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Russula nauseosa

Russula nauseosa

La Russula nauseosa (Russula nauseosa (Schaeff.) Fr.) è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia delle Russulaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Phylum Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Russulales, Famiglia Russulaceae e quindi al Genere Russula ed alla Specie Russula nauseosa.
Sono sinonimi i termini: Agaricus nauseosus Pers., e Russula nauseosa var. fusca J.E. Lange.

Etimologia –
Il termine Russula è il diminutivo di russus rosso: un poco rosseggiante, riferito al colore prevalente di alcuni funghi di questa famiglia. L’epiteto specifico nauseosa deriva da nauseante, che dà fastidio per il cattivo odore o sapore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
È un fungo che si rinviene sotto conifere, in preferenza Picea, che fruttifica in un periodo compreso tra la primavera e l’autunno.

Riconoscimento –
La Russula nauseosa si riconosce per il cappello abbastanza irregolare, di grandezza tra i 3 ed 8 cm, spianato all’estremità e cavo al centro. Il colore della cuticola, che facilmente è separabile, è alquanto variabile, potendo oscillare dal verde olivastro al marrone, giallo e viola. La cavità è solitamente di tonalità più scure.
Le lamelle sono regolarmente distanziate, ma comunque numerose. Il loro colore può raggiungere tonalità ocracee, spesso a maturazione delle spore, o rimanere più pallido.
Il gambo è di colore chiaro e si presenta rugoso e spugnoso.
La carne è di colore biancastro con odore lieve e quasi fruttato e sapore a tratti acidulo.
Al microscopio si notano delle spore di 8-10,6 × 6,8-8,6 µm, con grosse verruche isolate, solo alcune catenulate da basse creste; plaga sottoilare amiloide; epicute di peli ramificati e dermatocistidi cilindrici, settati a volte leggermente ingrossati all’apice.

Coltivazione –
La Russula nauseosa non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
Si tratta di un fungo che, pur se commestibile, è di nessun interesse alimentare, perché di taglia minuta, molto fragile e per essere specie, in alcune zone, poco comune.
Infatti, nonostante sia relativamente comune nel suo habitat, non ci sono molte segnalazioni di questa specie, per esempio, nel centro Italia.
Tra le specie somiglianti, con cui potrebbe essere confusa ricordiamo:
– la R. cessans, che ha simbiosi con Pinus spp.
– la R. olivina, che ha colori del cappello verde limone
– la R. sapinea, che è fortemente ingiallente
– ed, infine, R. laricina è una vera e propria sosia della nostra specie. Viene differenziata da Sarnari (2005) in base al fatto che ha un ingrigimento più netto, dimensioni maggiori, cappello spesso mammellonato e le spore subreticolate. Inoltre l’autore afferma che l’indipendenza dei due taxa deve ancora essere dimostrata.

Modalità di Preparazione –
La Russula nauseosa per la sua taglia e le sue caratteristiche non ha particolare interesse alimentare per cui se ne sconsiglia la raccolta e, quindi, anche il consumo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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