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Mandarino tardivo di Ciaculli

Mandarino tardivo di Ciaculli

Il mandarino tardivo di Ciaculli, detto anche marzuddu, è una varietà endemica di mandarino coltivato nell’omonima frazione di Palermo.

Origini e Storia –
Le origini del mandarino tardivo di Ciaculli sono assolutamente naturali; il frutto è infatti una varietà endemica e non è realizzato da innesti o da operazioni di ingegneria genetica. Fu negli anni ‘40, per una mutazione spontanea del mandarino avana, che nacque una varietà nuova che maturava più tardi, da gennaio a marzo, che si diffuse in modo rapido tra i coltivatori della zona e che diede origine così a questo particolare mandarino.

Area Geografica –
Il mandarino tardivo di Ciaculli un tempo era coltivato in un’area più estesa nel cuore della Conca d’Oro di Palermo, la pianura che circonda la città che, fino alla metà del secolo scorso era un unico, grande giardino che accoglieva nel verde dei suoi agrumeti i viaggiatori che qui concludevano il Grand Tour: un luogo mitico, raccontato da poeti e scrittori, che andava da Villabate a Sferracavallo. Nel periodo di massima estensione copriva circa 15 mila ettari di terreni intensamente coltivati. I giardini arrivavano fino a 250 metri sul livello del mare, trattenuti da muretti a secco: un complesso di canali, pozzi e pompe – a trazione animale prima, meccanica in seguito – garantiva il regolare approvvigionamento di acqua. Oggi della Conca d’Oro è rimasto poco: negli ultimi cinquanta anni i terreni coltivati si sono ridotti quasi dell’80%, la città è dilagata e si costruisce ancora, con forti rischi di dissesto idrogeologico: i terrazzamenti dei giardini, infatti, fungono da baluardo contro la montagna che a ogni pioggia frana verso la pianura.
Per fortuna è rimasta intatta ancora una porzione: sono le borgate di Ciaculli e di Croceverde Giardina, coltivate quasi totalmente a mandarini.
La produzione del mandarino tardivo di Ciaculli è limitata a circa 200 ettari facenti capo a piccoli proprietari riuniti in un consorzio.

Materie Prime –
Il mandarino tardivo di Ciaculli è una varietà di mandarino (Citrus reticulata Blanco, 1837) ed è una mutazione spontanea della varietà, da cui si è originata che è l’Avana. È una varietà con maturazione tardiva, da gennaio a marzo. Un mandarino con pochissimi semi, dolcissimo, succoso e dalla buccia fine ed aderente alla polpa ma facilmente asportabile.

Descrizione –
Il mandarino tardivo di Ciaculli è un mandarino che, oltre agli aspetti esteriori ed al periodo di maturazione tradivo è caratterizzato da buoni contenuti in vitamina C, che possiede proprietà antiossidanti e contribuisce al potenziamento del sistema immunitario, ed è anche ricco delle vitamine B1 e B2, che stimolano l’appetito, l’accrescimento, la digestione e migliorano il sistema respiratorio e si addicono alla cura del sistema nervoso.
Oltre a queste caratteristiche ed al periodo di maturazione tardivo (mese di marzo) è un prodotto inserito fra i presidii Arca del Gusto di Slow Food ed il termine tardivo sta ad indicare proprio che la sua produzione avviene in ritardo rispetto a quella degli altri agrumi congeneri. Possiede un forte aroma, un elevato contenuto zuccherino ed ha la buccia molto sottile.
È un mandarino con pochissimi semi, dolcissimo, succoso e dalla buccia fine, il cui forte aroma, il contenuto zuccherino, la buccia sottile, fanno del Tardivo di Ciaculli un mandarino unico e inconfondibile.
A maturazione il peso medio di frutti va da 75 a 90 grammi. La buccia è spessa circa 0,3 cm, liscia, giallo cromo con numerose ghiandole oleifere. I semi sono in numero variabile da 4 a 12 ed i segmenti da 8 a 13.
Gli indici di maturazione e i relativi parametri da tenere in considerazione per le caratteristiche salienti di questo mandarino sono tre:
– Acidità del frutto compresa tra 0.5- 1.2 %;
– Contenuto totale di zuccheri non inferiore al 10%;
– (E/A) rapporto estratti solubili/acidità compreso tra 11 e 18.
Si può fare anche riferimento alla quantità di succo, stabilita non inferiore al 33%, oppure, in modo molto marginale, al colore dell’esocarpo.

