indietro; infine ha le dita dei piedi palmate.
Minimo è il dimorfismo sessuale con i sessi con colorazione simile (maschi mediamente più grandi delle femmine). Abiti stagionali e giovanili poco differenziati.
Durante il volo, contraggono leggermente il collo, cosicché appare relativamente corto. Le gambe si estendono ben oltre la coda. Il battito delle ali è rapido e regolare finché l’uccello non si posa a terra planando dolcemente. Dopo l’atterraggio spesso rimane per breve tempo con le ali spiegate.
Questo uccello emette dei richiami nervosi e sonori che risuonano come dei kluit o dei klîp.

Biologia –
Il ciclo riproduttivo della Recurvirostra avosetta inizia verso la fine di marzo quando questi volatili giungono nei luoghi ove stabiliscono le colonie di nidificazione, cioè sulle rive melmose o sabbiose dei luoghi d’acqua, e danno inizio alla parata nuziale; questa si riconosce in quanto il maschio e la femmina tuffano assieme il becco nell’acqua, scrollando poi alternativamente il piumaggio e accelerando sempre più i movimenti, finché esausta, la femmina, chinato il capo, accondiscende alle nozze e i due uccelli compiono una rapida corsa, l’uno verso l’altro.
Successivamente, di tanto in tanto, le coppie si riuniscono in gruppi, che, disponendosi in cerchio, effettuano tutti insieme una danza ritmica e armonica, dandosi grandi colpi di ali e di zampe ed emettendo nel contempo rauche grida di eccitazione; queste manifestazioni si protraggono per tutto il periodo della nidificazione.
Il maschio di questa specie prepara, nel periodo di maggio, il nido, ruotando su sé stesso e appoggiando il ventre sul terreno, così da ottenere una fossetta che poi fodera di alghe secche e di conchiglie.
I nidi vengono posti l’uno accanto all’altro in vaste colonie; dopodiché le femmine vi depongono da 3 a 5 uova di colore giallo-brunastre macchiettate di grigio, del diametro di 50 × 33 mm, che vengono covate alternativamente da ambedue i componenti della coppia per un periodo di 22-25 giorni.
Durante questo periodo maschio e femmina si danno il cambio di turno nella cova con un complicato cerimoniale fatto di inchini e di dondolamenti ritmici.
I piccoli, appena nati, sono ricoperti da un piumino brunastro e con il becco ancora corto e dritto; questi escono dal nido non appena il loro piumaggio si sia asciugato, condotti subito dai genitori lontano dalla colonia e addestrati alla caccia nell’acqua.
Trascorse 5-7 settimane di età, i giovani sono in grado di volare e si separano dagli adulti, ai quali, nondimeno, si riuniscono di nuovo verso la fine di luglio, quando gli stormi si preparano a migrare verso sud.

Ruolo Ecologico –
L’avocetta comune è un tipico uccello di riva che nidifica in pianure fangose, lagune e saline intorno alla costa, e talvolta in zone meno saline, mentre fuori della stagione della riproduzione, i loro rifugi preferiti sono i banchi di sabbia ed i bassifondi, o le pianure intorno ai laghi e ai fiumi. Sono uccelli socievoli e spesso li si osserva in stormi di 20-30 capi anche se non è raro scorgere esemplari solitari.
In queste aree il regime alimentare è legato alla forma del becco; infatti molti usano il becco lungo per sondare nel fango e nella sabbia lungo i margini dei mari in cerca di piccoli animali che vivono sotto la superficie. Questi uccelli si nutrono di piccoli crostacei, pesci e molluschi, nonché di semi ed altro materiale vegetale che galleggiano a riva. Gli uccelli sono avvezzi a vagare per i bassifondi con il becco sott’acqua, e l’estremità anteriore parallela alla superficie; è proprio in questa posizione che gli uccelli si muovono in avanti, portando il becco da una parte all’altra lungo un arco di 50°.
L’avocetta comune spesso si nutre in gruppi, che possono arrivare fino a 300, camminando a gran passi a ranghi serrati.
Recurvirostra avosetta è una specie minacciata principalmente dalla distruzione degli habitat di foraggiamento, di nidificazione e di svernamento a causa del prosciugamento e della bonifica di lagune salmastre e saline, dal disturbo nei siti di nidificazione e dal bracconaggio.
Secondo la IUCN questa specie è classificata come «a rischio minimo» (Least Concern). In Europa la popolazione viene stimata tra le 30 e le 55.000 coppie nidificanti. I Paesi in cui è più numerosa sono la Danimarca, la Spagna, la Turchia e la Francia (16.000 coppie), ma è presente in buon numero anche in Portogallo, Grecia e Italia.
La popolazione di questo volatile, dopo la riduzione del suo areale in Europa occidentale agli inizi del XX secolo, non ha smesso di aumentare a partire dagli anni ‘40, ricolonizzando l’Inghilterra e la Svezia e annettendo il Belgio e la Norvegia alla sua zona di nidificazione, molto probabilmente per via dei cambiamenti climatici.
Per fortuna anche se le zone umide hanno subito gravi danneggiamenti a seguito dell’utilizzo degli insetticidi, l’avocetta comune è in grado di adattarsi anche ad habitat che hanno subito un certo abbassamento di qualità. Dal momento che il 90% delle avocette migratrici europee si concentra in meno di 10 siti, è assolutamente essenziale una protezione efficace di questi luoghi.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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