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Tuber borchii

Tuber borchii

Il Tartufo Bianchetto o Marzuolo (Tuber borchii Vittad., 1831) è un tartufo appartenente alla famiglia delle Tuberaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Ascomycota, Sottodivisione Pezizomycotina, Classe Pezizomycetes, Ordine Pezizales, Famiglia Tuberaceae e quindi al Genere Tuber ed alla Specie T. borchii.
È sinonimo il termine Tuber albidum Pico.

Etimologia –
Il termine Tuber proviene da túber tubero, tartufo in Plinio e altri autori. L’epiteto specifico borchii è derivato dal latino borchii, in onore al micologo De Borch che lo descrisse per la prima volta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Tartufo Bianchetto è un fungo ipogeo che cresce nei terreni leggeri e con tessitura sabbiosa. Lo si ritrova soprattutto sotto conifere e latifoglie (Quercus, Corylus, Ostrya, Carpinus, Tilia, Populus, Salix) e fruttifica nel periodo invernale che va da gennaio a marzo.

Riconoscimento –
Il Tuber borchii ha un corpo fruttifero di grandezza variabile da 1 a 5 cm ma può raggiungere, in condizioni favorevoli, anche grandezze di 10 cm in diametro; è globoso o sub globoso e non presenta orifizi o cavità.
Il peridio è sottile, da 250 a 500 µm di spessore, si presenta liscio, pruinoso, di colore biancastro, giallo-marrone chiaro, oppure giallo-rossastro e presenta una struttura pseudoparenchimatica con cellule tondeggianti.
La gleba è tipicamente di aspetto marmorizzato con venature biancastre e bianco-rossicce su un fondo di colore bruno-violaceo o bruno-rossastro.
L’odore è caratteristico intenso ed agliaceo, ma gradevole.
Al microscopio si notano delle spore di 18-37 x 18-30 µm, di forma ellissoidale o subglobose, di colore giallo-brune in massa, finemente alveolate-reticolate, ornamentazioni lunghe 2-7 µm, maglie del reticolo ampie 3-9 µm.
Gli aschi sono normalmente con 1-4 spore, globosi, di 63-106 x 42-90 µm, brevemente peduncolati.
I cistidi sono presenti all’esterno del peridio, di 39-80 x 3-6 µm.

Coltivazione –
Il Tartufo Bianchetto è una delle specie di tartufi meno esigenti in termini di terreno e di clima.
In natura lo troviamo a pochi metri dal mare in terreni sabbiosi e fino alla collina in terreni più vari. Per questo motivo questo tartufo è una delle specie che vengono coltivate facilmente o per meglio dire con più successo, logicamente mediante la messa a dimora di piantine micorrizate delle specie a lui più affini.
In ogni caso la pianta simbionte principale del Tartufo Bianchetto è il pino marittimo ma non disdegna di vivere in simbiosi anche con altre piante come querce, salici e carpini.
Mediamente i primi corpi fruttiferi si trovano dopo 3-4- anni dalla messa a dimora delle piante da tartufo.

Usi e Tradizioni –
Il Tuber borchii è un tartufo commestibile e meno pregiato ma, talora, alcuni esemplari più grossi, sono venduti mescolati al tartufo bianco pregiato.
Il metodo migliore per evitare possibili frodi è quello olfattivo, in quanto il T. borchii possiede un odore molto meno gradevole del tartufo bianco ed è in media di taglia più ridotta.
Il Tuber borchii può essere confuso con:
– Tartufo bianco pregiato, da cui si differenzia per la taglia più piccola, l’odore agliaceo e meno gradevole, il periodo di maturazione e le differenti ornamentazioni delle spore;
– Tuber gibbosum Harkness, che è simbionte specifico della Pseudotsuga menziesii;
– Tuber foetidum Vittad., Tuber puberulum Berk & Br., Tuber maculatum Vittad., Tuber dryophilum Tul. & C. Tul. e Tuber oligospermum (Tul. & C. Tul.) Trappe, dai quali si distingue per la differente pubescenza esterna, dalla diversa struttura del peridio e per le spore tipo differenti.
In ogni caso, per il corretto riconoscimento di questa specie, in realtà un po’ critica da un punto di vista micologico, è molto importante rilevare il caratteristico odore, il sapore dolce e la sottile pubescenza del peridio. Eventuali dubbi possono essere comunque risolti effettuando una attenta analisi dell’habitat di crescita e dei caratteri microscopici.

Modalità di Preparazione –
Il Tartufo Bianchetto o Marzuolo, come detto, è un discreto commestibile, non di particolare pregio; comunque il bianchetto si presta per preparazioni culinarie quali salse o come aromatizzante ad esempio per il burro. Coloro che non apprezzano l’aroma tipico di questi funghi spesso ravvisano una certa somiglianza dell’odore con quello tipico di alcuni idrocarburi (gas).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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