Modalità di Produzione –
Il tardivo oggi è la produzione più prestigiosa del consorzio che riunisce 65 piccoli coltivatori, tutti quanti sostanzialmente biologici (il tardivo è infatti resistente alle maggiori avversità entomologiche e crittogamiche e non necessita di trattamenti particolari). Le proprietà sono molto parcellizzate: dati i guadagni ridotti, il potenziale ricavo dato dalla vendita dei terreni oggi è ancora superiore al reddito agrario derivante dalla vendita degli agrumi. I coltivatori sono scoraggiati e di questo passo, entro dieci anni, potrebbero abbandonare gli agrumeti rimasti.
Oggi, comunque, la coltivazione è vincolata da un disciplinare di produzione del Presidio Slow Food che ne regola le modalità.
Il mandarino tardivo di Ciaculli viene coltivato su terreni del tipo franco –argilloso -sabbioso in superficie ed argilloso -sabbioso in profondità e con una giacitura tendenzialmente pianeggiante con condizioni microclimatiche particolarmente caratteristiche.
Il materiale da utilizzare per la propagazione delle piante deve essere di elevata qualità, certificato e selezionato e derivare esclusivamente dal clone ottenuto originariamente per mutazione gemmaria del mandarino “Avana” su portainnesti o di Arancio Amaro (Citrus aurantium L.) o di Pompelmo (Citrus paradisi Macf.).
Nelle aree declive, sottoposte a preventivo terrazzamento, risulta necessario il ripristino dei muretti a secco i quali, oltre a permettere di sfruttare per la coltivazione terreni declivi, contribuisce ad esaltare gli aspetti paesaggistici e di tutela del territorio che rappresentano le caratteristiche preminenti. La coltura è in irriguo e per le concimazioni non deve essere trascurato l’apporto di sostanza organica.
Inoltre tutte le produzioni di Mandarino Tardivo di Ciaculli Presidio Slow Food® rientrano nei sistemi di conduzione integrato o biologico, sia per la gestione della difesa delle piante che per il controllo della flora spontanea. Fatto salvo quanto previsto dai regolamenti e dalle normative, con i relativi allegati, in riferimento alle produzioni biologiche, per la produzione integrata occorre fare riferimento al regolamento 1257/99 recepito dalla Regione Siciliana con circolare n. 2 del 3/4/2007 e successive m. ed i..
Anche le tecniche di raccolta e confezionamento sono regolamentate dal suddetto disciplinare.

Uso Gastronomico –
Il mandarino tardivo di Ciaculli, per il suo periodo di maturazione che va dal mese di gennaio a marzo, viene consumato allo stato fresco sia nelle aree di coltivazioni che esportato in altri Paesi.
Il prodotto viene anche trasformato in marmellate ed è reperibile tutto l’anno.
Il mandarino tardivo di Ciaculli essendo un frutto succoso e con alto tenore zuccherino si presta in prevalenza al consumo fresco. Oltre al frutto fresco, il Tardivo viene utilizzato, come detto, per la produzione di marmellate. Un’altro importante utilizzo del Tardivo in pasticceria è la candidatura, che in alcuni casi può arrivare fino a venti giorni.
Inoltre il mandarino tardivo di Ciaculli viene utilizzato come aromatizzante per dolci, gelati, marmellate e creme.
Infine, dalla buccia del frutto verde, raccolto annualmente per alleggerire il carico della pianta, si ricavano gli oli essenziali per alimenti e profumi.

Guido Bissanti

Fonti
– Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, ai sensi dell’art. 12, comma 1, della legge 12 dicembre 2016, n. 238 e ss.mm.ii.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.




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