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Entoloma clypeatum

Entoloma clypeatum

L’ Entoloma clypeatum (Entoloma clypeatum (L.) P. Kumm.) è un basidiomiecete appartenente alla famiglia delle Entolomataceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Agaricales, Famiglia Entolomataceae e quindi al Genere Entoloma ed alla Specie E. clypeatum.

Etimologia –
Il termine Entoloma proviene dal greco εντός entόs dentro e λῶμα lóma orlo, frangia: col margine arrotolato all’interno. L’epiteto specifico clypeatum è di derivazione dal latino clipĕum = scudo rotondo di metallo, proprio dei soldati romani, ovvero per la forma del cappello involuto al margine e umbonato al centro, che gli conferisce l’aspetto di uno scudo.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Entoloma clypeatum cresce nei luoghi erbosi, in cespi, ai piedi delle rosacee (pero, melo); il periodo di comparsa è dalla primavera all’inizio estate; è comunque una specie molto precoce che può apparire già nel mese di gennaio e le nascite possono protrarsi fino alla fine di aprile ed oltre. Cresce nei boschi, nei parchi e nei giardini sempre associato ad alberi della Famiglia delle Rosaceae: Melo, Pero, Ciliegio oppure agli Olmi o al Prugnolo selvatico.

Riconoscimento –
L’ Entoloma clypeatum si riconosce per il cappello di 3-10(12) cm di diametro, spesso, conico, conico-campanulato con il margine involuto, tendente con l’età a spianarsi mantenendo però, generalmente, il margine involuto e ondulato, oppure fessurato negli esemplari maturi. Nella parte centrale presenta un umbone ottuso, largo e basso, che a volte si presenta appuntito proprio al centro, in modo da conferirgli la tipica forma di scudo come indicato dal nome. La superficie è liscia, fibrillosa, brillante, igrofana; talvolta è presente una leggera striatura al margine. Il colore è grigio scuro, olivastro o grigio bruno con tempo umido e un po’ più chiaro con tempo asciutto. Le lamelle sono spaziate e leggermente ventricose a volte intervenate, di solito intercalate da lamellule; inizialmente di colore bianco, pallide, poi gradualmente tendono al rosa fino ad assumere toni rosa-brunastri a maturazione. Il filo lamellare è eroso, l’attaccatura al gambo è adnata o appena decorrente. Il gambo misura 5-10(14) × 0,8-2 cm; è cilindrico, pieno, alla fine cavo, a volte sinuoso, pruinoso verso l’alto e con grosse fibrille longitudinali, con colorazione bianca e poi grigio-brunastra; qualche volta può presentarsi appena ingrossato alla base dove in certi casi si unisce ad altri soggetti, formando dei cespi. La carne è di colore biancastra poi grigiastra, igrofana, soda e fibrosa nel gambo con sapore e odore gradevoli di farina. Al microscopio si notano delle spore rosa di 8,1-10,6 × 7,5-9,2 µm; Qm = 1,1, subisodiametriche con angoli a 5-7 spigoli.

Coltivazione –
L’ Entoloma clypeatum non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
L’ Entoloma clypeatum fa parte di una Famiglia di funghi formata da moltissime specie che vivono in habitat molto diversi: boschi e zone erbose di pianura e montagna, frequentemente nei giardini. La maggior parte di queste non riveste alcun interesse alimentare ed Entoloma sinuatum = Entoloma lividum è molto velenoso. Entoloma clypeatum è tipicamente primaverile, associato sempre con Rosaceae, in particolare col Prugnolo selvatico, oppure agli Olmi. Negli esemplari cresciuti uno vicino all’altro spesso si può vedere il colore rosa della sporata sul cappello del campione sottostante. Può essere confuso solo con le altre specie di Entoloma che nascono in primavera che gli sono molto simili per l’habitat (importante l’associazione a Rosaceae o Ulmus spp.).
Si tratta di un fungo di discreta-buona commestibilità, oltre che di una primizia, e anche per questa ragione è molto apprezzato dai cercatori più esperti.
Nella raccolta nei parchi e giardini delle zone abitate, dove lo si trova anche di frequente,si possono avere problemi igienico-sanitari a causa dell’inquinamento prodotto da diserbanti, antiparassitari e pesticidi. Per questo motivo è meglio evitare di consumare qualsiasi fungo raccolto in aree urbane.

Modalità di Preparazione –
Questo fungo può essere consumato e preparato in svariati modi anche da solo o in misto di funghi. I giovani esemplari sono ideali per la conservazione sott’olio.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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