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Come coltivare l’Elicriso

Come coltivare l’Elicriso

L’elicriso italiano (Helichrysum italicum (Roth) G. Don, 1830) è una specie erbacea della famiglia delle Asteraceae; in questa scheda vediamo alcune sue caratteristiche e come coltivare l’Elicriso seguendo alcuni accorgimenti essenziali. L’Elicriso è una pianta rustica e ben si adatta alla coltivazione in vaso. Al genere appartengono circa 500 differenti varietà, ma in generale le sue esigenze sono molto simili a quelle della Lavanda. E’ possibile mettere l’Elicriso a dimora in vasi, cassette o altri contenitori, ma sempre di diametro minimo intorno ai 25-30 cm, controllando che i fori di drenaggio siano ampi e diffusi, in quanto eventuali ristagni idrici potrebbero rivelarsi fatali per questa aromatica. Per la stessa ragione, è consigliabile un terreno sabbioso, soffice e leggero, facilmente ottenibile miscelando sabbia e terriccio universale. Prima di riempire il contenitore è poi vivamente indicato predisporre uno strato di argilla espansa o ciottoli sul fondo, in modo da facilitare il drenaggio dell’acqua in eccesso.
Fatta accezione per la scelta del terreno nella coltivazione in vaso, l’Elicriso è poi una piante che non richiede particolari accorgimenti: preferendo terreni poveri, non necessita di concimazioni particolari e richiede solo moderate annaffiature.

Per quanto riguarda l’esposizione, l’Elicriso predilige il pieno sole; si tratta infatti di una pianta molto resistente alla siccità, alle alte temperature e anche al vento. Originario dell’Asia, dell’Oceania e dell’Europa, la pianta mal tollera invece il freddo intenso, per cui sarà necessario proteggere le radici dalle gelate con della paglia o delle foglie, mentre nelle zone dove le temperature invernali scendono di molto sotto lo zero, è consigliabile proteggerla con teli o addirittura spostarla al coperto.
L’irrigazione, se disponibile, deve essere costante, ma molto moderata: è sempre necessario attendere che il terreno si asciughi prima di dare acqua alla pianta, la quale è però molto brava a comunicare le proprie esigenze idriche. Quando necessita di essere innaffiato, l’Elicriso farà infatti appassire leggermente i fusti, e questo sarò il segnale per procedere. Al contrario, l’eccesso di acqua potrebbe esporre la pianta all’attacco di funghi (in particolar modo il Verticillium) e al pericolo di marciume radicale (che può rivelarsi fatale). In condizioni ottimali, l’Elicriso è invece una pianta resistente, che non si ammala facilmente. Potrebbe però essere attaccato da afidi, soprattutto durante il periodo della fioritura. Si tratta di minuscoli pidocchi di colore verde che, nutrendosi della linfa del fogliame, porta quest’ultimo al disseccamento e alla caduta
La pianta non necessita inoltre di potatura: basterà asportare le parti secche, sfiorite o danneggiate, così da favorire una fiorente crescita e scongiurare malattie. Se lo si desidera, si potrà intervenire per mantenere o ridare la forma cespugliosa.
L’ Helichrysum si riproduce in primavera in terreni misti per seme, per talea apicale o divisione dei cespi.
La raccolta dell’elicriso si effettua in piena fioritura e si fanno essiccare in luoghi soleggiati e asciutti.




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