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Althaea officinalis

Althaea officinalis

L’altea comune (Althaea officinalis L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Malvaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Dilleniidae, Ordine Malvales, Famiglia Malvaceae, Sottofamiglia Malvoideae e quindi al Genere Althaea ed alla Specie A. officinalis.

Etimologia –
Il termine Althaea proviene dal greco ἀλθαία àlthaía, nome usato da Teofrasto e derivato da αλθαινω altháino io medico, risano, per le proprietà medicinali di alcune specie; questo genere è già citato in Plinio: altea, bismalva. L’epiteto specifico officinalis deriva da offícina, laboratorio medioevale: usabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’altea comune è una pianta diffusa in gran parte dell’Europa dove cresce in luoghi umidi, lungo i fossi, i canali, gli argini, attorno alle case di campagna. Vive anche in presenza di acqua salmastra, da 0 a 1200 m s.l.m..

Descrizione –
L’ Althaea officinalis è una pianta perenne, erbacea, con una radice carnosa fusiforme cilindrica, biancastra dentro e giallastra fuori; i fusti sono tomentosi, eretti e numerosi, semplici o poco ramificati, alti fino 1,5 m.. Le foglie hanno un breve picciolo con stipole, sono alterne, palminervie, hanno lamina ovale a lobi acuti e margine crenato, tomentosa su entrambe le facce e sono intere o tri-pentalobate: il lobo centrale è maggiore. I fiori sono di 3-5 cm, portati da peduncoli ascellari o terminali, con calicetto a 5÷8 brattee saldate alla base, calice con 5 divisioni, corolla a prefogliazione contorta con 5 petali rosati, che si alternano con le divisioni del calice. L’Antesi è nel periodo tra Maggio ed Agosto.
I frutti sono densamente pubescenti, formati da numerosi acheni disposti circolarmente uno vicino all’altro, con 10-20 cocchi, reniformi.

Coltivazione –
L’ Althaea officinalis è una pianta di facile coltivazione a condizione che il terreno sia mantenuto sempre umido e ben concimato. Il concime, preferibilmente organico, va messo da Maggio a Settembre. La semina va effettuata verso la fine di Giugno in semenzaio e poi a fine Marzo, si pianta il germoglio, in una dimora definitiva avendo cura però che sia un posto assolato ma nello stesso tempo ben riparato da correnti d’aria. La completa fioritura dell’altea, la vedrete in piena estate. La pianta però, fiorisce soltanto per due stagioni e poi conviene rinnovare l’impianto. La pianta può soffrire di ruggine e allora bisogna alternare le concimazioni con antiparassitari. Il terreno va sempre annaffiato abbondantemente ma dovete fare attenzione a non far ristagnare l’acqua. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
L’ Althaea officinalis, insieme ad altre Malvaceae, veniva impiegata nell’antichità spesso come cibo. L’Althea era considerata un cibo prelibato presso i romani, mentre veniva impiegata in tempi di carestia dai greci, turchi e siriani.
Le Proprietà curative dell’Althea officinalis erano già note nel IX secolo a.C., ad esse faceva ampio ricorso la medicina greca. I principi attivi venivano ricavati dalle radici che, in passato, venivano polverizzate e impiegate nella preparazione di caramelle morbide dette “pâté de guimauve” e indicate nelle infiammazioni del cavo e in caso di tosse.
Questa pianta viene citata in uno dei Capitolari di Carlo Magno e fu ampiamente coltivata per tutto il Medio Evo. In quei tempi se ne sfruttavano le qualità lenitive ed emollienti per curare piaghe tumefatte ed infette, a questo scopo era coltivata nei giardini dei monasteri.
Prospero Alpino (1553÷1616) medico-botanico, che trascorse un lungo periodo al Cairo e scrisse il “De medicina Aegyptiorum” (1591) e il “De plantis Aegypti” (1592) ci informa che anche gli egiziani usavano questa pianta a scopo alimentare. Citazioni troviamo in Orazio, Marziale, Virgilio, Dioscoride, Plinio, che ne esaltano le proprietà officinali.
L’ Althaea officinalis è un’erba medicinale ed un’erba officinale; è un’erba dolciastra, mucillaginosa, ad azione emolliente, decongestionante, espettorante ed antisettica. La mucillagine di questa pianta ha evidenziato forte attività ipoglicemica, quindi in soggetti in trattamento con insulina o ipoglicemizzanti orali può ridurre ulteriormente i livelli glicemici. È stata usata, dalla medicina tradizionale, per il trattamento delle infiammazioni del cavo orale e del cavo faringeo, del tratto digerente, del tratto urinario, in caso di ulcera peptica, ferite, ustioni, foruncoli, ascessi, infiammazioni dell’occhio, come linimento per mani screpolate, geloni e punture d’insetti.
Nei tempi passati la radice decorticata di questa pianta veniva data ai bambini da masticare per favorire la dentizione.
L’Altea comune viene utilizzata in modeste quantità nelle bevande alcoliche ed analcoliche, in dolci, canditi, prodotti da forno, gelatine, gli estratti delle radici vengono impiegati nei dolciumi, inoltre dalla radice si estraeva il succo che era l’ingrediente principale dei marshmallow.
È utilizzata anche come pianta ornamentale in giardini e orti ed è inoltre una buona pianta mellifera.

Modalità di Preparazione –
L’Altea comune, come detto, può essere utilizzata in modeste quantità per la preparazione di bevande alcoliche ed analcoliche; può essere inoltre usata nei dolci, canditi, prodotti da forno, gelatine; Nel campo dolciario infatti gli estratti delle radici vengono impiegati come aromatizzanti nella preparazione dei dolciumi.
Per l’uso fitoterapeutico le parti della pianta che vengono utilizzate sono la radice e foglie (queste ultime più raramente). Le radici vengono raccolte durante il periodo autunnale e vengono poi fatte seccare al sole o in un forno quasi freddo, mentre le foglie vengono raccolte nel periodo della fioritura (verso la fine del mese di aprile). L’altea comune viene utilizzata anche in campo cosmetico per preparazioni atte a idratare la cute e a combattere le couperose.
L’altea comune viene utilizzata sotto forma di infusi, decotti, macerati e impiastri e i suoi impieghi principali sono quello diuretico, quello antinfiammatorio e quello cicatrizzante. Le radici vengono utilizzate per preparare rimedi contro i disturbi di tipo gastrointestinale (gastrite, colite ecc); le foglie invece sono più spesso utilizzate nel trattamento di disturbi degli apparati polmonare e urinario (bronchite, faringite, stati catarrali, tosse, cistite, uretrite, renella ecc).
L’assunzione di altea comune ad alti dosaggi o comunque per lunghi periodi di tempo non è scevra da effetti collaterali (nausea, vomito e disturbi a livello gastrointestinale).
Inoltre l’assunzione, come detto, è controindicata in soggetti affetti da diabete e trattati con insulina e farmaci ad azione ipoglicemizzante perché il rimedio fitoterapico potrebbe potenziarne gli effetti. Viene inoltre sconsigliato l’uso di altea comune alle donne in gravidanza o che allattano.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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